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Hayek chiede una spinta innovativa

Nicolas G. Hayek (a s.) presidente del Gruppo Swatch e François Thiebaud presidente di Tissot Keystone

Senza prodotti innovativi e investimenti tecnologici, tra cinque anni l'industria orologiera svizzera si potrebbe trovare nuovamente in piena crisi.

È la prognosi allarmante del presidente di Swatch Group, Nicolas Hayek che tira in ballo anche la Banca Nazionale.

Hayek si è espresso durante un evento commemorativo dei 150 anni della fabbrica orologiera Tissot a Le Locle, la città dove ha sede la ditta.

L’industria orologiera svizzera, secondo l’inventore di Swatch, ha riscosso parecchi successi negli ultimi anni, ma è poco preparata ad affrontare le sfide del futuro.

“L’industria orologiera ha commesso un grave errore. Negli ultimi tre anni, [le compagnie] correvano sempre solo dietro ai soldi, soldi, soldi”, ha detto a swissinfo.

“Non hanno investito nell’innovazione e quando le spingevo ad iniziare nuove produzioni, protestavano”.

Più coraggio

Hayek, che si è appena ritirato dall’impegno giornaliero di dirigente di Swatch, si riferiva ad una disputa tra la manifattura ETA, principale fornitore di Swatch e altri produttori di orologi.

ETA vende le cosiddette “ébauches” o meccanismi incompleti a terzi, ma ha detto di voler interrompere le consegne entro la fine del 2005. Ciò ha scatenato le proteste delle compagnie che non fanno parte del gruppo Swatch.

“Ho detto che non avevo più intenzione di consegnare i miei meccanismi se non cercavano di sviluppare produzioni proprie,” spiega Hayek a swissinfo, aggiungendo che la ragione è che: “Altrimenti l’industria orologiera svizzera andrebbe incontro agli stessi problemi del passato e ne soffrirebbe”.

Indagine sui cartelli

La Commissione svizzera della Concorrenza ha lanciato in novembre un’inchiesta sulla questione, per determinare se, e in quale misura, l’ ETA stava violando la legge sui cartelli.

L’ETA è stata obbligata a continuare le consegne fino al completamento delle indagini. Hayek non è stato colto di sorpresa dalle polemiche causate dalla sua decisione.

“Me l’aspettavo. È da una vita che cerco di smuovere i fabbricanti di orologi. Questa è la quarta volta che mi trovo in un polverone, ma alla fine tutti riconoscono che ho ragione”, dice Hayek.

Il padre di Swatch ha ricevuto l’anno scorso una prestigiosa onorificenza in Austria e nella motivazione veniva addirittura descritto come il “salvatore dell’industria orologiera svizzera”.

L’incertezza dei consumatori

Hayek ha anche accennato all’insicurezza dei consumatori ed ha auspicato un intervento della Banca Nazionale per abbassare il valore del franco, dicendo che non riusciva a capire perché non si facessero sforzi maggiori in questo senso.

Le cifre del gruppo Swatch per il 2002, che saranno pubblicate dalla Federazione dei produttori di orologi svizzeri alla fine del mese, Hayek non ha voluto anticiparle.

“L’unica cosa che posso dirvi è che non sono lontane dalle nostre aspettative”.


swissinfo, Robert Brookes

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