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Gli antiglobal contro il G8

Il 17 luglio, la polizia italiana blocca i manifestanti alla frontiera di Chiasso - è il preludio ai durissimi scontri dei giorni a venire swissinfo.ch

13 luglio

Le autorità italiane sospendono il trattato di Shengen per ragioni di sicurezza, in vista del vertice del G8. I controlli ai posti di frontiera permetteranno di individuare manifestanti antiglobalizzazione provenienti dall’estero, sulla base di nominativi forniti da altri stati, tra cui la Svizzera.
Per proteggere i capi di stato e di governo è previsto un dispositivo di sicurezza di 16’000 uomini e la chiusura, durante il summit, del porto e dell’aeroporto di Genova.

14 luglio

Un gruppo di ciclisti tedeschi, che intendevano recarsi a Genova per manifestare, vengono respinti alla dogana di Chiasso.

15 luglio

Un centinaio di manifestanti bloccano per un paio d’ore un posto di frontiera nei pressi di Basilea. Intanto i controlli dei doganieri italiani continuano a provocare intoppi al traffico stradale, soprattutto ai valichi con la Svizzera e l’Austria.

16 luglio

Manifestanti antiglobalizzazione bloccano un treno internazionale e il valico doganale di Chiasso.

18 luglio

Mercoledì sera, ventimila persone assistono al concerto del cantante Manu Chao. È la prima manifestazione contro la globalizzazione.
Intanto le autorità italiane annunciano che quasi 700 manifestanti sono stati respinti ai posti di frontiera.

19 luglio

Primo corteo degli anti-global con la manifestazione dei migranti. In cinquantamila sfilano pacificamente per le vie Genova senza problemi di ordine pubblico.
Ad Ancona, 13 persone rimangono ferite in scontri tra la polizia e manifestanti antiglobalizzazione provenienti dalla Grecia.

20 luglio

Venerdì, il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, riceve gli altri leader, tra cui il presidente americano Bush, il russo Putin e il francese Chirac. Intanto nella città, presidiata dalle forze dell’ordine, i Black Bloc (le tute nere) compiono i primi atti di vandalismo, che scatenano la reazione delle forze dell’ordine. La polizia carica con durezza anche altri gruppi di manifestanti, mentre gli anarchici sfasciano tutto quello che trovano sul loro passaggio.
Poco prima delle 18, il dramma: in piazza Alimonda, un ragazzo di 23 anni, Carlo Giuliani, muore colpito da una pallottola mentre con altri manifestanti attacca una camionetta dei carabinieri.

21 luglio

Il Genoa Social Forum, che raggruppa le varie organizzazioni dei manifestanti, decide di manifestare pacificamente contro l’oppressione della polizia. Ma la riapparizione dei Black Block riaccende gli scontri con le forze dell’ordine, che si soncludono con oltre un centinaio di feriti e numerosi arresti.
Nella notte su domenica, gli agenti fanno irruzione in due scuole occupate da gruppi di manifestanti. Bilancio: una novantina di fermi e una sessantina di feriti.
Intanto a Parigi, Berlino, Atene, Madrid, Stoccolma e Toronto si segnalano manifestazioni di sostegno agli antiglobal di Genova.

22 luglio

A mezzogiorno, chiusura del vertice del G8, con la classica foto ricordo dei partecipanti al summit e la pubblicazione del comunicato finale. I leader dei più importanti paesi industrializzati si impegnano nella lotta contro la povertà e l’inquinamento – pur non essendo d’accordo sul protocollo di Kyoto contro l’effetto serra. Intanto, antiglobal e autorità si scambiamo reciproche accuse in merito ai violenti disordini.

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