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Halloween: il carnevale d’autunno sempre più popolare

In Svizzera Halloween si festeggia solo da una decina d'anni swissinfo.ch

Il macabro e il giocare a spaventarsi attraggono irresistibilmente i bambini: anche quest'anno imperversano da noi zucche, scheletrini, vampiri e streghette.

Natale coincide con il solstizio invernale, Pasqua con l’equinozio di primavera: quasi ogni festa religiosa nel mondo occidentale segue tradizioni antichissime e feste agrarie che celebravano i cicli della terra e il lavoro dell’uomo. Così anche la festa dei Santi e dei Morti viene nel momento in cui la natura si prepara al lungo riposo invernale. Cadono le ultime foglie e la terra dà i suoi ultimi frutti, tra cui spiccano le belle zucche arancioni. A Roma si celebravano in questo periodo i Lari e i Penati.

Mentre Halloween prende sempre più piede, uomini di chiesa ma anche studiosi di fenomeni sociali mettono in guardia: l’ipermercato di Halloween, con la vendita di maschere, dolci e tutta la baraonda di plastica che l’accompagna è un segno evidente di decadenza culturale nonché di capitolazione di fronte all’americanizzazione della società. Se prima si spiegava ai bambini che nella notte di Tutti i Santi si celebrano gli spiriti buoni e nella festa dei Morti si fanno offerte alla memoria dei nostri cari, ora ai bambini di queste nostre tradizioni genitori e insegnanti non sanno o non hanno voglia di raccontare nulla. Questa l’opinione dell’antropologa romana Cecilia Gatto Trocchi.

Ma quali origine celtiche?

“Halloween è stato re-interpretato dai protestanti in America nell’800 proprio per boicottare i santi in funzione anticattolica, sostituendo il loro culto (che i protestanti considerano superstizione) con quello per i mostri, i vampiri e le streghe.” Insomma tutte figure tipiche del gotico ottocentesco. Dopo si è tirata fuori un’origine celtica per Halloween, che la studiosa classifica di tipico falso ottocentesco: nell’ottocento infatti oltre al gotico vi fu il revival del primitivismo.

“Io credo che questo revival pseudo-pagano e mercantile sia un attacco alla visione dei santi come modelli esemplari di virtù e come protettori. Molto meglio le feste siciliane (o quelle messicane) in cui i morti benefici portano dei regali ai bambini. Quelli non sono zombie, mostri vampiri, cioè morti malvagi.”

Chi fa più paura, Halloween o il carnevale?

Ma perché, swissinfo ha chiesto all’antropologa, bisognerebbe “temere” Halloween più di un carnevale europeo o caraibico, in cui c’è pure abbondanza di maschere paurose e travestimenti trasgressivi? Dovremmo difenderci più dalla mercificazione o dal ribaltamento dei valori che rappresenta Halloween? “C’è un’ampia bibliografia di scienziati sociali competenti che prova come la notte di Halloween, insieme alla notte del 1° maggio è una delle date che la neostregoneria e il satanismo ha scelto per evocare gli spiriti malvagi, mescolando di proposito l’immaginario neopagano con l’immaginario dissacrante.”

Per esorcizzare i mostri e la paura

Di parere opposto naturalmente un’esperta di Halloween di Boston, Lesley Pratt Bannatyne, che ha scritto il testo forse più conosciuto negli States sul tema: Halloween, an American Holiday, an American History. “Questa festa è profondamente popolare perché è una delle rare feste comunitarie che abbiamo. Stimola l’immaginazione, lo spirito del gioco, parla di calore umano, di generosità, di convivialità. Si apre la porta ai vicini, agli sconosciuti, si regala senza chiedere nulla in cambio.” Dichiarava la scrittice al quotidiano Le Temps.

Parole che sembrano quasi nostalgiche, di un’altra epoca: le mamme americane, per difendersi da paure molto attuali, quest’anno organizzano molte più feste private del solito, o fanno i picchetti per strada, danno walkie talkie ai bambini per non perderli di vista un attimo. Le autorità proibiscono addirittura di donare e accettare dolci, per paura che siano avvelenati. O per timore che gli uffici sanitari (alle prese con l’antrace) siano improvvisamente messi in emergenza da migliaia di confezioni di cioccolato sospette.

Raffaella Rossello

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