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I democristiani già in campagna elettorale

Il presidente del PPD, Christoph Darbellay, ha detto ai delegati di non voler reiventare la ruota Keystone

A poco meno di un anno dalle elezioni federali il neopresidente del Partito popolare democratico, Christophe Darbellay, ha criticato aspramente la polarizzazione della vita politica elvetica.

Sabato all’assemblea dei delegati del PPD la consigliera federale Doris Leuthard ha parlato in difesa delle riforme economiche, da fare presto, approfittando della buona congiuntura in Svizzera.

L’assemblea dei delegati del PPD, che si è tenuta sabato a Granges-Paccot, nel canton Friburgo, era centrata sulla formazione e l’innovazione.

Gli attuali tempi fasti dell’economia svizzera sono il momento migliore per mettere in opera riforme economiche, ha detto nel suo intervento la consigliera federale Doris Leuthard. Non si deve aspettare, perché con una congiuntura meno favorevole potrebbe essere più difficile.

Secondo la neoministra dell’economia, si tratta di sgravare le imprese da certe pastoie tecniche e burocratiche. Anche la competitività dei contadini svizzeri va migliorata, ed è il traguardo cui mira la riforma Politica agricola 2011. Bisogna pure investire nella formazione e nella ricerca e infine vegliare a che i mercati esteri siano accessibili all’economia elvetica, ha detto la consigliera federale.

Riforme sulla buona via

Le riforme sono sulla buona via. La procedura di consultazione sulla revisione legislativa per introdurre anche in Svizzera il “principio del cassis-de-Dijon” – ossia di consentire l’introduzione automatica sul mercato elvetico dei prodotti che possono circolare liberamente nell’UE – sarà lanciata prima della fine dell’anno, ha aggiunto.

La ministra dell’economia democristiana ha chiesto infine di votare a favore del miliardo di coesione fra un mese. Il contributo all’allargamento dell’Ue è un investimento per la piazza economica elvetica: “non siamo ingenui”, un “no” peserebbe sulle relazioni tra Svizzera ed Unione europea, ha avvertito.

La polarizzazione divide

Presidente del PPD svizzero da due mesi, Christophe Darbellay ha criticato la polarizzazione nella politica svizzera. “La nostra campagna elettorale deve dimostrare implacabilmente che la polarizzazione divide, blocca, e che è sterile per questo paese”, ha affermato il neopresidente, che ha calcato soprattutto la mano sulla “destra dura”.

In particolare sulle discussioni che lancia attualmente, come la norma penale antirazzismo, che costituiscono un pericolo diretto per la pace confessionale in Svizzera. Darbellay ha attaccato anche la sinistra, stigmatizzando il “dibattito centrato sulla gelosia”, imbevuto di una logica che rifiuta il principio del merito.

Se l’è presa pure con alcuni manager e i loro “paracadute dorati”, che “con il loro comportamento hanno dato del grano da macinare a coloro che attizzano la gelosia”. Il vallesano ha infine vantato la politica del centro “che fa avanzare la Svizzera”.

Una terza donna alla presidenza

L’elezione di Doris Leuthard al Consiglio federale, sostituita da Christophe Darbellay alla testa del partito, ha scombinato il normale equilibrio di quattro uomini e tre donne alla presidenza. Poiché nessun uomo intendeva ritirarsi, il partito ha deciso di innalzare, temporaneamente, il numero dei membri della presidenza ad otto: ciò ha permesso l’elezione della consigliera Heidi Z’graggen.

swissinfo e agenzie

Il Partito Popolare democratico è attualmente la quarta forza politica in Svizzera. Ha ottenuto il 14,4% dei suffragi in occasione delle ultime elezioni federali nel 2003.

Fa parte del governo, a fianco dell’Unione Democratica di Centro (UDC/destra dura), del Partito Socialista e del Partito Liberale Radicale (PLR /destra).

A livello federale il PPD dispone di:
1 ministro
15 seggi (su 46) nella Camera alta del Parlamento
28 seggi (200) nella Camera bassa.

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