Prospettive svizzere in 10 lingue

Gli svizzeri hanno votato

Gli uffici di voto sono chiusi. Comincia il lavoro degli scrutatori Keystone

Alle 12.00 si sono chiuse le urne in tutto il paese. Le prime tendenze indicano un chiaro no al controprogetto «Avanti».

Oltre che sulla politica dei trasporti, si è votato anche sugli affitti e sull’internamento dei criminali pericolosi.

La maggioranza dei cittadini è automobilista eppure le prime tendenze, rilevate dall’istituto Gfs di Berna per conto della SRG SSR idée suisse, indicano un chiaro rifiuto al progetto di sviluppo della rete stradale nazionale. Il progetto, il punto più interessante del programma di questo appuntamento alle urne, vuole dare sollievo a chi, dietro al volante del proprio veicolo, rimane bloccato negli ingorghi delle ore di punta.

Si tratta del controprogetto ad un’iniziativa popolare elaborato dal parlamento. L’iniziativa, promossa dalle lobby degli automobilisti e autotrasportatori, voleva il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo e la costruzione di corsie supplementari là dove gli imbottigliamenti si susseguono con regolarità. Toccati sono soprattutto gli accessi autostradali ai grossi centri urbani.

Soddisfatti dalla proposta alternativa formulata dal parlamento, gli iniziativisti hanno poi ritirato la loro iniziativa. Adesso si aspetta il giudizio del popolo sul testo proposto dalle camere.

Lo scoglio del Gottardo

In effetti, il controprogetto è più equilibrato rispetto alla proposta originaria. Non prevede solamente dei miglioramenti alla rete stradale nazionale, ma integra anche i trasporti pubblici e il traffico delle agglomerazioni.

Gli interventi saranno realizzati secondo un catalogo stilato dal Consiglio federale. Ma si pone un problema: pur non esigendo niente in modo tassativo, il testo in votazione mantiene aperta la porta al raddoppio del traforo del Gottardo. Ed è qui che il dente duole.

Nel 1994, il popolo ha accettato un’iniziativa che protegge le alpi da un’ulteriore estensione del traffico stradale (iniziativa delle Alpi). La costruzione di un secondo tunnel andrebbe contro la volontà popolare.

Ed è su questo punto che si è cristallizzata l’opposizione e, come sembra, con successo. Il progetto vuole investire 30 miliardi di franchi in 20 anni nella rete dei trasporti nazionali. Si aspetta ora il risultato definitivo delle urne.

Tassi ipotecari alle ortiche

Se uno svizzero su due possiede un’automobile, bisogna aggiungere che il 70% dello stesso popolo abita in un appartamento in affitto. Il secondo oggetto dovrebbe quindi interessare una fetta ancora maggiore della popolazione.

Anche in questo caso si tratta di un controprogetto ad un’iniziativa popolare («Per pigioni corrette») che chiedeva una maggiore protezione degli inquilini e il calcolo dell’affitto su una media quinquennale dei tassi d’interessi. Ma questa proposta, passata al voto nel 2003, non ha trovato il favore della maggioranza dei cittadini.

Adesso il popolo si è pronunciato sul controprogetto indiretto accettato dalla maggioranza del parlamento sotto forma di una revisione del Codice delle obbligazioni.

I nuovi articoli legislativi sanciscono la fine del rapporto tra tassi ipotecari e affitti. Il legame attuale porta a degli innalzamenti improvvisi a seconda della situazione congiunturale. Con la proposta, le pigioni seguirebbero il costo della vita.

Altra innovazione di peso: una statistica definirà un margine di paragone. Tutti gli affitti che superano del 15% quelli di appartamenti paragonabili saranno dichiarati «abusivi».

Ma questa misura non piace alle organizzazioni degli inquilini. Essi ritengono che non sarà praticamente più possibile contestare un affitto in quanto legato a questo «livello medio». La statistica sarebbe falsata dagli affitti troppo alti.

Per questo, le organizzazioni hanno imbracciato l’arma del referendum, portando questa revisione legislativa alle urne.

Che fare con i criminali pericolosi?

L’ultimo oggetto in votazione non è legato – per fortuna – alla vita quotidiana. Ma rimane un tema con una forte valenza emozionale.

Si tratta di un’iniziativa popolare lanciata dai parenti di vittime di pluriomicidi. Il nome dell’iniziativa – «Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia» – riassume da solo il traguardo.

Il traguardo è di proteggere la società dagli elementi pericolosi e di evitare le ricadute in caso di liberazione.

Il governo e il parlamento prendono sul serio le richieste della popolazione. Ma ritengono che con la revisione del Codice penale – che entra in vigore nel 2005, al più tardi nel 2006 – si è già data una risposta confacente ai tragici casi che hanno portato al lancio dell’iniziativa.

Gli oppositori criticano la durezza del testo dell’iniziativa. Una liberazione sarà possibile, in caso di un sì popolare, solo nel caso che «nuove conoscenze scientifiche permettano di dimostrare che il criminale può essere curato e dunque non rappresenta più alcun pericolo per la collettività».

È questo il punto di scontro: la nozione di «nuove conoscenze scientifiche» non sarebbe attuabile, affermano numerosi giuristi. Inoltre, non riesaminando di quando in quando le ragioni di detenzione dei condannati, si corre il rischio di entrare in conflitto con la Convenzione europea sui diritti dell’uomo.

La maggioranza di governo e del parlamento hanno chiesto dunque di respingere la proposta senza presentare un controprogetto.

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione: Daniele Papacella)

Si vota sul controprogetto «Avanti» che prevede un investimento di 30 miliardi in 20 anni per migliorare la rete stradale, intervenendo anche su traffico urbano e mezzi pubblici. Controverso è il raddoppio del traforo del Gottardo.

La revisione del diritto di locazione separa gli affitti dai tassi ipotecari e inserisce un nuovo indice statistico. Questo nuovo strumento ha fatto impugnare il referendum da parte delle associazioni degli inquilini.

Carica d’emozioni è l’iniziativa popolare che vuole internare a vita i criminali pericolosi. Tutti vogliono una maggiore sicurezza, ma gli esperti ritengono che la proposta non sia lo strumento giusto.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR