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Il WEF è Davos: lo ha ribadito il ministro degli esteri elvetico

Giornata conclusiva, lunedì, dell'edizione a New York del World Economic Forum Keystone

«Il World Economic Forum (WEF) a Davos è un evento unico, mentre a New York rischia di perdersi tra numerose manifestazioni».

Lo ha affermato lunedì il consigliere federale Joseph Deiss davanti ai rappresentanti della stampa elvetica nella metropoli americana. Ribadendo l’interesse della Svizzera ad un ritorno del WEF nei Grigioni, il ministro degli esteri elvetico ha sottolineato: «lo dice la logica: Davos è a Davos».

L’atmosfera di Davos

Deiss ha aggiunto di aver sentito da numerosi partecipanti al vertice che, se la manifestazione dovesse restare a New York, verrebbe a mancare la particolare atmosfera della località grigionese. Per poter garantire uno svolgimento del WEF nel 2003 a Davos senza problemi dovranno però essere compiuti ulteriori sforzi nel settore della sicurezza.

A livello di contenuti – ha aggiunto il ministro degli esteri svizzero- il vertice è stato fortemente impregnato dagli avvenimenti dell’11 settembre. «Non si è discusso solo di economia: il Forum è diventato un punto di contatto tra finanza e politica».

Gli incontri bilaterali

Nel corso del suo soggiorno a New York, il consigliere federale ha avuto occasione di discutere con il presidente peruviano Alejandro Toledo sulla collaborazione tra i due Paesi e sui fondidell’ex capo dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos nelle banche elvetiche. «La Svizzera – ha sottolineato Deiss – è pronta a restituire il denaro a chi ne ha diritto».

Il ministro degli esteri elvetico ha anche incontrato il presidente macedone Boris Trajkovski, il segretario generale della Lega araba Amre Moussa e il ministro degli esteri della Corea del Sud Han Seung-soo. Secondo Deiss, durante questi colloqui è spesso emerso il tema dell’adesione alle Nazioni Unite: «molti sarebbero contenti di accogliere la Svizzera nell’ONU».

Successo a New York

Il consigliere federale ha preso la parola lunedì sera, in occasione dell’ultimo atto del vertice: «Faccio pubblicità per Davos», ha assicurato il ministro svizzero alla stampa elvetica ed a quella mondiale.

Il direttore del WEF André Schneider ha parlato di un «vero successo» di quest’edizione. Non vi ha mai partecipato un tale numero di persone e di giornalisti, ha detto.

Svizzera ed ambiente

Buoni voti alla Svizzera per il suo impegno in campo ambientale sono poi venuti da uno studio presentato proprio nella giornata finale del WEF: la Confederazione elvetica si piazza al quinto rango, superata solo da Finlandia, Norvegia, Svezia e Canada.

La classifica, che comprendente 142 nazioni, è stata stilata sulla base di un indice che tiene conto di 68 parametri, che passano in rassegna la legislazione esistente, gli sforzi per ridurre l’inquinamento e la propensione a partecipare alla soluzione internazionale dei problemi.

L’uso delle nuove tecnologie

La Svizzera risulta invece solo al 16esimo posto tra i maggiori Paesi industrializzati nello sfruttamento delle nuove tecnologie. La classifica è guidata dagli Stati Uniti, seguiti da Islanda, Finlandia, Svezia, Norvegia, Olanda e Danimarca.

Il risultato è stato presentato in un altro studio realizzato dal World Economic Forum (WEF) e dalla Harvard University, studio che ha fatto il check up a 75 Paesi per verificare il loro indice di prontezza tecnologica: un indicatore che misura non solo il trend del Paese nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Itc), ma anche la capacità di saperle sfruttare per dare un contributo allo sviluppo nazionale, sociale ed economico.

Meglio della Svizzera, tra i Paesi confinanti, l’Austria, che precede la Confederazione piazzandosi al nono posto. La Germania, invece, segue a ruota, al 17esimo rango, mentre la Francia figura in 24esima posizione e l’Italia alla 25esima.

swissinfo e agenzie

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