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Filippine: rapito uno svizzero

Un cittadino elvetico alle dipendenze del Comitato internazionale della Croce Rossa è stato rapito giovedì sull'isola di Jolo, nel sud delle Filippine. Con lui sono stati prelevati anche un italiano e una filippina.

Lo svizzero Andreas Notter, l’italiano Eugenio Vagni – volontario della Croce Rossa Internazionale – e la filippina Jean Lacaba circolavano su un veicolo con le insegne della Croce Rossa locale: sono stati bloccati e rapiti da un commando nei pressi di una prigione, dove assicuravano assistenza medica ai detenuti.

«All’origine del sequestro possono esserci gruppi armati organizzati oppure semplici banditi interessati a ottenere un riscatto», ha affermato Richard Gordon, capo della Croce Rossa filippina.

Stando alle prime indicazioni, le forze dell’ordine sospetterebbero il gruppo terroristico Abu Sayyaf – considerato vicino ad Al Qaeda. Nel 2000, tre ostaggi rapiti da questa formazione furono decapitati. Fonti statunitensi ritengono che, dopo l’eliminazione negli scorsi anni di alcuni esponenti importanti, Abu Sayyaf conti oggi su circa 350 guerriglieri.

La presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, ha ordinato alla polizia e ai militari di «garantire che i sequestrati siano rilasciati illesi perché la loro sicurezza è prioritaria». Abdusakur Tan, governatore della provincia di Sulu che comprende l’isola di Jolo, ha affermato che «i famigliari dei sequestratori faranno meglio a collaborare con le autorità, altrimenti saranno considerati alla stregua dei rapitori».

Dal canto suo, il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) si è detto «inquieto» dopo il sequestro. Il Dfae è pronto a «fare tutto il possibile» per ottenere la liberazione degli ostaggi, ha dichiarato giovedì il portavoce Andreas Stauffer.

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