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FINMA: tassi bassi e bolla ipotecaria i rischi maggiori per finanza

Per la FINMA i rischi maggiori per la piazza finanziaria elvetica sono sei, cui si aggiungono a lungo termine i cambiamenti climatici. Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Il contesto dei bassi tassi d’interesse e l’eventualità di una correzione sul mercato immobiliare e ipotecario rappresentano i maggiori rischi per il settore finanziario svizzero. Lo afferma l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).

Il perdurare dei bassi tassi d’interesse a breve e a lungo termine incide pesantemente sulla redditività delle banche a causa dell’erosione dei margini. Lo scenario contingente potrebbe indurre gli istituti ad applicare tassi negativi ad ampie categorie di clienti. Il conseguente comportamento di questi ultimi appare difficilmente prevedibile, ma mette potenzialmente a repentaglio i depositi della clientela, finora stabili, come fonte di finanziamento, rileva la FINMA nella sua prima pubblicazione del “Monitoraggio dei rischi”. La FINMA ricorda pure che una fase estremamente prolungata di stagnazione dei tassi al livello attualmente basso comporta inoltre un rischio concreto per determinati modelli operativi.

La situazione dei tassi è da qualche tempo oggetto del dialogo di vigilanza tra la FINMA e gli istituti assoggettati. L’Autorità individua con cadenza regolare le banche particolarmente esposte e intrattiene con esse un intenso scambio circa la gestione dei rischi di tasso d’interesse e le strategie adottate dagli istituti per garantire una redditività duratura e sostenibile. Il basso livello dei tassi esercita un’influenza concreta anche sui vari rami assicurativi, pertanto la FINMA analizzerà l’adeguatezza delle riserve soprattutto per quanto riguarda gli offerenti di assicurazioni sulla vita.

Per quanto riguarda il mercato immobiliare e ipotecario, il forte aumento dei tassi di sfitto per gli immobili residenziali a reddito e la prosecuzione dell’intensa attività edilizia acuiscono poi i rischi nel settore. Di pari passo cresce anche il rischio che, in caso di aumento dei tassi, le valutazioni scendano sensibilmente, con una conseguente violazione dei requisiti relativi al valore di anticipo per i finanziamenti con capitale di terzi. A sua volta, spiega la FINMA, ciò produce effetti negativi sulla dotazione di capitale dei finanziatori.

La FINMA continuerà a mantenere alta la soglia di attenzione nel campo degli immobili a reddito, intensificando la vigilanza soprattutto sugli istituti finanziari che presentano una crescita particolarmente elevata degli affari ipotecari. Presso le banche viene inoltre riservata un’attenzione speciale agli sviluppi nel segmento “buy to let”, ovvero l’acquisto di immobili da parte di privati per la successiva locazione degli stessi. Questo ambito non è infatti assoggettato alle nuove e più stringenti regole di autodisciplina delle banche.

Complessivamente la FINMA rileva sei grandi rischi: oltre ai due già citati si tratta dei cyber-attacchi, di una dismissione disordinata dei tassi di riferimento LIBOR, del riciclaggio di denaro e di un inasprimento dell’accesso transfrontaliero al mercato.

Inoltre, uno dei rischi finanziari più significativi a lungo termine è rappresentato dai cambiamenti climatici, che potrebbero influenzare la piazza finanziaria svizzera in modo duraturo.

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