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Elezione al governo: Sommaruga in testa

Occhi puntati sulla sala dello scrutinio dei voti dei parlamentari per l'elezione dei membri del governo federale Keystone

L'ora della verità per i pretendenti ai due seggi vacanti nel governo svizzero è scoccata. Le due Camere del parlamento si sono riunite mercoledì per designare i successori di Hans-Rudolf Merz e Moritz Leuenberger. In lizza ci sono sei candidati, ma solo 4 hanno possibilità concrete.

Nessuno ha ottenuto la maggioranza assoluta necessaria di 123 voti ai primi tre turni per l’elezione della persona che sostituirà il socialista Moritz Leuenberger. Il Partito socialista (PS) candida due donne: la senatrice bernese Simonetta Sommaruga e la deputata nazionale zurighese Jacqueline Fehr. In corsa c’è anche il candidato dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Jean-François Rime.

In tutti i tre turni Simonetta Sommaruga è giunta in testa, seguita da Rime e da Jacqueline Fehr. Al terzo turno la senatrice bernese ha ottenuto 98 voti, l’UDC friburghese 77 e la socialista zurighese 70.

La Sommaruga fa parte dell’ala destra del PS. In particolare era stata fra i promotori, nel 2001, del “manifesto del Gurten”, un documento che sollecita più concorrenza e meno Stato. La bernese si profila come la rappresentante della classe media e dei consumatori. È pure nota per la sua sensibilità ecologica.

Jacqueline Fehr è considerata una pragmatica con profonde conoscenze dei dossier. Vicepresidente del Partito socialista svizzero, ha peraltro tessuto una fitta rete di contatti sotto il cupolone del Palazzo federale. I suoi temi prediletti sono politica familiare, trasporti, formazione e sanità. La zurighese è nota anche per le sue capacità conciliatorie. Per esempio nel caso dell’assicurazione maternità aveva contribuito a una soluzione cui avevano aderito anche i partiti di centro destra.

L’imprenditore friburghese Jean-François Rime è un conoscitore delle tematiche economiche. Oltre al sostegno del suo gruppo – il più numeroso del parlamento – al primo turno ha ottenuto dei voti sparsi. Se, come prevedibile, l’UDC non otterrà il seggio socialista, ripresenterà il proprio candidato per tentare di sottrarre il mandato al Partito liberale radicale (PLR).

“Lady di ferro” contro plurimilionario

Per sostituire Hans-Rudolf Merz, il PLR presenta una doppia candidatura che offre la scelta fra una donna e un uomo: Karin Keller-Sutter e Johann Schneider-Ammann. Ma le differenze fra i due aspiranti al mandato in governo non sono solo sessuali.

Membro dell’esecutivo sangallese, Karin Keller-Sutter dirige il Dipartimento cantonale della sicurezza e della giustizia. Si è profilata nei dossier sulla politica degli stranieri e sulla violenza domestica, facendosi conoscere a livello nazionale come una “lady di ferro”.

Alcune delle sue innovazioni hanno attirato l’attenzione di tutta la Confederazione. Per esempio San Gallo è stato il primo cantone ad espellere i consorti violenti dal domicilio coniugale. Una misura che nel frattempo si è generalizzata in Svizzera e che è valsa a Karin Keller-Sutter anche simpatie da sinistra.

Membro della Camera del popolo dal 1999, il bernese Johann Schneider-Ammann è alla testa di un impero industriale ed appartiene a una delle famiglie più ricche della Svizzera. Puro liberale, gode dei favori degli ambienti economici.

Ciò nonostante, la sinistra riconosce a Johann Schneider-Ammann una grande correttezza nei suoi rapporti con i dipendenti. I sindacati lo considerano un imprenditore con un grande senso delle responsabilità. Leader in economia, non è però ritenuto un grande tenore della politica elvetica. In parlamento federale figura piuttosto ai primi posti in materia di assenteismo.

Le due Camere del parlamento sono riunite in Assemblea federale nella sala del Consiglio nazionale dalle 08:00.

Dapprima è reso omaggio ai ministri dimissionari.

Poi prenderanno la parola i rappresentanti dei diversi gruppi parlamentari per annunciare le rispettive direttive di voto. Ogni parlamentare vota comunque liberamente. Il suffragio è segreto.

In primo luogo sarà eletta la persona che succederà al dimissionario in carica da più lungo tempo. Dunque, prima sarà eletta la persona che succederà a Moritz Leuenberger, poi chi succederà a Hans-Rudolf Merz.

Per essere eletti si deve ottenere la maggioranza assoluta. Occorrono perciò diversi turni. Ad ogni turno è eliminato il candidato che ha ottenuto il minor numero di voti, finché rimangono solo due contendenti.

Al termine delle operazioni di voto, gli eletti presteranno giuramento davanti all’Assemblea federale.

L’esecutivo elvetico dal 1848 è denominato Consiglio federale.

Composto di sette membri, è eletto ogni quattro anni dalle Camere del parlamento riunite in Assemblea federale.

I sette membri del governo prendono le decisioni in modo collegiale.

In Svizzera non c’è un capo di governo o di Stato. La carica di presidente della Confederazione è ricoperta a turno dai membri del governo. Il mandato presidenziale dura un anno. Non comporta competenze e poteri particolari.

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