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Gli svizzeri pronti a dare battaglia

Simon Ammann riuscirà un volo perfetto a questi giochi? Keystone

Ai Giochi di Torino ci sarà una grande delegazione svizzera, guidata dall'inno "we are on fire", che rispecchia lo spirito combattivo degli atleti.

L’organizzazione mantello dello sport svizzero spera che gli atleti, dal 10 al 26 febbraio, raggiungano l’obiettivo di otto medaglie. A Salt Lake City nel bottino svizzero ce n’erano undici.

Basta fare un tuffo nella memoria per ricordare che quattro anni fa, nell’Utah americano, gli svizzeri si erano distinti nel salto con gli sci, in sci alpino, in sci di fondo, nello snowboard, nel curling, nel bob e nello skeleton, ossia lo slittino (testa in avanti).

Come Simon Ammann, doppio campione olimpico nel salto con gli sci, altri atleti erano riusciti a prendere la via del podio e a conquistare una delle tre medaglie, oro, argento e bronzo.

Otto medaglie a Torino

Quest’anno, nello scenario piemontese, l’obiettivo fissato da “Swiss Olympic” è la conquista di otto medaglie. Secondo il capo della delegazione svizzera a Torino, la cifra di basa sui risultati degli atleti svizzeri ottenuti negli ultimi due anni.

Sollecitato da swissinfo, Werner Augsburger spiega che “nello sport d’élite occorre, di principio, avere almeno tre assi nella manica nella stessa disciplina per essere sicuro di strappare una medaglia. Le condizioni che si creano in occasione delle Olimpiadi sono, inoltre, difficile poiché la posta in gioca è elevata”.

E’ vero che in febbraio, sullo scenario agonistico di Torino (Sestrières e Bardonecchia, Cesena, Pragelato, Pinerolo e Suze d’Oulx), le possibilità degli atleti svizzeri di entrare in zona medaglia sono reali solo in alcune discipline.

Speranze in molte discipline

Buoni risultati sono effettivamente attesi in diverse discipline. Stagione strepitosa nello snowboard dove gli atleti svizzeri stanno dominando alla grande, tanto nel settore femminile quanto in quello maschile. Discorso analogo in salto con gli sci, bob, curling, skeleton, sci e pattinaggio artistico.

In quest’ultima disciplina, le principali speranze riposano tutte sulle spalle del giovane prodigio vallesano, il campione del mondo Stéphane Lambiel (vedi ritratto).

Nel salto con gli sci, e dopo il doppio successo di Simon Ammann alle scorse Olimpiadi invernali, la Svizzera potrà contare questa volta su Andreas Küttel. Nell’attuale stagione lo svittese è stato protagonista di grandi imprese (vedi ritratto).

Nello snowboard Philipp Schoch – campione olimpico a Salt Lake City – sarà la punta di diamante di una delegazione molto forte in grado di mandare tutte le sue componenti sul podio (vedi ritratto).

In sci alpino Ambrosi Hoffmann (vedi ritratto) potrebbe essere l’uomo della provvidenza nel settore maschile. Mentre i colori delle donne saranno difesi dalla giovane Fränzi Aufdenblatten, che in questi ultimi tempi sta compiendo passi da giganti.

Aspettando di rinnovare i successi

Difficile dire se la squadra femminile della staffetta dello sci di fondo – guidata da Laurence Rochat (vedi ritratto) – sarà in grado di ripetere il successo ottenuto a Salt Lake City e difendere così la medaglia di bronzo.

Per quanto riguarda il bob, Martin Annen – quattro anni fa medaglia di bronzo in bob a due con Beat Hefti – potrebbe realizzare una grande impresa tanto nel bob a due che nel bob a quattro.

Che dire, infine, delle squadre di curling? Sia le donne, condotte da Mirjam Ott, sia gli uomini, capeggiati da Ralph Stöckli, dovrebbero conquistare, a rigor di logica, almeno una medaglia per la Svizzera. Buoni risultati nello skeleton sono attesi grazie a due validi atleti come Maya Pedersen-Bieri e Gregor Stähli.

swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

La delegazione olimpica è la più numerosa mai riunita prima, poiché per la prima volta comprendere anche due squadre di disco su ghiaccio
2 milioni di franchi: è il budget della delegazione
114 sportivi erano stati selezionati 4 anni fa a Salt Lake City
A Nagano, nel 1998, erano solo 74

Otto medaglie: questo l’obiettivo fissato da “Swiss Olympic” per i Giochi olimpici invernali di Torino che si svolgeranno dal 10 al 26 febbraio.

A Salt Lake City, nel 2002, gli svizzeri erano tornati con 11 medaglie (3 d’oro, due d’argento e 6 di bronzo). Il bottino a Calgary (1988) fu di 15 medaglie, a Lillehammer (1994) 9 mentre ad Albertville (1992) 3.

L’inno della Svizzera – “we are on fire” – è stato composto da uno zurighese di origine brasiliana

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