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Fumetto svizzero a Milano

Un disegno di M.S. Bastian. MS Bastian

Con l'esposizione "I nipoti di Töpffer", il Centro culturale svizzero di Milano ospita fino al 6 dicembre una selezione del fumetto elvetico contemporaneo.

Una panoramica sorprendente, che dimostra qualità e varietà della “nona arte” in Svizzera.

Tom Tirabosco, illustratore per la Tribune de Genève

C`è chi afferma che Ginevra oggi ha i migliori disegnatori al mondo.

“C’è chi afferma che Ginevra oggi abbia i migliori disegnatori al mondo.” Tom Tirabosco, illustratore per la Tribune de Genève e per dimanche.ch, con vari album alle spalle e un fumetto in preparazione per il rinomato editore francese Casterman, lo dice con sorriso autoironico.

Eppure, visitando la mostra al Centro culturale svizzero di Milano che ospita, accanto alle opere di Tirabosco, quelle una trentina di autori svizzeri, soprattutto di Ginevra e Zurigo, si rimane colpiti dalle qualità tecniche e dalla vitalità della “nona arte” in Svizzera.

Un segno grafico riconoscibile

“La mostra permette di scoprire la varietà degli approcci al fumetto in Svizzera”, osserva Gianni Miriantini, editore e con Roland Margueron curatore della mostra. “Le autrici e gli autori dimostrano una forte personalità, una notevole originalità. Tutti hanno un segno grafico riconoscibile”.

Non gli si può che dar ragione. Nella mostra l’espressionismo di M.S. Bastian, disegnatore di Zurigo, convive con le ariose atmosfere di Georges Schwizgebel, il raffinato bianco e nero di Thomas Ott con i collages a colori di Anna Sommer, le matite colorate di Tirabosco con la china di Wazem, i grandi dipinti a Olio di Christian Farner con le miniature di Ibn Al Rabin . E così via.

Si scopre una Svizzera creativa, sensibile alle inquietudini e agli umori dell’età contemporanea, aperta sul mondo, ironica e urbana, lontana mille miglia dai luoghi comuni che spesso, all’estero soprattutto – ma non solo – la connotano.

Nomi noti e meno noti

Accanto a nomi più noti, come quelli degli stessi Ott, Tirabosco, Bastian, dei realizzatori di film d’animazione Schwizgebel e Claude Luyet, si possono scoprire autori esordienti, come Cécile Koepfli, Patrick Mallet, Cecilia Zamundio.

“Volevamo mostrare il meglio della produzione, sia della Svizzera francese, sia di quella tedesca,” dice Gianni Miriantini. “Ma alcuni nomi noti mancano”, aggiunge dal canto suo il direttore del CCS Domenico Lucchini, “ad esempio Zep (l’autore di Titeuf) e Marini.”

Fumetto e cinema d’animazione

Assenze che non tolgono molto a un’esposizione che, presentata per la prima volta ad Angoulême, la capitale francese del fumetto, sede del Festival international de la bande dessinée, è transitata per le principali città italiane (Torino, Napoli, Firenze, Roma) e dopo l’ultima tappa europea a Milano attraverserà l’oceano alla volta del Canada.

A Milano, dove rimarrà fino al 6 dicembre prossimo, la mostra sarà accompagnata da una rassegna di film d’animazione, in programma il 26 novembre nella sala cinematografica del Centro culturale francese del capoluogo lombardo. Vi si potranno vedere opere di Claudius Gentinetta, Claude Luyet, Georges Schwizgebel e Oscar Baillif.

Un grande avvenire

Se con il titolo, la mostra di Milano rende omaggio al padre del fumetto, il ginevrino Rodolphe Töpffer (1799-1846) – in anticipo di un bel po’ di anni sulle prime strisce americane di Little Nemo – con le opere esposte apre uno sguardo su autrici e autori che fanno ben sperare sulle sorti del fumetto svizzero.

Come scrive Catherine Pétillon, pubblicato dalle edizioni Hazard di Milano, “essi sono a giusto titolo considerati i nipoti di Töpffer, e non i suoi figli, perché il loro grande talento non deve niente a nessuno e lascia presagire un grande avvenire per il fumetto svizzero.”

Andrea Tognina, swissinfo, Milano

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