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I sindacati esigono un aumento dei salari reali

Per il 2006 i sindacati vogliono che si migliori il potere d'acquisto dei lavoratori Keystone

I grandi sindacati elvetici chiedono aumenti di salari fino al 3%, nonché la compensazione integrale del rincaro.

I padronati reagiscono con cautela a queste richieste e richiamano l’attenzione sulle forti pressioni sui costi a cui sono sottoposte le imprese.

Il presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS), Paul Rechsteiner, ha dichiarato lunedì a Berna davanti alla stampa che «per una migliore crescita economica, è necessario aumentare la domanda interna. Si deve innanzitutto procedere a un incremento generale dei livelli dei salari, che permetterà di aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori».

L’economista del sindacato, Serge Gaillard, ritiene che l’aumento della produttività deve tornare ad essere un affare dei lavoratori. La debole situazione congiunturale elvetica è dovuta al fatto che il potere d’acquisto di questi ultimi non è cresciuto.

Test della credibilità

L’«inselvatichirsi delle condizioni di lavoro» che si osserva in diverse imprese deve essere fermato. I prossimi negoziati salariali sono quindi anche un «test della credibilità della Svizzera», ha affermato Rechsteiner.

Questi aumenti salariali assumono infatti, secondo l’USS, un ruolo fondamentale non solo a livello economico ma anche politico.

Prima della votazione sull’estensione della libera circolazione ai dieci nuovi Stati membri dell’UE, prevista il prossimo 26 settembre, la Svizzera dovrebbe dimostrare che anche i lavoratori che percepiscono un basso salario partecipano alla crescita economica del Paese.

Migliorare il potere d’acquisto

L’attenzione dei sindacati è rivolta in particolare agli stipendi medi e bassi. «Gli stipendi che non garantiscono l’esistenza dei lavoratori sono inaccettabili», ha dichiarato Rechsteiner.

Concretamente, la maggior parte delle federazioni dell’USS chiede che, in vista dei negoziati salariali per il 2006, le retribuzioni dei lavoratori siano aumentate tra l’1,5 e il 3%. È inoltre considerata necessaria la compensazione del rincaro.

Giovedì scorso, anche la seconda organizzazione mantello elvetica dei lavoratori, Travail.Suisse, aveva espresso pareri molto simili, chiedendo la piena compensazione del rincaro e aumenti reali fra l’1% e il 3%.

Monito dei datori di lavoro

Dal canto suo, il direttore dell’Unione padronale svizzera, Peter Hasler, ha recentemente definito in un’intervista le rivendicazioni d’aumenti salariali del 3% «troppo elevate, anche se non indecenti».

Tutto dipenderà secondo lui dalle imprese. Esse sono sottoposte a una forte pressione dei costi. «Ogni franco supplementare che un datore di lavoro deve pagare potrebbe mettere la società nella situazione di non più potere essere in grado di mantenere dei posti di lavoro in Svizzera», ha messo in guardia Hasler.

swissinfo e agenzie

La maggior parte dei sindacati dell’USS esige un aumento dei salari reali dall’1,5% al 3%.

E’ inoltre richiesta una compensazione del rincaro dell’1%.

Con 382’000 affiliati, l’USS è la più grande organizzazione mantello dei lavoratori elvetica.

La seconda in ordine di grandezza è Travail.Suisse (161’000 membri).

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