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Gli ambientalisti difendono il diritto di ricorso

Manifestazione degli ambientalisti contro l'ampliamento degli impianti di risalita di Balme, in Vallese Keystone Archive

In risposta agli attacchi della destra, 11 organizzazioni ambientaliste denunciano i tentativi di restringere il diritto di ricorso contro progetti edili e commerciali.

Secondo loro, bisogna piuttosto ridurre le procedure amministrative e adottare una politica globale di sviluppo del territorio.

Attaccate duramente su diversi fronti da diversi mesi, le organizzazioni ambientaliste hanno deciso di passare al contrattacco.

Martedì, nel corso di una conferenza stampa indetta a Berna, i rappresentanti di 11 organizzazioni che si battono per salvaguardare l’ambiente hanno difeso a spada tratta il diritto di ricorso in Svizzera.

“Senza questo diritto non possiamo più assumere il nostro ruolo di avvocati della natura”, ha dichiarato François Turrian, direttore regionale dell’Associazione svizzera per la protezione degli uccelli (ASPU).

Attacco della destra

Già dall’anno scorso, ambienti economici e politici di destra avevano lanciato pesanti attacchi nei confronti degli ambientalisti, accusati di frenare lo sviluppo economico in Svizzera.

Le organizzazioni ambientaliste, a cominciare dall’Associazione traffico e ambiente (ATA), hanno inoltrato negli ultimi anni decine di ricorsi contro grandi progetti edili e commerciali.

Tra le opposizioni che hanno sollevato maggiori polemiche vi è sicuramente quella contro il nuovo stadio di calcio di Zurigo. La sua realizzazione, bloccata dai ricorsi, rischia di giungere troppo tardi per i campionati europei di calcio, in programma in Svizzera e in Austria nel 2008.

Prossimamente il Parlamento svizzero dovrà chinarsi su un’iniziativa favorevole ad una restrizione del diritto di ricorso, presentata dal senatore Hans Hoffmann, rappresentante zurighese dell’Unione democratica di centro.

Modificare le procedure

Il diritto di ricorso non è un problema, hanno ribadito le organizzazioni ambientaliste durante la conferenza stampa. Smantellarlo sarebbe anticostituzionale e controproducente.

I problemi provengono invece dalla “mancanza di coordinazione fra diritto ambientale e pianificazione del territorio a livello di Confederazione, come pure dalla prassi del ‘laissez-faire’ in singoli cantoni e comuni.

Per migliorare la situazione ed evitare l’insorgere di conflitti, gli ambientalisti chiedono l’unificazione delle legislazioni edilizie cantonali.

Propongono inoltre l’inserimento del diritto di ricorso delle associazioni per i progetti sottoposti ad esame di impatto ambientale nella legge sulla pianificazione del territorio.

Lungaggini amministrative

Le organizzazioni, che dichiarano di voler prendere sul serio le critiche mosse nei confronti del loro operato, denunciano anche la mancanza di scadenze procedurali per le autorità e i tribunali.

Ai loro occhi è in quest’ambito che va ricercata la causa delle lungaggini amministrative che ritardano la realizzazione delle opere previste.

Mentre le associazioni dispongono soltanto di 30 giorni per inoltrare le loro opposizioni, i dossier rimangono in seguito bloccati per oltre 6 mesi nelle mani delle autorità amministrative e giudiziarie.

Già lo scorso giugno, il consigliere nazionale Daniel Vischer, rappresentante dei Verdi zurighesi, aveva presentato una mozione parlamentare, in cui chiedeva di limitare a 3 mesi il termine massimo per decidere in materia di ricorsi.

Polmoni verdi minacciati

Gli ambientalisti fanno inoltre notare che, contrariamente alle accuse, non starebbero negli ultimi tempi moltiplicando le opposizioni e abusando del diritto di ricorso.

Nel 1991, i progetti rimasti bloccati dai ricorsi avevano un valore complessivo di 7 miliardi di franchi. Nel 2003, questo valore non superava 0,7 miliardi.

Le 11 organizzazioni ecologiste non intendono comunque limitare la loro azione.

Per Adrian Schmid, responsabile della politica dei trasporti dell’ATA, bisogna continuare a combattere i progetti che non rispettano i limiti massimi di inquinamento, rumore o numero di parcheggi.

Imprese, centri commerciali e parchi di attrazione intaccano i polmoni verdi delle agglomerazioni urbane, provocando un aumento del traffico e dell’inquinamento.

swissinfo e agenzie

Il diritto di ricorso in ambito ambientale è stato introdotto nel 1966 in Svizzera.
Nel 2003, i tribunali hanno dovuto pronunciarsi su 172 opposizioni inoltrate dagli ambientalisti.
Oltre il 60% dei ricorsi sono stati accettati dalla giustizia.

Le 11 organizzazioni ambientaliste:

Greenpeace, WWF, Associazione traffico e ambiente, Pro Natura, Fondazione per la protezione del paesaggio, Medici per l’ambiente, Associazione svizzera per la protezione degli uccelli, Equiterre, Heimatschutz Svizzera, Comunità svizzera di lavoro per la natura e il paesaggio, Pusch.

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