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Fumetto, arte in libertà

Un'opera dell'artista lucernese Luca Schenardi Luca Schenardi

Giunto alla sua 18ª edizione, il festival Fumetto di Lucerna è ormai un appuntamento di prima grandezza della striscia svizzera e internazionale. Mostre ed eventi permettono di scoprire un mondo che gode di una libertà espressiva ignota a generi più codificati.

A Tel Aviv, una ragazza sosta davanti ad un caffè. Improvvisamente, un’esplosione la getta a terra. Si alza, entra fra le rovine del locale. Trova un uomo agonizzante, cerca di aiutarlo.

L’uomo la bacia, le dice una parola in arabo. La sera, davanti alla TV, parlando con il suo futuro sposo, la ragazza scopre che quella parola significa: «Mio splendore». A pronunciarla è stato l’attentatore.

La scena è tratta da un fumetto dell’autrice israeliana Rutu Modan, ospite del festival lucernese. Difficile immaginarsi la stessa scena realizzata con altri mezzi.

Radici popolari e commerciali

In un film, la scenografia dell’attentato la renderebbe inverosimile. In un racconto, la descrizione renderebbe impossibile la concentrazione drammatica permessa da una tavola disegnata. Nei due casi, la prossimità tra violenza e sensualità sarebbe problematica.

Non così nel fumetto, le cui radici di arte popolare e commerciale sono intrise di perlustrazioni nei territori del sesso e della violenza. A differenza di altre forme artistiche, la nona arte non deve dare scandalo per frequentarli. È lì da sempre.

Nei suoi esempi migliori, il fumetto sa trarre profitto da questa libertà, esplorando i lati oscuri e rimossi dell’animo umano, senza preconcetti e con molta immediatezza. Talvolta, come nel caso di Rutu Modan, giunge a cogliere un riflesso di poesia dove sembra esserci solo terrore.

Viaggi nell’oscurità

La capacità di muoversi in territori oscuri è testimoniata dai lavori di vari artisti ospiti di Fumetto 2009. L’esempio estremo è quello di Daisuke Ichiba, autore di disegni erotico-grotteschi quasi insostenibili allo sguardo, che svelano il volto nascosto della compassata società giapponese.

La giovane disegnatrice e musicista canadese Geneviève Castrée tratteggia dal canto suo un universo più sottile, ricco di metafore e di poesia, ma non per questo meno inquietante. Lo animano bambini in uniforme dai volti spettrali, giovani laceri e perduti, atmosfere piuttosto cupe, in disegni dalla grande resa grafica.

Nel lavoro del lucernese Luca Schenardi, l’inquietudine si rivela dietro alle immagini quotidiane, rielaborate in una tecnica mista di collage e pittura, spesso collocate all’intersezione tra natura e cultura.

Si possono menzionare in questo contesto anche alcuni lavori del francese Blutch, artista in residenza a Lucerna e vincitore lo scorso anno del gran premio della città di Angoulême, che per esempio in La beauté esplora con immagini suggestive il tema del desiderio.

Il ritorno all’infanzia

Nel suo DNA, il fumetto ha però anche l’infanzia e l’umorismo. È ancora Blutch a Lucerna a darne una dimostrazione brillante, con il suo Le petit Christian, struggente educazione sentimentale a fumetti.

La natura dell’umorismo è uno dei temi principali del lavoro di Mark Newgarden, attento studioso della cultura popolare statunitense, i cui elementi sono da lui smontati e osservati quasi sotto la lente dell’entomologo.

Newgarden è anche autore, insieme a Megan Cash, di libri per bambini dall’apparente semplicità figurativa, che nascondono però una raffinata capacità di narrazione.

Oltre i confini

Questi sono naturalmente solo alcuni dei tanti percorsi possibili tra le 18 esposizioni principali del festival Fumetto e le decine di manifestazioni collaterali. Varrebbe la pena parlare anche dei tanti esempi di una nona arte che supera i propri confini, per attingere ad altre fonti artistiche.

Basti qui ricordare le opere di tre artisti ospitati negli spazi del Kunstmuseum di Lucerna: l’impressionante lavoro sul ritmo narrativo del giapponese Yuichi Yokoyama, i paesaggi affollati dell’Elvis Studio di Ginevra, il mondo grottesco di David Shrigley. Oppure ancora l’installazione del ginevrino Alex Baladi, nell’Hotel Löwengraben.

Blutch, intervistato dalla Neue Zürcher Zeitung, ha detto di sé: «Devo sorprendermi sempre di nuovo e sporgermi oltre il margine estremo, per vedere cosa c’è ancora». Si potrebbe dire lo stesso anche di Fumetto.

swissinfo, Andrea Tognina, Lucerna

Inaugurato venerdì 27 marzo, il festival internazionale del fumetto di Lucerna rimarrà aperto fino al 5 aprile. Ospita 18 mostre principali, 58 mostre satellite e un ricco programma di manifestazioni.

Il festival si svolge nel centro di Lucerna. Le mostre sono collocate in vari spazi della città, per cui la visita a Fumetto è anche un modo suggestivo di scoprirla.

Quest’anno Fumetto collabora per la prima volta con il Festival internazionale del film di Locarno. La mostra di Yuichi Yokoyama sarà ripresa nella rassegna «Manga Impact – il mondo dell’animazione giapponese», in programma a Locarno in agosto.

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