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I molti dubbi sul vaccino per l’influenza A(H1N1)

Per fronteggiare la nuova influenza la Svizzera ha ordinato 13 milioni di dosi di vaccino Reuters

Mentre la Svizzera si prepara a lanciare una campagna di vaccinazione nazionale contro il virus dell'influenza A(H1N1), divergono le opinioni sulla necessità di procedere ad un'immunizzazione di massa.

Il governo svizzero presenterà il suo piano di vaccinazione di massa venerdì 30 ottobre, in occasione di una conferenza stampa congiunta della Commissione federale per le vaccinazioni, dell’autorità federale di controllo Swissmedic e della Federazione dei medici svizzeri.

Dopo aver seguito i test effettuati in laboratorio, Swissmedic dovrebbe omologare due vaccini: quello di Novartis e quello dell’americana GlaxoSmithKline. I dettagli della campagna di vaccinazione nazionale verranno svelati soltanto dopo l’annuncio ufficiale.

Una campagna che, di sicuro, non coinvolgerà la totalità dei dottori. Pascal Büchler, medico di famiglia a Yverdon-les-Bains e membro di Infovaccino, un gruppo medico di sensibilizzazione sugli effetti dei vaccini, è dell’idea che il preparato contro l’H1N1 non sia stato sufficientemente testato. Secondo lo specialista, è poi stato messo a disposizione troppo rapidamente.

«Il vaccino è stato prodotto in brevissimo tempo. Sappiamo poco sulla sua efficacia e la sua innocuità», afferma a swissinfo.ch.

L’Agenzia europea per il controllo dei farmaci, spiega Büchler, ha indicato che le prove cliniche del vaccino sono state condotte soltanto su adulti e anziani. Non si è poi a conoscenza degli effetti a lungo termine.

L’interrogativo degli adiuvanti

Considerati gli interrogativi ancora aperti, Swissmedic ha lanciato una pagina internet sulla quale sono pubblicate tutte le informazioni concernenti i vaccini contro l’influenza A(H1N1). L’utente può inoltre trovare indicazioni su come annunciare eventuali effetti indesiderati.

«Il problema è che non stiamo per vaccinare un gruppo ristretto di persone», sottolinea Büchler. «Se procediamo alla vaccinazione di 2-3’000 persone, possiamo sempre fermarci al momento in cui scopriamo effetti secondari nocivi. Se invece si vaccinano dieci milioni di persone, le conseguenze possono essere drammatiche».

«Personalmente – ci confida – mi rifiuto di distribuire questo vaccino. Trovo che infranga la prima regola della medicina: non arrecare del male».

Ad aver sollevato particolare inquietudine nei media è stato l’impiego di adiuvanti nella preparazione del vaccino. Queste sostanze chimiche, capaci di stimolare la reazione immunitaria dell’organismo, sono già presenti nei vaccini antinfluenzali europei; sono però scarse le informazioni relative agli effetti su donne incinte e bambini. Negli Stati Uniti, invece, non è stato testato o approvato alcun vaccino contro l’influenza stagionale contenente adiuvanti.

Vaccinazioni di massa

La Confederazione ha ordinato 13 milioni di dosi di vaccino dai due giganti farmaceutici GlaxoSmithKline e Novartis.

La vaccinazione è consigliata alle persone di 65 anni o più, alle persone affette da malattie croniche, ai bambini nati prematuri (a partire dall’età di 6 mesi), alle donne in gravidanza e al personale sanitario.

Mentre la Svizzera si prepara ad una vaccinazione di massa, altri paesi, quali Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, hanno già dato avvio alla loro campagna. Qualche giorno fa, il presidente Barack Obama ha dichiarato che l’epidemia da H1N1 costituisce «un’emergenza nazionale». I morti negli Stati Uniti sono oltre un migliaio.

La Gran Bretagna, tra i paesi europei più colpiti, ha annunciato la settimana scorsa 53’000 nuovi contagi. In Svizzera i casi confermati sono circa 1’400 (una persona grave, ma nessuna vittima).

