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Flavio Maspoli incriminato

Al consigliere nazionale e autore teatrale vengono contestati parecchi capi d'accusa Keystone Archive

Dovrà rispondere per i reati di bancarotta semplice, cattiva gestione, bancarotta fraudolenta, omissione della contabilità e falsità in documenti.

Le accuse del ministero pubblico ticinese, che porteranno il vice presidente della Lega dei Ticinesi, consigliere nazionale e gran consigliere ticinese davanti ai giudici delle Assise correzionali di Locarno, sono il risultato delle indagini sul crac di alcune sue attività imprenditoriali: il fallimento del quotidiano “L’altra Notizia”, di cui Maspoli era direttore ed editore, e delle società Deag e Medeag per l’importazione di prodotti alimentari e pubbliche relazioni, attività quest’ultime svolte in collaborazione con la catena dei negozi Denner.

Per ricostruire la storia di questi fallimenti, che hanno comportato perdite per 5-6 milioni di franchi, gli inquirenti hanno lavorato per oltre un anno. Una quarantina d’interrogatori, numerose perquisizioni, anche nella sede Denner di Zurigo, un’ingente documentazione passata al setaccio, e alla fine l’équipe finanziaria del Ministero pubblico ha steso un dettagliato rapporto da cui sono scaturiti i reati addebitati al consigliere nazionale leghista.

In particolare a Maspoli, che attualmente ricopre anche la carica di presidente della Deputazione ticinese a Berna, la magistratura contesta i reati di bancarotta semplice per il fallimento dell’Altra Notizia, il quotidiano nato nel 1993 e chiuso qualche anno dopo in seguito ad una disastrosa situazione finanziaria. Mentre le altre e più pesanti accuse si riferiscono, invece, alle attività commerciali intraprese a metà degli anni ’90.

“La promozione delle accuse – precisa il Ministero pubblico – è stata avviata d’intesa con il legale di Maspoli, l’avvocato Riccardo Rondi, e concerne l’operato del noto uomo politico nella sua veste di responsabile a azionista delle società poi fallite”.

L’inchiesta giudiziaria ha permesso di chiarire le cause e le modalità dei fallimenti e di accertare le responsabilità di Maspoli, e quelle, anche se penalmente irrilevanti, riconducibili a terze persone. Secondo il Ministero pubblico, le cause della bancarotta della Deag e della Medeag sono in parte riconducibili alla politica commerciale della Denner, principale partner delle due società di Maspoli. Tant’è che contro Karl Schweri, responsabile di fatto della Denner, era stato aperto un procedimento penale per truffa. Il procedimento era poi stato abbandonato per la morte delle stesso Schweri, che aveva d’altronde decisamente contestato le accuse.

Ora, per rispondere dei clamorosi crac, alla sbarra ci sarà solo l’onorevole Flavio Maspoli.

Libero D’Agostino

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