Giordania: manifestazione per riforme e contro corruzione
(Keystone-ATS) Alcuni migliaia di manifestanti hanno dato vita oggi ad un raduno nel centro di Amman chiedendo riforme politiche e iniziative incisive contro la corruzione nell’amministrazione pubblica.
Questo tipo di dimostrazioni si svolgono ormai regolarmente ogni venerdì in Giordania su iniziativa del movimento islamico, la più importante forza dell’opposizione. “Le riforme tardano e la pazienza ha un limite”, è uno degli slogan scanditi dai manifestanti.
“Il popolo deve essere la fonte dell’autorità, e ciò significa che il Parlamento deve essere più forte e le cariche dei senatori nominati dal re devono essere cancellate”, ha affermato Jamil Abu Baker, portavoce del movimento della Fratellanza musulmana.
La settimana scorsa, durante una visita nel sud del Paese, re Abdallah ha ammesso che i cittadini giordani vogliono vedere un’azione decisa contro la corruzione.
Nei giorni scorsi, l’ex sindaco di Amman Walid Maani è stato arrestato con l’accusa di corruzione, un anno dopo essere stato rimosso dall’incarico.
Secondo fonti di stampa giordane, 150 politici e funzionari, compresi alcuni ministri, si sono visti ritirare il passaporto in attesa dei risultati di inchieste per episodi di corruzione denunciati dal Parlamento e dalla commissione anti-corruzione.
