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Giacometti l’inglese

Alberto Giacometti, Busti di Eli Lotar Keystone

La Fondation de l'Hermitage di Losanna mette in mostra per la prima volta fuori dal Regno Unito le opere di Alberto Giacometti della collezione inglese dei coniugi Sainsbury.

L’amicizia che legò l’artista grigionese Alberto Giacometti ai collezionisti inglesi Robert e Lisa Sainsbury è il nodo centrale della mostra alla Fondation de l’Hermitage di Losanna, nel centenario della nascita dell’artista. La collezione Sainsbury esce per la prima volta dall’Inghilterra per arricchire di una trentina di opere l’esposizione losannese, aperta fino al 12 maggio.

L’amicizia inglese di Giacometti

Il primo incontro fra i collezionisti inglesi e Giacometti avviene nel 1949: i Sainsbury da anni acquistano opere d’arte dal gallerista Pierre Loeb che propone loro un dipinto del 1948, «Diego Assis» e un Autoritratto a matita del 1935. L’amicizia nasce nel momento in cui Loeb suggerisce ai collezionisti di andare a conoscere Giacometti con l’occasione di far apporre la firma all’Autoritratto che non era siglato.

Da quell’incontro nascerà un sodalizio che durerà fino alla morte dell’artista nel 1966. I Sainsbury acquistano in seguito le opere direttamente da Giacometti, commissionandogli anche i ritratti di loro figli, David ed Elizabeth (esposti al pubblico per la prima volta), e ottenendo dall’artista spesso anche deiregali come «Tête de Rita» del 1938.

Inediti dalle collezioni svizzere, europee e americane

Alla trentina di opere (disegni e sculture) provenienti dalla collezione Sainsbury si aggiungono più di ottanta pezzi, per lo più inediti o poco conosciuti, provenienti da numerose collezioni private e pubbliche svizzere, europee e americane, un percorso originale attraverso l’arte di Giacometti in uno spirito intimistico in rispetto all’atmosfera particolare che emana dalla collezione inglese.

La mostra «Alberto Giacometti. Opere della maturita» si concentra sul lavoro che, a partire dalla metà degli anni Trenta (ovvero dall’allontanamento dalla ricerca surrealista), spinge l’artista verso un ritorno alla figura e all’uso del modello che influenzerà tutta la sua produzione successiva soprattutto scultorea, quella per cui è più conosciuto.

Le opere della maturità

La mostra percorre l’opera di Giacometti dal naturalismo armonioso di «Diego» (1937) fino alla violenta espressività di «New York I» (1965) attraversando i temi preferiti dall’artista, quali il corpo e la testa, gli alberi, gli animali e le nature morte, soggetti sui quali si concentrò il lavoro degli anni Cinquanta.

Accanto a queste opere la mostra propone i nudi femminili realizzati da Giacometti tra il 1955 e il 1960: le ieratiche «Donne di Venezia», i «Piccoli mostri» (donne nude dalle forme voluttuose) o la gigantesca scultura «Femme debout II» del progetto per la Chase Manhattan Bank a New York.

In mostra è anche ben rappresentata l’ultima fase artistica di Giacometti caratterizzata soprattutto dal ritratto; sono esposti «Annette seduta» (1958), «Caroline» (1964-1965), «Marguerite Maeght» e soprattutto una ricca collezione di disegni e dipinti della madre Annetta Giacometti.

Realizzata in occasione del centenario della nascita dell’artista, la mostra è ideata da Michael Peppiatt e organizzata in cooperazione con il Centro per le Arti Visive di Sainsbury che l’ha ospitata nella prima tappa in forma leggermente diversa.

swissinfo e agenzie

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