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Giornata dell’infanzia: più diritti per i bambini

Lo sviluppo del concetto di diritti del bambino ha fatto grandi progressi Keystone

Nonostante una convenzione internazionale che ne sancisce i diritti inalienabili, la violenza e la mancanza di rispetto nei confronti dei bambini sono problemi lungi dall'essere sradicati.

Adottata nel 1989, proprio il 20 novembre, la Convenzione dei diritti del bambino è il primo strumento legale internazionale che incorpora tutto lo spettro dei diritti umani – civili e politici, ma anche economici, sociali e culturali. Due protocolli opzionali, sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, sulla vendita dei bambini, sulla prostituzione e la pornografia infantile entreranno in vigore l’anno prossimo.

Povertà causa di troppi mali

“La povertà mette a repentaglio i diritti fondamentali dei bambini. Bambini malnutriti, che non frequentano la scuola, che lavorano in fabbriche malsane o che vivono per strada; bambini vittime dello sfruttamento sessuale: alla base di ognuno di questi problemi c’è la povertà”. Parole del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan in occasione della giornata dell’infanzia.

Molte quest’anno le riflessioni sulla necessità di un ritorno alla pace: nel capitolo speciale dedicato all’Afghanistan l’Unicef denuncia in particolare l’aggravarsi della situazione, che si fa di giorno in giorno più drammatica. “Per oltre sette milioni di civili, in massima parte bambini e donne, la solidarietà internazionale è l’unica speranza per superare il terribile inverno già alle porte”, sottolinea l’agenzia Onu.

I bambini rappresentano un terzo della popolazione mondiale. un bambino su dodici, nel mondo, muore prima dei cinque anni. Sono oltre 200 milioni i bambini affetti da rachitismo e quasi 170 milioni sono sottopeso; un milione e 400 mila sono sieropositivi. A queste statistiche del dolore, si aggiungono 177 milioni di bambini che presentano ritardi nella crescita. Un bambino su quattro nei Paesi in via di sviluppo è costretto a lavorare, nei Paesi poveri come il Benin o il Burkina Faso oltre 200 mila minori vengono addirittura venduti.

I diritti supplementari

Nei Paesi sviluppati i bambini sono al riparo da guerre e carestie ma non dalla violenza domestica: in Europa un ragazzo su dieci viene picchiato in famiglia. Proprio per dare la possibilità ai bambini di denunciare violenze e disagi, sono in funzione da anni servizi locali e regionali di protezione dei bambini. Da un paio d’anni, con il supporto di ProJuventute esiste in Svizzera il 147, il numero SOS nazionale facile da ricordare. Solo in Ticino, si è passati da circa 12 mila telefonate il primo anno, a più di 30 mila nel secondo anno di attività.

“Chiamano soprattutto bambini e ragazzi tra i 10 e i 15 anni con domande sui rapporti con i loro coetanei, con gli insegnanti e i genitori. Qualche volta, ma molto più sporadicamente, denunciano violenze subite da parte di adulti, in genere estranei. Ma più spesso le angherie di cui vogliono parlare si verificano con altri ragazzi, pressioni che subiscono ad esempio da ragazzi più dominanti e qua e là episodi d’intolleranza razziale.” Questo il quadro che ci dà il segretario di ProJuventute per la Svizzera italiana, Alejandro Avilé.

Potersi difendere dalla violenza e dai soprusi fa parte certamente dei diritti fondamentali, ma esistono progetti in Svizzera che cercano di promuovere non solo il benessere dei bambini, ma stimolare la loro presa di coscienza sulla realtà sociale e politica in cui vivono.

Uffici dei bambini

Da circa un anno e mezzo operano a Lucerna, Berna e Basilea degli speciali uffici pubblici per bambini. Luoghi cui ragazzine e ragazzini possono rivolgersi per manifestare le proprie esigenze, far conoscere i propri desideri e le proprie idee all’amministrazione cittadina.

A Berna ad esempio un concorso ha premiato quest’anno il progetto di una scuola che ha pubblicato una guida del quartiere progettata dai bambini per i bambini, con un sacco di informazioni utili sui luoghi di gioco e di ritrovo e per i più grandi anche possibilità di fare piccoli lavoretti durante le vacanze.

A Lucerna opera addirittura da anni un parlamento dei bambini: non solo si riuniscono tra di loro nello stesso edificio che ospita il municipio dei “grandi”, ma capita che vadano direttamente nell’ufficio degli amministratori pubblici per esporre le proprie richieste, come un limite di velocità più severo nelle strade di quartiere o un parco giochi.

In occasione della giornata dell’infanzia Berna organizza nel pomeriggio di martedì un corteo di bambini con adunata sulla piazza del Münster: i bambini dei doposcuola descriveranno con esempi concreti quali diritti hanno nell’organizzazione dei piani della struttura di cui sono ospiti fuori dall’orario di lavoro. Storie a lieto fine insomma che avvengono anche grazie all’istituzione di strutture come quelle degli uffici dei bambini.

Raffaella Rossello

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