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Fed: economia stabilizzata, ma consumi e lavoro deboli

(Keystone-ATS) NEW YORK – L’economia americana mostra segnali di “stabilizzazione” o “modesti” miglioramenti, con l’attività manifatturiera e il mercato immobiliare in ripresa. Restano comunque ancora molti nei: le condizioni del mercato del lavoro restano deboli, così come i consumi, e in molte aree del paese si assiste a “un’ulteriore erosione della qualità del credito”. Il Beige Book della Fed offre un quadro fatto di luci e ombre che non sembra lasciare spazio a previsioni ottimistiche per il 2009.
I risultati del pil del terzo trimestre (prima lettura) saranno diffusi la prossima settimana e dovrebbero segnalare – secondo le attese degli osservatori – un’inversione di tendenza, con l’economia in espansione dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione.
Mentre il mercato immobiliare sembra avviarsi sulla via della guarigione migliorando in molte aree del paese anche grazie alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa varate dall’amministrazione. Il rapporto individua nel real estate commerciale il settore economico più debole, mentre constata come il settore manifatturiero si mostra decisamente più in salute rispetto all’indagine precedente. I consumi continuano a restare deboli anche sulla scia della fine degli incentivi per la rottamazione.
Ma gli americani tendono a spendere poco soprattutto a causa delle difficoltà del mercato del lavoro, con la disoccupazione a un passo dal 10%. “Le condizioni sul mercato del lavoro restano deboli o miste fra i vari distretti. Pochi segnali incoraggianti sono osservati” spiega il Beige Book, preparato in vista della prossima riunione del Fomc in programma il 3 e il 4 novembre prossimi.
Il quadro dipinto conferma e ribadisce l’intenzione della Fed a non toccare i tassi di interesse, che probabilmente – osservano gli analisti – resteranno fra lo 0 e lo 0,25% fino al 2010. La Fed sarà probabilmente l’ultima a rialzare i tassi, per non ostacolare minimamente una ripresa che dovrà essere il più solida possibile per tirare fuori, assieme alla Cina, l’economia mondiale dalla palude in cui si è cacciata negli ultimi due anni. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner ha messo in evidenza che che “al momento l’imperativo è quello di sostenere la nascente ripresa”. Secondo il governatore della banca d’Inghilterra, Mervyn King, “sarebbe saggio” cominciare a prendere in considerazione la prospettiva di un rialzo dei tassi.

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