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Farmacisti invitati da fedpol a segnalare sospetti terroristi

La fedpol ha invitato i farmacisti svizzeri a segnalare persone sospette che acquistano prodotti usati nella fabbricazione di esplosivi. KEYSTONE/APA/BARBARA GINDL sda-ats

(Keystone-ATS) I farmacisti svizzeri devono segnalare persone sospette che comprano prodotti potenzialmente utilizzabili per fabbricare esplosivi. È l’invito che hanno ricevuto le scorse settimane dalla polizia federale (fedpol) tramite una lettera.

La portavoce di fedpol Cathy Maret ha confermato all’ats questa informazione diffusa da “Le Matin Dimanche” e “SonntagsZeitung”. La circolare esorta i farmacisti ad essere vigli e a denunciare qualsiasi “comportamento bizzarro”, per esempio chi è particolarmente nervoso, chi compra una grande quantità di sostanze chimiche o chi non vuole dare spiegazioni sull’utilizzo di questi prodotti.

Il testo elenca quindici sostanze chimiche usate nella vita quotidiana e che possono servire alla fabbricazione di esplosivi. In caso di sospetti, i farmacisti non devono assumere nessun rischio, ma annotare mentalmente più dettagli possibili sui clienti sospetti, “accendere la telecamera di sorveglianza” e ancora conservare documenti od oggetti toccati da tali persone in modo da rilevarne il DNA.

Solventi, disinfettanti, diserbanti

Diverse sostanze come solventi per unghie, disinfettanti, decoloranti per i capelli, acidi, diserbanti o fertilizzanti possono servire a fabbricare congegni esplosivi.

Gli autori degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi avevano cinture esplosive costituite da perossido di acetone, un esplosivo artigianale ottenuto mescolando acqua ossigenata con acetone usando una piccola quantità di acido solforico o cloridrico che funge da catalizzatore.

Base legale in corso di elaborazione

In Svizzera per il momento queste sostanze si trovano in vendita liberamente e il rischio che dei criminali se le procurino è reale, secondo fedpol.

A inizio dicembre il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento di giustizia e polizia di sottoporgli un progetto di legge entro la fine del 2017. Si prevede una regolamentazione a tre velocità: bisogno di autorizzazione, obbligo d’annuncio o registrazione della transazione. Ciò verrebbe applicato solo a persone private.

L’Unione europea ha già limitato la vendita di tali sostanze nel 2014, ciò che rende il mercato svizzero ancora più a rischio di attirare possibili terroristi.

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