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Fondi Abacha: la Nigeria deve pazientare

Ruth Metzler in compagnia di Ngozi Okonjo Iweala, ministra delle finanze nigeriane Keystone

I 640 milioni di dollari depositati in Svizzera dall’ex dittatore nigeriano Sani Abacha non torneranno allo Stato africano che nel corso del 2004.

Al momento, il denaro è infatti oggetto di una procedura penale a Ginevra che ne rallenta il rientro.

Nel corso di una visita di due giorni in Svizzera, la ministra nigeriana delle finanze Ngozi Okonjo Iweala ha chiesto la rapida riconsegna dei fondi Abacha al suo paese.

La Nigeria ha già inserito l’ingente capitale nel preventivo 2004 per la sanità, l’educazione e le infrastrutture pubbliche.

La ministra ha definito “molto costruttive” le discussioni di mercoledì con la consigliera federale Ruth Metzler e quelle di giovedì con l’Ufficio federale di giustizia (UFG).

Da parte sua, il Consiglio federale si è impegnato a restituire l’ingente somma in tempi brevi mentre Heinrich Koller, direttore dell’UFG, ha affermato che il caso Abacha è prioritario per la Confederazione.

La Svizzera, ha aggiunto, “ha tutto l’interesse a mostrare che la sua piazza finanziaria non è un porto sicuro per il denaro dei dittatori. In gioco c’è pure la credibilità della legislazione elvetica in materia”.

Ancora pazienza

Tuttavia, lo stesso Koller ha puntualizzato che la restituzione del denaro si farà in ossequio alle procedure legali vigenti.

Sui 640 milioni bloccati su richiesta di Lagos, 560 lo sono stati in base a una procedura penale tuttora in corso di svolgimento a Ginevra. Ora, ha aggiunto il capo del UFG, si tratta di giungere a delle soluzioni con questo cantone in modo da restituire in tempi brevi la somma bloccata.

A suo parere, la riconsegna potrebbe avvenire nel corso dell’anno prossimo. Bisogna infatti tenere conto, ha aggiunto, «di un eventuale ricorso della famiglia Abacha al Tribunale federale».

Legali a confronto

Il legale del governo nigeriano Enrico Monfrini si è detto soddisfatto, pur precisando che molto tempo è già stato perso.

Disappunto è stato invece espresso da Bruno De Preux, avvocato della famiglia Abacha.

Il legale ha già annunciato che, per evitare la restituzione del denaro allo Stato nigeriano, inoltrerà un ricorso al Tribunale federale, sperando tuttavia di raggiungere un accordo extragiudiziale con il governo.

In Svizzera, la restituzione di patrimoniali bloccati senza una decisione di confisca dello Stato richiedente è possibile soltanto se è chiara l’origine delittuosa degli stessi.

Finora, non è ancora stato stabilito se i fondi Abacha abbiano o meno un’origine criminale.

Anni novanta

I cosiddetti “Fondi Abacha” sarebbero stati prelevati dall’ex dittatore nigeriano tra il 1993 ed il 1998 dalla banca centrale del suo paese. 640 milioni di dollari erano poi stati depositati in Svizzera.

Nel 2002 era quindi stato concluso un accordo che prevedeva la restituzione alla Nigeria di oltre 520 milioni di dollari e il versamento dei restanti 100 milioni alla famiglia Abacha.

L’intesa era però stata respinta dal figlio dell’ex presidente nigeriano, che aveva presentato ricorso. Ora, in attesa di una decisione, il denaro resta bloccato in Svizzera.

swissinfo e agenzie

Ex generale dell’esercito nigeriano, Sani Abacha aveva assunto il potere nel 1984 in seguito ad un colpo di Stato.

La sua dittatura è durata fino al 1998, l’anno della sua morte, attribuita ufficialmente ad un arresto cardiaco.

Durante il suo regime, Abacha avrebbe sotratto cira 2.2 miliardi di dollari alla banca centrale e alle casse statali.

Da ormai quattro anni, una parte di questi fondi (circa 640 milioni di dollari) sono congelati in Svizzera in attesa della restituzione allo Stato africano.

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