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I Verdi cercano pure loro un nuovo presidente

Il regno di Ruth Genner è stato il più lungo nella storia del giovane partito dei Verdi Keystone

Eletta alla presidenza del partito ecologista nel 2001, la zurighese Ruth Genner ha confermato martedì che lascerà le redini dei Verdi il 26 aprile prossimo.

Appena quattro giorni fa avevano annunciato le loro dimissioni per la primavera 2008 Ueli Maurer e Hans-Jürg Fehr, presidenti rispettivamente dell’Unione democratica di centro e del Partito socialista.

Le dimissioni di Ruth Genner non giungono a sorpresa. Gli statuti del partito prevedono infatti che il presidente resti in carica al massimo per sei anni: la zurighese era stata nominata co-presidente, assieme al ginevrino Patrice Mugny, nell’ottobre 2001, ma il comitato direttivo le ha chiesto di restare ancora sei mesi in più, fino alla primavera prossima.

Il segretario generale del partito Hubert Zurkinden ha spiegato che il 24 novembre il comitato direttivo del partito deciderà le modalità per la ricerca di un successore, probabilmente istituendo un comitato ad hoc.

La successione sarà decisa durante l’assemblea dei delegati prevista il 26 aprile 2008.

Non è ancora chiaro se vi saranno nuovamente due co-presidenti o uno solo e un vice. Ad ogni modo, prevedono gli statuti, ai vertici dovrà esserci un rappresentante svizzero tedesco e uno romando.

Una donna?

La Genner – che rimarrà in Consiglio nazionale (Camera bassa) – ha auspicato che una delle cariche venga rivestita da una donna. È comunque probabile che tra gli eletti vi sarà almeno un membro del gruppo parlamentare ecologista.

Secondo gli statuti, la carica ha durata biennale e può essere prorogata al massimo due volte. Nel 2003 il co-presidente Mugny ha lasciato il suo posto perché eletto nel municipio di Ginevra. Ueli Leuenberger, pure ginevrino, ha assunto la vicepresidenza.

Quest’ultimo ha già confermato di essere interessato ad assumere le redini del partito. Tra i nomi dei papabili si fanno pure quelli di Maya Graf (Basilea campagna) e di Franziska Teuscher (Berna).

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Grandi progressi

La presidente dimissionaria ha ricordato i progressi compiuti dalla sua formazione: dalle elezioni del 1999 i Verdi hanno più che raddoppiato la loro rappresentanza in Consiglio nazionale, che nel 1999 era limitata a 9 deputati, saliti a 13 nel 2003 e a 20 nel 2007. Nell’ultimo scrutinio hanno pure conquistato il primo seggio al Consiglio degli Stati. Anche nei parlamenti e esecutivi cantonali e comunali il partito è cresciuto fortemente.

Rispondendo a domande di giornalisti, la zurighese ha annunciato che i Verdi rivendicano il diritto a una delle due cariche di vicepresidente del Consiglio nazionale. Non sussiste invece interesse per quella di cancelliere della Confederazione.

L’assemblea dei delegati del 1° dicembre preparerà l’elezione del governo del 12 dicembre. A quel momento verrà deciso a quali condizioni ed eventualmente contro chi il partito potrebbe presentare una propria candidatura.

Competente, ma troppo di sinistra

Le dimissioni di Ruth Genner sono state accolte con un certo rincrescimento dai socialisti, che perdono una partner competente, ha indicato il partito.

Per il segretario generale del Partito liberale radicale Guido Schommer la zurighese è stata presidente dei Verdi “nel momento giusto”: i cambiamenti climatici hanno spronato i temi ecologisti e ciò ha permesso al partito di crescere senza dover fare molto.

La portavoce del Partito popolare democratico (PPD) Alexandra Perina-Werz ha reso omaggio ai successi della Genner, ma ha sottolineato che spesso i Verdi sono stati più a sinistra dei socialisti, quindi per i democristiani non è sempre stato facile discutere con la zurighese. Quale successore il PPD auspica un rappresentante dell’ala pragmatica e moderata.

Anche secondo il presidente dell’Unione democratica di centro (UDC) Ueli Maurer gli ecologisti sono diventati, oltre che più forti, più di sinistra. Il partito è inoltre diviso e ciò relativizza i successi della Genner.

Con le dimissioni di Ruth Genner sono così tre i partiti che devono cercarsi un nuovo dirigente. Appena quattro giorni fa, infatti, il presidente dell’UDC Ueli Maurer aveva annunciato le sue dimissioni, seguito qualche ora dopo dal suo omologo del Partito socialista Hans-Jürg Fehr.

swissinfo e agenzie

Il regno di Ruth Genner alla testa dei Verdi è stato il più lungo nella storia del partito.

Eletta co-presidente nel 2001 assieme al ginevrino Patrice Mugny, la zurighese ha assunto da sola la presidenza dal 2004. La maggior parte dei suoi predecessori, tra cui Ruedi Baumann (Berna), Irène Gardiol (Vaud) e Laurent Rebeaud (Ginevra), sono stati in carica tra due e tre anni.

Il partito ha permesso a Ruth Genner di prolungare il suo incarico fino alla primavera del 2008, per condurre la campagne per le recenti elezioni federali.

Nata il 13 gennaio 1956 a Sciaffusa, la Genner di formazione è ingegnere alimentare e ha due figlie. La sua carriera politica è iniziata nel 1987 con l’elezione nel parlamento zurighese. Dal 1998 siede in Consiglio nazionale, la Camera bassa del parlamento svizzero.

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