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Elezioni 2003: la Quinta Svizzera piuttosto a sinistra

swissinfo.ch

Se il voto per il Consiglio nazionale si fosse svolto a metà marzo, quasi un terzo degli svizzeri dell'estero avrebbe scelto il Partito socialista.

È il risultato emerso da un sondaggio svolto dall’istituto GfS fra i cittadini elvetici residenti all’estero, per conto dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero e di swissinfo.

Il sondaggio, il primo del genere fra gli svizzeri residenti all’estero, fornisce un quadro delle intenzioni di voto che si discosta nettamente dalle indagini analoghe realizzate in Svizzera in vista delle elezioni politiche d’autunno.

In effetti – e questo è il dato che di primo acchito più stupisce – le elettrici e gli elettori svizzeri residenti all’estero appaiono orientati nettamente più a sinistra dei loro connazionali che vivono nella Confederazione.

Secondo il sondaggio realizzato tra febbraio e aprile su un campione di circa 2000 persone iscritte nei registri elettorali dei consolati svizzeri, a trarre vantaggio dal loro voto sarebbero soprattutto verdi, socialisti e liberali.

Maggiori preferenze per sinistra e liberali

Il Partito socialista incassa ben il 31% delle preferenze, rispetto al 24% scaturito dall’ultimo barometro elettorale, che tiene conto dei votanti in Svizzera.

Una differenza ancora più marcata si registra tra le intenzioni di voto per il Partito ecologista: 15%, rispetto al 5% in Svizzera. Notevole anche il risultato del Partito liberale, che riceverebbe il 7% delle preferenze, rispetto al 2% indicato dal barometro.

Gli altri partiti borghesi ottengono invece, in proporzione, meno voti all’estero che non in Svizzera. Mentre il Partito liberale radicale regge – 18% rispetto al 19% in Svizzera – Partito popolare democratico e Unione democratica di centro hanno nettamente meno successo all’estero.

Se in Svizzera l’Udc è virtualmente il primo partito, con il 25% delle preferenze, all’estero ottiene solo il 15%. Il Ppd dal canto suo sarebbe votato solo dall’8% degli svizzeri dell’estero, contro il 14% in Svizzera.

Un diverso profilo sociologico

Come spiegare queste differenze, a prima vista sorprendenti? Intanto va detto che lo studio si rivolgeva a quel 73% di emigranti svizzeri che hanno un indirizzo di posta elettronica.

Per votare, gli svizzeri dell’estero devono inoltre attivarsi, iscrivendosi alle liste elettorali. Ciò si traduce in un tasso di partecipazione al voto nettamente più elevato: in media il 67% dal 2000, rispetto al 42% in Svizzera.

Determinante per il diverso orientamento elettorale potrebbe però essere soprattutto la composizione sociale dell’emigrazione svizzera.

Lo scarto è evidente soprattutto nel grado di formazione: ben il 43% degli svizzeri dell’estero con diritto di voto ha una formazione universitaria (contro il 10% in Svizzera), il 21% ha frequentato una scuola universitaria professionale (17% in Svizzera), il 12% ha una maturità (7% in Svizzera).

Fra gli svizzeri dell’estero, l’elemento latino è inoltre proporzionalmente più rappresentato: il 40% degli emigranti è originario della Svizzera francese o italiana. In Svizzera, francofoni e italofoni sono solo il 29% degli aventi diritto di voto.

I fattori Avs ed Europa

Il maggior orientamento a sinistra può essere letto anche alla luce delle questioni politiche che gli svizzeri dell’estero ritengono prioritarie. Fra di esse vi sono le pensioni. Un elemento che con ogni probabilità va a vantaggio della sinistra e soprattutto del Partito socialista.

L’Udc sembra invece scontare le sue posizioni nettamente antieuropeiste. Per il 36% degli svizzeri dell’estero infatti, i rapporti con l’Unione europea sono in assoluto il problema più urgente a cui la politica svizzera è chiamata a dare una risposta.

Un elemento da non sottovalutare

Oggi gli svizzeri dell’estero registrati nelle liste di voto sono circa 82’600. Il loro peso elettorale si avvicina perciò a quello del canton Neuchâtel. Non è molto, ma in alcuni casi il voto dei cittadini residenti all’estero potrebbe anche risultare determinante.

Si pensi alla votazione sull’iniziativa dell’Udc sull’asilo, respinta nel novembre 2002 con solo 3000 voti di scarto. In quell’occasione 6600 votanti all’estero avevano respinto la proposta, 2500 l’avevano approvata.

All’estero vivono oggi circa 600’000 svizzeri. Se tutti quelli che in teoria godono del diritto di voto si iscrivessero nelle liste elettorali, potrebbero diventare un fattore non trascurabile della politica elvetica.

swissinfo, Andrea Tognina

Gli svizzeri dell’estero iscritti nelle liste elettorali sono in totale 82’682. L’istituto gfs, con il sostegno del ministero degli esteri, ha sottoposto il suo questionario a 10’396 persone. 2003 persone hanno inviato le loro risposte.

Il sondaggio è stato realizzato in dieci paesi (Francia, Germania, Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Sudafrica, Brasile, Tailandia e Singapore). Gli svizzeri che vi risiedono rappresentano il 77% degli svizzeri del’estero.

Per ragioni logistiche, il sondaggio è stato compiuto via e-mail. L’accesso al questionario era protetto da una parola d’ordine.

Socialisti 31%
Radicali 18%
Democratici di centro 15%
Verdi 15%
Popolari democratici 8%
Liberali 7%

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