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Formazione: la Svizzera presto fanalino di coda?

Le donne in Svizzera non sono ancora sostenute abbastanza per colmare il divario formativo fra i sessi Keystone

Il sistema educativo svizzero perde velocità e efficacia nel contesto internazionale.

Secondo gli indicatori dell’insegnamento dell’OCSE 2003, la Svizzera cumula ritardi anche nell’inserimento delle donne nei corsi di formazione superiore.

Se alla fine del Ventesimo secolo la Svizzera offriva ancora un quadro positivo per quel che riguarda la formazione, negli ultimi anni le cose sono cambiate. Numerosi paesi hanno colmato il divario, superando addirittura il sistema elvetico. Falle importanti si notano soprattutto nella promozione della formazione avanzata delle donne.

Martedì, l’Ufficio federale di statistica (UFS) ha pubblicato un rapporto comparativo che dovrà far riflettere le istituzioni e la società. Forte di dati e cifre, il testo misura il polso al livello di formazione dei cittadini.

La preparazione professionale assume un valore sempre più importante: nella difficile situazione congiunturale, le persone con una solida formazione riescono meglio a rimanere competitive nel mercato del lavoro.

Svizzera superata

Già nel 1998, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), aveva segnalato una carenza di dinamica nel sistema formativo elvetico. La Svizzera, benché paese ricco, non è ormai più fra i primi della classe: in Danimarca, Giappone, Polonia, Germania e Finlandia oltre il 90% della popolazione fra i 25 e i 30 anni è titolare di un diploma che si aggiunge alla scuola dell’obbligo.

Le ragioni: il percorso formativo non si è fermato, ma ha seguito le dinamiche del mercato del lavoro. Negli altri paesi in caso di disoccupazione non si perde occasione per riqualificarsi.

«La Svizzera si trovava ancora a buon livello grazie alla diffusione dell’apprendistato», afferma Anna Borkowsky, portavoce dell’Ufficio federale di statistica. Il sistema «duale» che combina attività lavorativa con dei corsi di formazione per il conseguimento di un diploma professionale è ancora diffusissimo, ma il livello tecnico trasmesso nei corsi di due, tre o quattro anni non rappresenta ancora una specializzazione.

Nei paesi dell’OCSE il tasso di diplomi superiori (università o scuole professionali superiori) si è innalzato al 41%. In Svizzera si è ancora a un terzo.

Nei paesi che precedono la Svizzera, la dinamicità del sistema formativo superiore ha permesso inoltre di integrare meglio le donne, malgrado il livello medio della loro formazione rimanga al di sotto di quello dei colleghi maschi. In Svizzera su questo fronte invece si muove poco.

Dove migliorare?

In Svizzera bisogna migliorare ancora molte cose nella formazione femminile. Rispetto ai colleghi uomini, due volte più donne si fermano immediatamente dopo la scuola dell’obbligo. Le formazioni superiori interessano poi soprattutto i maschi. C’è uno scarto di circa 20 punti fra gli uni e gli altri.

«Certo bisogna relativizzare secondo i campi d’attività – continua la Borkowsky – nelle università il livello fra uomini e donne si appiana lentamente. Ma nelle scuole tecniche la sproporzione rimane eclatante, mentre in altri ambiti, come quello sanitario, la presenza femminile è migliore».

La spiegazione per il mantenimento del divario: «Alle donne non piace conquistarsi un posto in settori dominati da uomini, così si consolidano le divisioni fra i sessi, ben oltre i limiti delle vecchie generazioni», spiega Borkowsky a swissinfo.

Il sistema federalista della formazione sembra essere complice di questo ritardo. Il caso delle Ferrovie federali svizzere lo dimostra: dalla centralizzazione della formazione, molte più donne hanno avuto il coraggio di inserirsi in ambiti tradizionalmente maschili, come quello dei bigliettai, perché non erano sole.

Più a lungo sui banchi di scuola

Dei 28 paesi del OCSE, un bimbo di 5 anni ha davanti a sé una carriera scolastica media di 16 fio a 20 anni. La Svizzera si trova al livello inferiore, visto il basso livello di studenti universitari e la diffusa tendenza a finire la formazione al primo diploma professionale.

swissinfo e agenzie

Lo studio presentato comparativo dall’Ufficio federale di statistica si intitola: «Regards sur l’éducation».

Il 90% degli svizzeri tra i 25 e i 34 anni dispone di un titolo di studio post-obbligatorio.

L’istruzione universitaria rimane comunque la prerogativa di pochi.

In 25 dei 28 paesi dell’Ocse, un bambino di cinque anni ha davanti a sé una durata media della scolarità compresa fra i 16 e i 20 anni.

Per la Svizzera la durata è di 16 anni, data appunto la bassa quota bassa di studenti di grado terziario.

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