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Fischio d’inizio per la sessione del parlamento

I campionati del mondo di calcio dovrebbero sollevare non pochi dibattiti anche tra i parlamentari swissinfo.ch

Tra gli argomenti principali della sessione estiva delle Camere federali figurano energia atomica, esercito, locazione, aviazione civile e, probabilmente, anche ... calcio.

Riuniti dal 3 al 21 giugno a Berna, i membri del parlamento sono chiamati innanzitutto a riprendere in mano tre grossi “cantieri” che attendono soluzioni da oltre un decennio: la riforma dell’esercito, avviata dopo il crollo del Muro di Berlino, la legge sull’energia atomica, congelata dal 1990, e la revisione del diritto di locazione, destinata a frenare l’esplosione dei canoni di affitto degli ultimi 30 anni.

Tra i temi invece più scottanti figurano sicuramente il controverso accordo aereo con la Germania, che prevede di limitare maggiormente il sorvolo del territorio tedesco a nord dell’aeroporto di Zurigo-Kloten. Pure attesa una decisione finale sull’attribuzione delle sedi dei due nuovi tribunali federali, una scelta che interessa da vicino anche il canton Ticino.

Diversi osservatori di Palazzo federale prevedono inoltre che grande interesse verra dedicato anche alle partite del campionato del mondo di calcio, che si svolgono proprio durante le ore dei lavori delle Camere federali. Ancora più del solito, i capi dei vari gruppi parlamentari avranno il difficile compito di richiamare alla disciplina i membri dei loro partiti per assicurare la loro presenza al momento dei voti decisivi.

La fine della moratoria nucleare

Il futuro delle centrali nucleari costituisce forse il dossier più importante di questa sessione, che riapre uno spinoso dibattito rimasto congelato dal 1990. In quell’anno, il popolo svizzero aveva infatti accettato l’iniziativa “Alt alla costruzione di centrali nucleari”, che chiedeva in pratica una moratoria di almeno 10 anni alla costruzione di nuove centrali nucleari.

Si ha l’impressione che, anche 2 anni dopo la scadenza di questo termine, né il governo né i partiti volevano realmente affrettarsi a rimettere sul tavolo delle discussioni la politica atomica nazionale. La battaglia sul nucleare, che aveva già lacerato il paese 20 anni orsono, rischia infatti di preannunciarsi alquanto “cruenta” anche oggi.

E neppure i fautori dell’energia atomica, probabilmente la maggioranza del parlamento, sono sicuri di poter vincere una votazione federale su questo tema. Non va infatti dimenticato che l’iniziativa del 1990, favorevole all’opzione della moratoria, rappresenta una delle pochissime iniziative popolari che sono riuscite a spuntarla da oltre un secolo di democrazia diretta in Svizzera. In questi ultimi anni, inoltre, la sensibilità ecologica è probabilmente aumentata.

Neppure dall’estero giungono d’altronde segnali chiari: mentre Italia e Germania hanno deciso di rinunciare totalmente o progressivamente al nucleare, la Francia ha puntato quasi tutte le sue carte energetiche sull’atomo. Incertezze regnano infine anche sulle prospettive di rapido sviluppo delle energie alternative: sicuramente più sicure e rispettoso dell’ambiente, ma ancora in fase di collaudo.

Nonostante questi dubbi, il parlamento dovrà chinarsi su questo dossier: due iniziative popolari, che chiedono di bloccare la costruzione di nuove centrali nucleari o addirittura disattivare quelle attuali, attendono infatti l’esame dei due Consigli. I membri delle Camere cercheranno probabilmente di raggiungere una soluzione di compromesso per opporre un controprogetto a queste

Un popolo di inquilini

La revisione del diritto di locazione riguarda da vicino una grossa fetta della popolazione: oltre il 70 percento degli svizzeri non sono proprietari del loro alloggio, una delle quote più alte di tutta Europa. Un popolo di inquilini che, da oltre 30 anni, sta sopportando un’esplosione dei canoni di affitto senza fine, dovuta anche a prezzi dei terreni e della manodopera particolarmente forti.

Tra le cause vi è però anche la criticata tendenza, da parte dei proprietari, ad esigere sistematicamente un aumento dei canoni ad ogni rialzo dei tassi ipotecari e a non concedere nessuna riduzione in caso di ribasso di quest’ultimi. Per arginare questa spirale dei prezzi il parlamento intende vincolare in futuro gli affitti al rincaro. Le divergenze riguardano attualmente la percentuale di inflazione che può servire da base per esigere un aumento dei canoni.

Esercito XXI

Il progetto di riforma delle forze armate, lanciato alcuni anni dopo la fine della Guerra fredda, tocca un’altra tappa importante in parlamento. Dopo aver approvato una riduzione delle spese per l’esercito, le due Camere del parlamento devono ancora trovare un accordo sulla durata del servizio militare.

Per il Consiglio degli Stati la scuola reclute dovrebbe durare in futuro 18 mesi. Il nazionale, stando almeno alle proposte della sua commissione, vorrebbe invece sottoporre i giovani militi a 21 settimane di congedo in un uniforme, come richiesto anche dal capo del Dipartimento federale della difesa, Samuel Schimd.

Armando Mombelli

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