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Ginevra vuole regolarizzare 5’000 clandestini

Keystone Archive

Il governo cantonale ha scritto a Berna per legalizzare in via «eccezionale ed unica» la situazione dei lavoratori in nero.

Il provvedimento concerne coloro che sono attivi nel settore dell’economia domestica, originari soprattutto dell’America latina e delle Filippine.

Il Consiglio di Stato ginevrino ha chiesto mercoledì al Consiglio federale di autorizzare – «in via eccezionale e unica» – la regolarizzazione di circa 5000 lavoratori clandestini attivi nel settore dell’economia domestica.

Del provvedimento beneficerebbero quelle persone che dispongono di un contratto di lavoro orale o scritto, ha indicato la presidente del governo cantonale Martine Brunschwig Graf. La stragrande maggioranza di coloro che sono impiegati in questo settore è originaria di paesi dell’America latina e delle Filippine.

In futuro controlli più severi

Le regolarizzazioni dovrebbero essere studiate caso per caso, ma secondo dei criteri uniformi.

Quale contropartita, il cantone propone a Berna di rafforzare in futuro le sanzioni contro i datori di lavoro e i lavoratori in situazione illegale.

Scrivendo al Consiglio federale, il governo ginevrino risponde ad una mozione indirizzatagli dal Gran Consiglio nel 2003, che chiedeva di intervenire per risolvere la situazione.

Una proposta che potrebbe interessare altri cantoni

Il problema dei lavoratori clandestini impiegati nel settore dell’economia domestica è inaccettabile sia da un punto di vista etico che contabile, ha sottolineato la consigliera di Stato ginevrina.

Il fisco e le assicurazioni sociali hanno infatti minori introiti per 38 milioni di franchi all’anno nel solo canton Ginevra, secondo una stima.

La soluzione proposta da Ginevra «è seguita con interesse da altri cantoni», secondo Martine Brunschwig Graf. «Non siamo i soli ad essere confrontati a questa problematica», ha osservato, aggiungendo che il progetto non è comunque un rimedio miracoloso e che scambi d’idee con altri cantoni potranno senz’altro essere utili.


swissinfo e agenzie

Secondo una stima della Caritas del novembre del 2003, tra 70’000 e 180’000 persone risiedono in Svizzera senza un regolare permesso.
Altre valutazioni avanzano la cifra di 300’000 persone.
Non avendo nessuna protezione giuridica, spesso sono sfruttati dai loro datori di lavoro.

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