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Gli svizzeri rimangono sereni, parola di sondaggio

Il futuro non sembra sconcertare gli svizzeri oltre misura, lo dice il sondaggio Keystone

Gli svizzeri sono abbastanza sereni, ma temono il terrorismo e la disoccupazione. È quanto indica un sondaggio di un settimanale.

Non sono comunque usciti indenni dalla serie di tragedie iniziate con gli attentati dell’11 settembre: tra gli svizzeri tedeschi si teme soprattutto il terrorismo, mentre la disoccupazione costituisce il principale motivo di preoccupazione dei romandi.

Dopo l’attentato alle Torri gemelle, il massacro nel Parlamento di Zugo, l’incendio nella galleria del San Gottardo, lo sfacelo di Swissair e l’incidente di Crossair, la maggioranza degli svizzeri intervistati non è né più né meno inquieto di prima (46,5%), secondo un sondaggio della rivista romanda «Construire» effettuato presso 1000 persone oltre Gottardo. I risultati dell’indagine saranno pubblicati il 2 gennaio in francese (su «Construire») e in tedesco (sul settimanale «Brückenbauer»), i settimanali della Migros.

Atteggiamento «molto svizzero»

«Gli Svizzeri non sono insensibili e sono probabilmente stati molto colpiti da quanto successo», indica il sociologo ginevrino Uli Windisch, interrogato dal settimanale. «Ma, ed è un atteggiamento molto svizzero, danno anche prova di buon senso e di maturità rifiutando di cedere al panico».

Un quarto delle persone interrogate non ha inquietudini particolari per il prossimo anno. Il terrorismo rimane comunque la principale causa di angoscia presso gli svizzeri tedeschi (30%), mentre solo il 15 % dei romandi vi vede un motivo di preoccupazione prioritario. Il 20 % dei francofoni si dice invece preoccupato per la disoccupazione.

Sostegno a Crossair disapprovato

La grande maggioranza dei cittadini interrogati sugli avvenimenti del 2001 disapprova il sostegno dello Stato alla nuova compagnia Crossair. Il rifiuto è più netto in Svizzera romanda (56 % contro il 50 % dei tedescofoni). Inoltre, con il passare del tempo l’opposizione a questo aiuto finanziario va aumentando, poiché in ottobre solo il 43 % si opponeva.

Infine un risultato rivolto al futuro: una persona interrogata su due si annuncia partente per l’Expo.02 e gli svizzeri tedeschi si mostrano più entusiasti dei romandi. Il 31 % degli interrogati ritiene che l’esposizione nazionale ridarà fiducia alla popolazione.

swissinfo e agenzie

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