L’Italia, che prevede di immunizzare in una prima fase il 30-40% della popolazione, ha dato avvio alla sua campagna di vaccinazione a metà ottobre nella città di Milano.

Stimolatori necessari

Pietro Vernazza, responsabile del reparto Malattie infettive e Igiene ospedaliera dell’Ospedale cantonale di San Gallo, ha testato sulla propria pelle uno degli adiuvanti del vaccino (l’AS03). Ha confessato di aver trascorso una brutta nottata e di aver avuto male ad un braccio.

«I vaccini attuali, o prossimamente disponibili, hanno dimostrato di saper indurre una risposta immunitaria eccellente. Per ottenere questo risultato è necessario un buon adiuvante».

«Certo, si potrebbero utilizzare dosi di virus maggiori e provocare una risposta immunitaria più forte. Ma non si può produrre una buona risposta immunitaria senza alcun effetto collaterale locale, cioè senza una stimolazione immunologica».

Spiacevole ma benefico

Per Claire-Anne Siegrist, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni, «è normale che la gente abbia domande e sia preoccupata, dal momento che si tratta di una novità». «Fino a sei mesi fa – afferma a swissinfo.ch – la gente non sapeva cosa fosse un adiuvante; ora teme che sia addirittura più pericoloso dell’influenza».

Gli studi sugli adiuvanti condotti nell’ultimo anno e quelli sull’H1N1 svolti quest’estate, prosegue Siegrist, hanno messo in evidenza effetti collaterali quali gonfiori e dolori nel punto dell’iniezione. Nei casi peggiori sono apparsi mal di testa, affaticamento e febbre.

«È spiacevole, ma benigno, se paragonato al pericolo di complicazioni dell’influenza nei gruppi a rischio», dice Siegrist, aggiungendo che il vaccino è sicuro anche per donne incinte e bambini.

«Se mia figlia fosse incinta o se avessi nipoti con problemi di salute, non esiterei un secondo e consiglierei loro di prendere un vaccino con l’adiuvante MF59».

Jessica Dacey, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento dall’inglese: Luigi Jorio)

Il virus influenzale H1N1 è apparso in una forma geneticamente nuova nel marzo 2009 in Messico. È formato da DNA presente nei virus aviari, umani e suini.

La trasmissione da uomo a uomo si verifica attraverso colpi di tosse, starnuti o strette di mano. Per questo motivo, le autorità sanitarie raccomandano soprattutto di lavarsi accuratamente le mani più volte al giorno e di evitare il contatto con persone che presentano sintomi influenzali.

Tra questi vi sono: febbre, sonnolenza, perdita di appetito e tosse. Alcune persone hanno manifestato pure raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.

In Svizzera, l’influenza (H1N1) è stata isolata per la prima volta nell’aprile 2009. Fino al 18 ottobre 2009, segnala l’Ufficio della sanità pubblica, sono stati registrati 1’339 casi confermati.

Secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità (23 ottobre), i morti nel mondo sono quasi 5’000.

Il numero più alto di vittime si registra nel continente americano con 3’406 casi mortali.

Entrambi i vaccini contengono un adiuvante chiamato squalene, un olio organico naturale che favorisce la produzione di anticorpi.

Lo squalene è impiegato da una dozzina di anni come adiuvante per il vaccino contro l’influenza stagionale Fluad.

Il vaccino di Novartis è stato prodotto a partire da cellule renali canine contenenti l’adiuvante MF59 (una combinazione di acqua e squalene).

Il vaccino di GlaxoSmithKline utilizza invece l’adiuvante AS03, composto da squalene e polisorbato, un derivato della vitamina E.

Stando alle due multinazionali, gli effetti collaterali dei nuovi preparati sono simili a quelli del vaccino contro l’influenza stagionale: gonfiore e arrossamento della zona dell’iniezione, febbre, dolori articolari e mal di testa.

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