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Esperti svizzeri nel Caucaso meridionale

La regione del Caucaso meridionale è ad alto rischio sismico. DEZA

In Georgia, in una delle regioni a più alto rischio sismico del mondo, viene allestita, con la partecipazione svizzera, una centrale di intervento in caso di terremoto.

Nella regione, la Svizzera è attiva in campo umanitario da oltre 10 anni.

La DSC, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione, partecipa con 690’000 franchi alla costruzione di una base di intervento in caso di catastrofe a Tbilisi, capitale della Georgia. Secondo il capo-progetto, Lorenz Schmid, il centro permetterà di organizzare interventi di soccorso nelle tre repubbliche del Caucaso meridionale: Georgia, Armenia e Azerbaigian.

La Georgia ha urgente bisogno di soccorritori formati e materiale adatto, afferma David Tchtchinadze, che collabora al progetto della DSC. Anche nell’ambito degli interventi in caso di terremoti, il paese è confrontato alle conseguenze del dopo-URSS: una volta ritirati i corpi di soccorso sovietici, organizzati militarmente, si deve ora far ricorso a organizzazioni private.

Dipendenza da aiuti esterni

Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nessuno si è più sentito responsabile per questi compiti, spiega il collaboratore della DSC. E lo si è visto lo scorso anno, nell’ultimo terremoto, che per fortuna è stato di lieve entità. Ma non si è nemmeno potuto misurarne il grado, perché le stazioni di rilevamento sono rimaste senza corrente. E in seguito alle pessime possibilità di comunicazione i soccorritori, se ce ne fosse stato bisogno, avrebbero dovuto basarsi sulle notizie riportate dalla televisione.

Con la nuova centrale sorgono ora, grazie all’aiuto svizzero, strutture d’intervento per la Georgia e in seguito per tutto il Caucaso meridionale. La catena di salvataggio della DSC funge da modello: i soccorritori collaboreranno con la polizia e i vigili del fuoco.

La Georgia ha urgentemente bisogno di aiuti esterni per la realizzazione di tali strutture, perché lo stato non ha soldi per costruire la centrale necessaria e per finanziare la formazione dei soccorritori.

Cerimonia d’inaugurazione

La prima fase del progetto è ora conclusa. Due terzi dei fondi della DSC sono stati impiegati per la costruzione dell’edificio, il rimanente per l’acquisto di materiale e attrezzature.

Il nuovo centro è stato inaugurato venerdì, nella capitale georgiana Tbilisi, alla presenza del direttore della DSC, Walter Fust e delle autorità georgiane, e sabato è la giornata delle porte aperte.

L’edificio può ospitare 25 soccorritori, di picchetto 24 ore su 24. E ci sono pure locali per l’istruzione teorica e per le esercitazioni e depositi per il materiale. Accanto a strumenti speciali e apparecchi di comunicazione, ci sono anche 4 veicoli fuoristrada e un autocarro.

Il progetto della DSC riserva ampio spazio anche alla formazione di istruttori locali per il Dipartimento delle situazioni d’emergenza e la protezione civile (DES), che dipende dal ministero georgiano degli interni.

“I soccorritori verranno formati sul posto. Gli stessi giorgiani si occuperanno della formazione degli istruttori”, dichiara a swissinfo il direttore della DSC.

Partner in Svizzera

La cooperazione tra il DES e la sezione per l’aiuto umanitario della DSC si basa su un accordo dello scorso anno, che prevede l’invio di specialisti svizzeri.

Il partner principale di questo progetto in Svizzera è il Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), che mette a disposizione anche gli istruttori.

La Svizzera attiva anche nel conflitto dell’Abhasia

La regione del Caucaso non è solo a rischio di terremoti. La zona è stata colpita, nel 1992 e 93, anche da conflitti armati tra la Georgia e l’Abhasia, che provocarono importanti movimenti di profughi. E nonostante il controllo dell’ONU, la situazione è tuttora incerta e il processo di pace avanza a rilento.

In una tale difficile situazione, la Svizzera ha già fatto parecchio per alleviare le sofferenze della popolazione civile. Nell’agosto dello scorso anno, Berna ha aumentato il suo aiuto umanitario per le vittime del conflitto da 600’000 a 2’600’000 franchi. In tal modo si sono potute migliorare le condizioni di alloggio di malati, anziani e famiglie che si sono dovute trasferire all’interno del paese.

Nel contempo la DSC ha dato il via a un programma per il sostegno di iniziative volte a migliorare i redditi nell’agricoltura. In questo contesto sono stati promossi anche gruppi femminili di auto-sostegno.

Inoltre, dal mese di luglio dello scorso anno, la carica di osservatore speciale dell’ONU per la Georgia è ricoperta da una svizzera: Heidi Tagliavini si impegna per portare la pace e una soluzione politica per la regione georgiana dell’Abhasia. Un compito difficile e praticamente irrealizzabile per la diplomatica svizzera.

swissinfo, Jean-Michel Berthoud
(traduzione dal tedesco: Fabio Mariani)

1996: apertura di un ufficio DSC a Tbilisi
18 luglio 2003: inaugurazione della centrale di soccorso in caso di terremoto
690’000 franchi: partecipazione della DSC

Dall’inizio degli anni 90, la Svizzera è impegnata in aiuti umanitari in Georgia, Armenia e Azerbaigian.

Dal 96, la Svizzera dispone di un ufficio di coordinamento delle attività umanitarie nella capitale georgiana Tbilisi. Fanno seguito due altre sedi, a Baku (Azerbaigian) e Eriwan (Armenia).

Dal 99, l’aiuto svizzero, per un totale di 6,9 milioni di franchi all’anno, si è concentrato sulla cooperazione tecnica. Fra gli obiettivi: impiego di risorse naturali rinnovabili, buon governo, prevenzione delle catastrofi e aiuto umanitario laddove necessario.

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