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I volti del federalismo

Federalismo pratico e regionale con il nuovo assetto del Reno Keystone Archive

Il convegno di San Gallo discute modelli efficaci e vicini alla popolazione per un mondo che cambia.

La seconda Conferenza internazionale analizza politica, amministrazione e struttura delle varie forme di federalismo conosciute e auspicabili.

«Solo la consapevole rinuncia a un potere centrale illimitato, la spartizione di autorità e la responsabilità hanno reso possibile la Svizzera odierna», ha affermato il ministro degli esteri elvetico Joseph Deiss, aprendo la seconda sessione dei dibattiti alla conferenza di San Gallo.

Dunque la Svizzera come organizzatore ideale per il simposio. Ma il paese delle Alpi, con la sua tradizione storica caratterizzata dal federalismo, non è l’unico Stato a condividere la spartizione del potere su più livelli.

Basta pensare agli Stati Uniti d’America, stato federale per eccellenza a cui anche i padri della Costituzione elvetica del 1848 hanno fatto riferimento.

Europa federale

Tradizionalmente anche la Germania, rappresentata a San Gallo dal suo presidente Rau, e l’Austria presente con il cancelliere Schüssel e molti delegati dei Länder, sono paesi federali.

Ma in tutta l’Europa il quadro istituzionale è in fermento. Non solo l’unificazione e l’allargamento dell’Unione europea sono un tema. Nuovi processi dal basso si fanno sentire. Basta pensare al Belgio, che ha superato negli anni Novanta una profonda crisi interna adottando nuove strutture federali. La testimonianza del primo ministro Guy Verhofstadt è cosciente analisi di una convivenza non sempre evidente fra comunità linguistiche.

Per non dimenticare la nuova Russia del dopo socialismo che delega importanti competenze alle repubbliche. E di federalismo si può parlare anche in Stati con una decisa tradizione centralista come l’Italia.

Il Trentino-Alto Adige e la Val d’Aosta, come le due isole Sicilia e Sardegna hanno un loro statuto speciale che prevede larga indipendenza in diversi ambiti che vanno dall’autonomia fiscale alla scuola.

A San Gallo non c’è solo l’Europa: dal Sudamerica, dall’Africa e dall’Asia sono arrivati esperti di ministeri e professori universitari per approfittare e comunicare. La cittadina della Svizzera orientale si tinge di nuovi colori, grazie alle molte variopinte vesti esotiche. Il pubblico è vario come le forme di governo rappresentate.

Analisi e dibattito

Ed è proprio di queste esperienze, così diverse, che si parla alla Conferenza internazionale di San Gallo. Con interventi autorevoli e gruppi di lavoro altamente specializzati, la tre giorni del federalismo mondiale intende valutare vantaggi e speranze, difetti e difficoltà dei vari modelli.

I seicento ospiti, arrivati da tutto il mondo si sono lanciati con competenza e volontà di conoscenza nei dibattiti. Già i materiali preparatori sono raccolti in un volume forte di 600 pagine e i temi non sembrano per niente evasi. Il mondo che evolve, si unisce, si sgretola, si globalizza e si tinge di internazionalità ha bisogno – sembra di poter dire – di federalismo, di dimensioni territoriali percettibili.

Vicino e lontano

All’osservatorio privilegiato di San Gallo, già definito l’evento politico dell’anno, si analizzano la diffusione della corruzione nei vari modelli di Stato, il rispetto delle minoranze linguistiche, etniche e religiose, l’efficienza del sistema burocratico o la capacità d’adattamento all’economia che cambia.

Lo stato rimane centrale denominatore per l’ordine necessario alla convivenza umana. La sua forma però è in continuo movimento. Centralismo direttoriale, ma efficace o regionalismo vicino alla popolazione e ai suoi bisogni? L’identità e la specificità di ogni singola nazione hanno bisogno di altre ricette.

Daniele Papacella, San Gallo

Prima Conferenza internazionale sul federalismo: Mont Tremblant (Quebec/Canada) ottobre 1999.
La seconda edizione si svolge a San Gallo dal 27 al 30 agosto 2002
600 delegati presenti a rappresentare 58 nazionalità
I big della politica: Johannes Rau, presidente tedesco; Vojislav Kostunica, presidente Repubblica serba; Wolfgang Schüssel, cancelliere austriaco; Jean Chrétien, primo ministro canadese; Amadou Toumani Toure, presidente del Mali, Giuliano Amato, vicepresidente della Convezione europea.
Polizia e esercito sorvegliano il campus universitario di San Gallo sede dei dibattiti; un reticolato alto due metri circonda l’area.
Costi per circa 5 milioni di franchi

La Conferenza prevede uno spazio comune quotidiano di riflessione con gli interventi di personalità di spicco della politica internazionale.
Nei seminari si discute attivamente su tre ambiti: federalismo e relazioni internazionali, decentralizzazione e gestione dei conflitti nelle società multiculturali, distribuzione delle responsabilità e federalismo fiscale.
Alle sezioni ufficiali si aggiunge uno spazio giovani. Dopo aver seguito un prologo di preparazione precedente alla Conferenza, gli studenti partecipano ai seminari con i big.

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