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Hans Küng, un teologo per la pace

Keystone

L'impegno in favore di una migliore comprensione tra le religioni è valso al teologo svizzero non gradito al Vaticano il premio Lew Kopelew per la pace e i diritti umani.

Alla cerimonia di consegna del premio, Küng – che la consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha definito un «intellettuale esemplare» – ha criticato la politica statunitense.

Il 78enne Hans Küng è uno dei teologi cattolici svizzeri più conosciuti. Ha lavorato con papa Benedetto XVI, ma è ben lontano dalle posizioni ufficiali del Vaticano, che non apprezza il suo atteggiamento progressista, in particolare per quanto riguarda il dogma dell’infallibilità del papa, messo in dubbio da Küng. Il teologo svizzero ha inoltre a più riprese difeso i diritti delle donne, alle quali la chiesa cattolica preclude determinati ruoli.

Küng però, non è solo un teologo contestatario. Rigore intellettuale e coerenza hanno fatto di lui una voce autorevole e rispettata.

Il premio Lew Kopelew per la pace e i diritti umani è un’ulteriore riconoscimento all’operato di Hans Küng. Il premio gli è stato conferito per il suo «impegno infaticabile in favore di una migliore comprensione tra le grandi religioni del mondo». In particolare, Küng è all’origine del progetto «Weltethos» (etica mondiale) dedicato alla comprensione tra religioni e culture.

Rimprovero agli Stati uniti

Nel corso della cerimonia di consegna del premio, che si è tenuta domenica a Colonia, Hans Küng ha avuto parole severe per il presidente statunitense George W. Bush, criticandone la politica neoimperialista e sprezzante dei diritti umani.

Küng ha puntato il dito contro le cosiddette guerre preventive, il trattamento inumano dei prigionieri di guerra e civili, le gravi violazioni dei diritti umani. Questa situazione – ha affermato il teologo – conduce ad una perdita di credibilità degli Stati uniti anche tra i paesi alleati e amici.

L’accento sulle cose in comune

La laudatio di Hans Küng è stata affidata alla ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey che ha presentato il suo connazionale come «l’incarnazione dell’intellettuale che non si tira indietro quando si tratta di intervenire nei dibattiti importanti per la società».

Per Micheline Calmy-Rey, Hans Küng ha la stessa caratura di Karl Barth, Albert Schweizer, Karl Jaspers e Hannah Arendt, intellettuali per i quali erano centrali il dialogo tra le persone, la ricerca di valori comuni, giusti e vincolanti e l’unità della natura umana, raggiungibile nonostante le differenze tra le culture e le religioni.

In un tempo caratterizzato dal non rispetto dei diritti umani, da attentati suicidi, da crimini contro l’umanità, la difesa migliore è «l’impegno comune per un’etica cosmopolita, che rafforzi gli interessi universali e riunisca gli “uomini di buona volontà”». Küng – ha concluso la consigliera federale – ha indicato questo cammino, dimostrando che il sistema di valori codificato dal mondo occidentale non può essere semplicemente imposto a tutti gli Stati che compongono la comunità internazionale. Si tratta, al contrario, di cercare in tutte le culture ciò che vi è di genuinamente universale.

swissinfo e agenzie

1928: Hans Küng nasce a Sursee, nel canton Lucerna.
Studia filosofia e teologia cattolica a Roma e in numerose altre città europee (Parigi, Amsterdam, Berlino, Londra,…).
1955: ordinazione sacerdotale.
1960: nomina a professore ordinario dell’università di Tubingia, dove insegna fino al 1996.
1962-1965: consulente ufficiale del Concilio vaticano II insieme a Joseph Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI.
1979: il Vaticano gli ritira il diritto d’insegnamento a causa della sua messa in dubbio dell’infallibilità del papa.
Dal 1995: presidente della Fondazione Etica mondiale.
Küng è stato insignito di diversi premi e dottorati honoris causa.

Il premio Lew Kopelew porta il nome di uno scrittore ed ex ufficiale ebreo dell’armata rossa che ha passato dieci anni della sua vita in un campo di concentramento sovietico. Privato della cittadinanza russa, Kopelew (1912-1997) si installa a Colonia nel 1981.

Nella città tedesca è stato fondato il Forum Lew Kopelew, che dal 2001 assegna annualmente un premio a persone o organizzazioni che operano in favore della comprensione tra i popoli, in particolare in ambito russo e tedesco.

Il premio, che non è dotato di denaro, ha l’obiettivo di far conoscere il lavoro dei laureati.

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