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Georg Fischer, utili in calo

L'impresa avrebbe preferito altre cifre per celebrare i suoi 200 anni Keystone Archive

Il gruppo industriale Georg Fischer è stato colpito più fortemente del previsto dal rallentamento dell'economia nel secondo semestre 2001.

È quanto ha detto martedì alla stampa Robert Jeker, presidente del consiglio di amministrazione. L’utile netto consolidato è diminuito del 57 per cento sull’insieme dell’anno, attestandosi a 65 milioni di franchi.

Fatturato cala dell’8% nel 2001

Grazie alle acquisizioni, il giro d’affari è praticamente rimasto invariato: nel 2001 il gruppo sciaffusano ha registrato un fatturato pari a 3,848 miliardi di franchi, contro 3,903 miliardi nel 2000. Dopo un aumento del 12 per cento nel primo semestre, le vendite hanno segnato una contrazione del 22 per cento nel solo quarto trimestre. Sull’arco del 2001, il fatturato ha subito un calo dell’8 per cento, non tenendo conto delle acquisizioni.

Dividendo di 7 franchi

Il gruppo ha annunciato un utile operativo (EBIT) in flessione del 42 per cento a 156 milioni di franchi. Il consiglio di amministrazione propone il versamento di un dividendo di 7 franchi, contro 15 franchi nell’esercizio precedente. Agli azionisti è chiesto anche di rinunciare a un dividendo speciale per sottolineare i 200 anni di esistenza della società, a vantaggio di una fondazione dotata di 3,5 milioni di franchi (un franco per azione) destinata a promuovere l’approvvigionamento di acqua potabile in regioni povere.

Oltre ai problemi derivanti dalla riduzione delle vendite e dei margini, la redditività ha subito le conseguenze dell’evoluzione dei tassi di cambio e dei problemi di qualità verificatisi in una fabbrica in Germania. Nel periodo in rassegna il gruppo ha preso misure per comprimere i costi che hanno permesso risparmi pari a 118 milioni di franchi.

Schiarite all’orizzonte

La Georg Fischer si aspetta un miglioramento per la seconda parte dell’esercizio corrente. Martin Huber, presidente della direzione, non ha però voluto azzardare previsioni concrete. Qualora la ripresa dovesse farsi attendere ulteriormente, saranno presi altri provvedimenti per ridurre i costi, ha aggiunto.

«Chiaramente avremmo preferito festeggiare i 200 anni dell’impresa in altre condizioni», ha sottolineato dal canto suo Jeker. Il presidente del Cda si è tuttavia detto convinto che la strategia di crescita adottata dal gruppo gli permetterà di detenere una buona posizione di partenza per la prossima fase di rilancio.

Il gruppo sciaffusano è attivo in quattro campi: pezzi per l’industria automobilistica, sistemi di tubature, impianti per il trattamento di materie plastiche (riunite lo scorso anno sotto il nome di Coperion) e macchine utensili (Agie Charmilles). I risultati di Agie Charmilles sono stati presentati ieri.

La Georg Fischer aveva in organico 14 935 persone a fine esercizio, 279 in più di un anno prima, ripartite in un centinaio di paesi. Il numero degli effettivi occupati in Svizzera è sceso di 116 lo scorso anno, attenstandosi a 3 086.

swissinfo e agenzie

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