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Elezioni del Consiglio federale: i Verdi contro Blocher

Il candidato verde al governo federale Luc Recordon Keystone

I Verdi, fra i vincitori delle elezioni parlamentari di ottobre, vogliono entrare in governo. Il neoeletto senatore vodese Luc Recordon ha lanciato la sfida a Christoph Blocher.

E gli ecologisti mostrano i muscoli anche nella camera del popolo: Maya Graf candiderà contro la socialista Pascale Bruderer alla presidenza del Consiglio nazionale.

La candidatura di Luc Recordon è stata sostenuta dal gruppo parlamentare ecologista per 15 voti a 6 e 2 astenuti. La nomina dovrà essere tuttavia essere confermata dall’assemblea dei delegati del partito il primo dicembre.

Recordon, eletto di recente al Consiglio degli Stati (camera dei cantoni) dopo aver passato quattro anni in Consiglio nazionale, ha spiegato davanti a media che intende rappresentare quel 71% di elettori che non ha votato per l’UDC alle ultime votazioni federali.

La sua candidatura non è diretta contro la persona del ministro di giustizia e polizia, ha detto, ma contro la sua linea politica la quale, a detta del vodese, “è contraria ai valori essenziali che fondano questo paese”.

Il candidato verde al governo è ovviamente consapevole del fatto che le possibilità di essere eletto sono praticamente nulle. “Perlomeno non si dirà che l’intera classe politica è stata tanto codarda da non opporsi a questa linea”.

La minoranza dei Verdi che si è opposta alla candidatura di Recordon ha sostenuto che non bisognava focalizzarsi su Blocher, bensì al massimo attaccare il secondo seggio dei radicali in governo. Una simile strategia avrebbe rispettato una logica proporzionale.

Candidatura alla presidenza della camera bassa

All’unanimità, il gruppo ha poi deciso di presentare il 3 dicembre – primo giorno di sessione – la basilese Maya Graf per il posto di seconda vice-presidente del Consiglio nazionale per poter aspirare alla presidenza nel 2010.

Anche quella della Graf è una candidatura “selvaggia”, giacché nessun partito di governo (Unione democratica di centro, Partito popolare democratico, Partito liberale radicale, Partito socialista) è disposto a cedere il proprio turno.

I Verdi, presenti al Nazionale dal 1979, sostengono di aver diritto di accedere alla massima carica istituzionale ogni dieci anni e che il momento è oramai giunto.

Davanti ai media, la presidente del gruppo ecologista Therese Frösch ha detto venerdì che l’ufficio presidenziale non è d’accordo con questa proposta, ma che intende comunque studiare il problema. Una decisione in merito verrà comunicata in febbraio.

La candidatura della Graf si oppone a quella della candidata del Partito socialista Pascale Bruderer, nominata venerdì dal suo gruppo parlamentare. Tuttavia, ha detto Frösch, poiché i socialisti non hanno appoggiato la richiesta dei Verdi, la solidarietà rosso-verde non conta in questo caso.

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Consiglio federale

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I Verdi liberali collaborano con il PPD

I Verdi hanno hanno d’altra parte dovuto rinunciare alla creazione di un gruppo parlamentare unico con i Verdi liberali.

Il nuovo partito ha infatti fatto sapere sabato che formerà un gruppo parlamentare con il Partito popolare democratico (PPD) e il Partito evangelico svizzero (PEV). Il 21 ottobre i Verdi liberali avevano conquistato tre seggi nella camera del popolo.

swissinfo e agenzie

Risultati nel Consiglio nazionale 1995, 1999 e 2003 e 2007:

Unione democratica di centro: 14,9%, 22,5%, 26,7%, 29,0%
Partito socialista: 21,8%, 22,5%, 23,3%, 19,5%
Partito liberale radicale: 20,2%, 19,9%, 17,3%, 15,6%
Partito popolare democratico: 17,0%, 15,8%, 14,4%, 14,6%
Partito ecologista svizzero: 5,0%, 5,0%, 7,4%, 9,6%.

Il tasso di partecipazione è stato nel 2007 del 48,8%, in aumento di 3,6 punti rispetto al 2003.

In Svizzera, dopo la nascita dello Stato moderno, nel 1848, il Partito liberale radicale (ex Partito radicale democratico) ha occupato per oltre 4 decenni tutte le 7 poltrone del governo.

Solo nel 1891, anche il Partito popolare democratico (ex Partito popolare conservatore) è stato ammesso per la prima volta nell’esecutivo.

Nel 1929, l’Unione democratica di centro (ex Partito agrario) è stata integrata a sua volta nel Consiglio federale.

Il Partito socialista ha ottenuto il suo primo seggio governativo nel 1943.

Dal 1959, il governo svizzero è stato sempre formato da questi 4 partiti che raccolgono regolarmente circa l’80% dei voti.

Il parlamento deve riconfermare in carica gli atttuali ministri?

Oppure la Svizzera ha bisogno di un’altra formula di governo?

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