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Esercito, la droga è un problema

L'esercito teme gli effetti sulla sicurezza del consumo di stupefacenti swissinfo.ch

Il consumo di stupefacenti si dimostra problematico per l'esercito svizzero. Nel 2001, si sono registrati ben 600 casi di consumo illecito in servizio.

Sei aspiranti ufficiali hanno dovuto abbandonare la scuola ufficiali, la settimana scorsa: hanno ammesso di aver consumato 20 grammi di cocaina durante il servizio militare. Il consumo massiccio di droghe pesanti nell’esercito è una novità. Che il consumo di droghe leggere fosse diffuso si sapeva. L’anno scorso le procedure disciplinari contro i consumatori di derivati della canapa sono state ben 600. Le pene raggiungono i dieci giorni di detenzione.

Specchio della società

La Svizzera ha un sistema di milizia – dunque non ha un esercito professionista. Ogni anno 25’000 giovani svizzeri seguono la scuola reclute. Il 30% dei giovani soldati ha ammesso in un’inchiesta di aver consumato ripetutamente dei prodotti derivati dalla canapa indiana, suscitando la preoccupazione delle autorità militari. Nel 1978 la percentuale di consumatori di canapa era del 6,6%.

Un’evoluzione che preoccupa Gianpiero Lupi, medico-capo dell’esercito svizzero: “Nel nostro sistema di milizia si rispecchia lo stato della società.” La Svizzera non è però l’unico paese ad avere soldati che dediti al consumo di canapa: “I miei colleghi di altri eserciti di milizia, come l’Austria e la Norvegia, sono confrontati con lo stesso problema.”

Già all’inizio degli anni Novanta i responsabili dell’esercito svizzero hanno reagito al problema con grandi campagne d’informazione: “Non siamo un centro di disintossicazione, ma l’esercito può contribuire a far desistere dal consumo di droghe”, dice a swissinfo Gianpiero Lupi. Ma la prevenzione arriva tardi. Anche in Svizzera l’età in cui si comincia a consumare droghe leggere tende ad abbassarsi.

Il capo dell’esercito Jacques Dousse ha annunciato, dopo i recenti casi, controlli più severi nelle caserme. Inoltre sempre più spesso poliziotti accompagnati da cani anti-droga controllano i soldati all’arrivo nelle caserme e negli alloggiamenti per le truppe. Finora la polizia ha compiuto più o meno dieci razzie l’anno nelle piazze d’armi svizzere.

“No a una liberalizzazione completa”

Il consumo di droghe leggere è ancora vietato in Svizzera. Una situazione che è tuttavia destinata a cambiare: il governo ha già avviato le procedure politiche che dovrebbero condurre ad una depenalizzazione.

Un’evoluzione che è accolta con disappunto dall’esercito: “Non sappiamo che farcene di reclute sotto effetto di stupefacenti – oltretutto rappresentano un rischio per la sicurezza”, dice Peter Bolliger, capo del servizio psicologico-pedagogico dell’esercito svizzero. Molti non lo sanno, ma “la sostanza psicotropa dei derivati della canapa, il THC, si deposita nei grassi contenuti nel corpo umano. In situazioni di stress, la sostanza viene di nuovo liberata.”

“Proprio durante il servizio militare le situazioni di stress sono frequenti. L’imprevedibilità delle persone è problematica per la sicurezza!”, spiega Peter Bolliger. Per lui è chiaro che nell’eventualità di una liberalizzazione del consumo di droghe leggere, l’esercito dovrà adottare regole più severe. “È una situazione che abbiamo nelle norme sull’alcool per gli autisti dell’esercito, per i quali vige il divieto assoluto di consumo. Nella normativa stradale civile, si tollera invece un tasso di alcool nel sangue dello 0,8 per mille.”

Peter Salvisberg

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