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I milioni di Mediaset in Svizzera restano bloccati

Keystone

La Procura di Milano riceverà ulteriore documentazione bancaria dalla Svizzera nell'ambito dell'inchiesta concernente il gruppo Mediaset di Silvio Berlusconi.

Inoltre, il Tribunale federale ha deciso di mantenere il blocco – decretato nel 2005 – di 150 milioni di franchi appartenenti al gruppo italiano e depositati su conti elvetici.

I giudici elvetici hanno comunicato venerdì di avere respinto i ricorsi di quattro società, tutte titolari di un conto presso la succursale dell’UBS di Manno, in Ticino.

I fondi sequestrati sarebbero legati all’acquisto fittizio di diritti televisivi da parte di Mediaset. Dal canto suo, Silvio Berlusconi ha sempre affermato di avere agito onestamente.

Assistenza giudiziaria

Inoltre, all’Italia è stata inoltre nuovamente assicurata assistenza giudiziaria: il TF ha infatti confermato venerdì il contenuto delle più recenti decisioni del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) che avevano per oggetto la trasmissione di documenti bancari.

I dati che saranno trasmessi alle autorità giudiziarie italiane concernono segnatamente i conti sequestrati.

Un decennio di indagini

I magistrati milanesi indagano da oltre una decina di anni nei confronti di società del gruppo Mediaset e di diverse personalità italiane tra le quali l’ex premier Silvio Berlusconi. Complessivamente circa 170 milioni di dollaro sarebbero stati versati in «fondi neri» in Svizzera e in altri paesi.

I soldi bloccati all’UBS di Manno rappresenterebbero circa i due terzi di queste disponibilità non dichiarate (118 milioni di dollari). Grazie ad esse il gruppo Mediaset sarebbe riuscito a ridurre l’ammontare degli utili al fine di pagare meno imposte.

I diritti di pellicole americane

Il filone principale dell’inchiesta avviata dalla procura di Milano riguarda l’acquisto da parte di Mediaset dei diritti di diffusione di pellicole americane negli anni Novanta (1994 e 1995), attraverso società “off shore” basate in paradisi fiscali e usate come intermediarie.

Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza italiana, i diritti cinematografici, venduti dalle case cinematografiche americane attraverso un complesso giro, sarebbero stati acquistati dalle due società off-shore. Poi, con altri passaggi tra le società estere, acquistati nel ’94 da Mediaset a un prezzo di 171 milioni di dollari superiore a quello reale.

In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato gonfiato il loro valore e la spesa ritenuta fittizia sarebbe stata esposta nelle dichiarazioni. Il sospetto è anche quello che, in tal modo, sarebbe stato possibile costituire fondi neri per almeno 170 miliardi.

swissinfo e agenzie

Silvio Berlusconi e la sua famiglia, sono proprietari della holding Fininvest, fondata nel 1978.

Quest’ultima detiene partecipazioni nei settori televisivo, editoriale, bancario , sportivo e della distribuzione cinematografica.

Il gruppo Mediaset è un’azienda italiana specializzata in comunicazione televisiva, quotata alla Borsa italiana e controllata dalla Fininvest.

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