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Elezioni cantonali: in Ticino la Lega risorge e trionfa

La Lega in festa: Borradori e Bignasca esultano ai risultati per il Governo Keystone

Clamoroso successo in Ticino per la Lega dei ticinesi che in Governo diventa il secondo partito. Sconfitta la ministra dell'economia Marina Masoni, che lascia il seggio a Laura Sadis.

Gli elettori hanno scelto la stabilità negli scrutini cantonali tenuti questo fine settimana nei cantoni Vaud e Lucerna, riconfermando chiaramente le maggioranze borghesi in carica.

Dalle urne delle elezioni cantonali ticinesi emerge un dato incontrovertibile: il successo della Lega dei ticinesi che smentisce in modo clamoroso chi la dava al capolinea.

In base ai dati definitivi relativi alle elezioni per il Governo, la Lega registra una progressione che supera l’8%, diventando così il secondo partito nella stanza dei bottoni.

Fuori Marina Masoni

Altro importante elemento di rilievo: l’esclusione della consigliera di Stato liberale Marina Masoni. La ministra uscente dell’economia, recentemente al centro di aspre critiche, è stata costretta a lasciare la poltrona alla sfidante Laura Sadis, consigliera nazionale. La lotta tra le due donne si è tuttavia consumata sul filo di lana.

L’uscita di scena di Marina Masoni rappresenta un fatto di primo piano. Nella storia politica del Canton Ticino la mancata rielezione di un consigliere di Stato quando il suo partito conserva il medesimo numero di seggi, è rarissima. Bisogna risalire al 1947 per ritrovare un fatto simile.

Confermati, invece, gli altri quattro ministri uscenti: il liberale Gabriele Gendotti, il leghista Marco Borradori – il più amato dai ticinesi, vera e propria locomotiva della Lega dei ticinesi e artefice del successo elettorale – la socialista Patrizia Pesenti e il popolare democratico Luigi Pedrazzini.

I liberali perdono consensi, i socialisti avanzano

Nella graduatoria del peso politico delle forze politiche, il Partito liberale radicale (PLR) resta il primo partito di maggioranza relativa del canton Ticino, sebbene sia stato confrontato con una chiara erosione di consensi, anche in città tradizionalmente considerate delle roccaforti liberali come Lugano, Bellinzona e Locarno.

In perdita di velocità anche il Partito popolare democratico (PPD), mentre crolla l’Unione democratica di centro (UDC) che ha deciso di non correre insieme alla Lega. Si rafforza invece il Partito socialista che, nella capitale Bellinzona e a Locarno, diventa il primo partito a scapito del PLR.

La Lega avanza anche in Gran consiglio

Nelle elezioni per il parlamento cantonale la Lega non è però riuscita a scavalcare il PPD e i socialisti. Il partito più forte rimane il PLR, il cui gruppo parlamentare passa da 30 a 27 deputati. Anche il PPD ha perso due seggi, scendendo a quota 21.

Il PS rimane terzo partito, passsando da 16 a 18 seggi. La Lega rimane quarto partito ma guadagna 4 seggi, giungendo a quota 15 seggi. L’UDC scende a quota 5 (meno 1), i Verdi raddoppiano i loro mandati, occupando ora 4 seggi.

Stabilità nel canton Vaud

La sinistra non è riuscita a strappare la maggioranza in seno al governo del canton Vaud, in occasione del secondo turno di voto tenuto questa fine settimana, in cui erano ancora in palio 4 delle 7 poltrone.

Dopo aver già riconfermato in carica, l’11 marzo scorso, Pascal Broulis del PLR e Jean-Claude Mermoud dell’UDC, i partiti borghesi si sono aggiudicati due seggi anche nel voto di ballottaggio.

Si tratta della rappresentante del PLR Jacqueline de Quattro e dell’esponente del Partito liberale Philippe Leuba, i quali occuperanno i seggi liberati dai dimissionari Jacqueline Maurer e Charles-Louis Rochat.

La sinistra, che aveva già conquistato un seggio al primo turno, con il socialista Pierre-Yves Maillard, è riuscita a far eleggere al secondo turno soltanto la collega di partito Anne-Catherine Lyon e l’ecologista François Marthaler, entrambi già in carica.

Sberla a Lucerna

Nessuna grande sorpresa neppure nel canton Lucerna, dove 4 dei 5 ministri in carica sono stati riconfermati al primo turno. Il miglior risultato è stato conseguito dal direttore della pubblica educazione Anton Schwingruber del PPD.

Seguono il suo collega di partito e capo del Dipartimento della sanità Markus Dürr, il capo del Dipartimento dell’ambiente e dell’economia Max Pfister (PLR) e la direttrice della sicurezza Yvonne Schärli (PS).

Gli elettori hanno invece inflitto uno schiaffo al ministro delle finanze Daniel Bühlmann. Il rappresentante dell’UDC non è riuscito a farsi eleggere al primo turno ed è stato perfino superato dalla candidata dei verdi Rosa Rumi-Bürkli.

I partiti di centro si sono invece imposti nelle elezioni legislative, guadagnando alcuni seggi a scapito della sinistra e della destra. Questa la nuova composizione del parlamento cantonale: PPD 46 (+2), PLR 29 (+1), UDC 23 (-3), PS 13 (-3), Verdi 9 (+3).

swissinfo e agenzie

La Svizzera è composta da 20 cantoni e da 6 semi-cantoni, che possono essere paragonati ai Länder tedeschi o agli Stati degli USA.

Assieme, questi 26 Stati sovrani, che possiedono un proprio governo e un proprio parlamento, formano la Confederazione elvetica.

Dalla creazione dello Stato federale nel 1848, le competenze dei cantoni sono state ridotte. Tuttavia, dispongono ancora oggi di una grande autonomia, in particolare nel settore fiscale ed educativo.

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