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I sindacati lanciano la battaglia salariale

Nel mirino dei sindacati pure le disparità salariali tra uomini e donne. Keystone

Per il 2007, l'Unione sindacale svizzera (USS) rivendica un aumento generalizzato dei salari del 4% e chiede ulteriori compensazioni per le donne, in modo da concretizzare la parità di trattamento.

I sindacati ritengono sia giunto il momento che la ripresa economica vada a vantaggio di tutti. Prevista una manifestazione nazionale sabato 23 settembre a Berna.

I negoziati salariali per il prossimo anno sono lanciati. Secondo l’USS, è ora che i salari aumentino. I redditi bassi e medi reali sono praticamente fermi da una quindicina d’anni, afferma.

Una volta dedotti i contributi obbligatori ed i premi di cassa malattia, oggi le persone hanno meno soldi in tasca che nel 1990, sostiene l’USS.

Da oltre due anni l’economia ha ripreso a crescere. Il Segretariato di Stato dell’economia (seco) ha calcolato un incremento del prodotto interno lordo (Pil) del 2,1% nel 2004. Pure le cifre del 2005 dovranno essere rivedute al rialzo e le previsioni di crescita del Pil 2006 si situano attorno al 3%, rileva Vasco Pedrina, copresidente del sindacato Unia.

Crescono gli utili aziendali

In questi anni gli utili delle aziende hanno raggiunto incrementi record (del 23% per le grandi società quotate in borsa) e la tendenza prosegue.

Ma, dice l’USS, dei buoni risultati di questo periodo approfittano soltanto gli azionisti, i manager e i membri dei consigli d’amministrazione. “In altri termini i salariati sono stati truffati”, sostiene Pedrina.

Il presidente dell’USS Paul Rechsteiner nota che, secondo l’Ufficio federale di statistica, lo scorso anno gli stipendi reali sono perfino diminuiti: a fronte di un rialzo medio dell’1% c’è stato un aumento del costo della vita dell’1.2%.

Ora che la congiuntura è vigorosa e che tutte le condizioni propizie per un reale progresso sono riunite, tutti devono poter approfittare della ripresa economica, dichiara Rechsteiner. Un aumento del 4% rappresenta un minimo – ha aggiunto – che non copre l’inflazione accumulata e che nemmeno compensa la crescita della produttività.

Da parte sua, l’Unione padronale svizzera ha già rifiutato le rivendicazioni sindacali. “Richieste generalizzate come queste sono sbagliate”, sottolinea Thomas Daum, direttore dell’organizzazione. Secondo lui, le soluzioni dovranno essere negoziate individualmente da settore a settore.

Parità salariale

I rappresentanti sindacali ritengono sia anche ora di concretizzare la parità salariale fra uomini e donne: queste ultime guadagnano sempre il 20% in meno rispetto ai colleghi maschi, e ciò dopo 25 anni di uguaglianza costituzionale e dieci anni di legge federale sull’uguaglianza.

E, fatto grave, il divario delle paghe fra uomini e donne si avvicina al 20% anche fra gli impiegati dei cantoni, rileva Doris Schüepp, segretaria generale del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (ssp).

Le ragioni più importanti di questa situazione – aggiunge Schüepp – sono la sottovalutazione delle professioni femminili e la minor concessione di premi e promozioni alle donne. Affinché si possa mettere fine alle discriminazioni tra maschi e femmine, queste ultime necessitano di aumenti nettamente più consistenti (fino al doppio per alcuni settori) del 4% chiesto in generale.

Vantaggi per le assicurazioni sociali

Paul Rechsteiner rammenta infine che i prossimi negoziati salariali sono importanti anche per le assicurazioni sociali, che hanno permesso di stabilizzare l’economia e la società durante gli anni difficili.

Esse sono finanziate dai contributi prelevati dalla paga e quindi un’evoluzione positiva dei redditi per un gran numero di persone avrà conseguenze dirette sulle stesse assicurazioni sociali.

swissinfo e agenzie

Il salario medio lordo in Svizzera è generalmente più elevato rispetto ai paesi vicini.
In Svizzera è di 65’000 franchi. In Germania di 54’000 fr. In Inghilterra: 53’000 fr. In Austria: 43’000 fr. In Italia: 35’000 fr. In Francia: 32’000 fr.
Tuttavia, al netto delle imposte, dei contributi sociali e di costi fissi come la cassa malati, le differenze con gli altri paesi sono più limitate.
Secondo l’indice dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il costo della vita in Svizzera è del 28% più elevato che in Germania.

Nel 2005, i quadri superiori ed i manager hanno ottenuto un aumento salariale del 4.5% rispetto all’anno precedente. Lo dice un rapporto condotto dalla società di consulenza Kienbaum e dal settimanale Handelszeitung.

In Svizzera, un membro di una direzione generale guadagna in media 290’000 franchi all’anno (bonus inclusi).

Due terzi dei quadri superiori incassano più di 220’000 franchi all’anno mentre più della metà dei quadri di medio livello hanno salari superiori a 140’000 franchi.

Le donne manager guadagnano in media il 28% in meno rispetto ai loro colleghi maschi.

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