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Il bilancio di Blocher

La linea della sezione zurighese guidata da Blocher ha avuto un grande infusso nella politica svizzera degli ultimi anni Keystone

Intervistato dal quotidiano Tages Anzeiger Cristoph Blocher, da 25 anni alla guida dell'UDC di Zurigo, relativizza i successi del suo partito: «In Svizzera si pagano ancora troppe tasse»

Ha imposto all’Unione democratica di centro (UDC) una linea politica che ha portato a spettacolari successi in tutta la Svizzera: ma per quanto riguarda il suo canton Zurigo, Christoph Blocher non è soddisfatto: nonostante l’enorme crescita registrata dall’UDC anche intorno alla Limmat non è stato possibile portare avanti una vera politica borghese. La colpa, secondo l’imprenditore di Herrliberg, è dei radicali, afferma in un’intervista pubblicata lunedì dal «Tages-Anzeiger».

«Si pagano ancora troppe tasse»

Venticinque anni or sono Blocher assunse la presidenza di una sezione UDC a terra. Oggi quello che un tempo era un partito agrario è diventata la formazione politica più importante del cantone, che serve da modello al resto del paese. Ma lui, l’indiscusso protagonista del partito, non trova motivi per festeggiare. «Negli ultimi 25 anni ci siamo trovati con più stato, soprattutto con più spese e più tasse, nonché meno libertà: quindi non abbiamo avuto successo», sostiene.

«Non sono sicuro di essere riuscito. Certo siamo diventati più forti, abbiamo potuto impedire molti sviluppi nella direzione sbagliata e abbiamo ad esempio potuto ottenere diverse riduzioni di imposte. Ma nonostante questa pressione il cittadino paga sempre troppe tasse», afferma il consigliere nazionale.

Manca una piattaforma comune con i radicali

È mancato il sostegno del Partito liberale radicale (PLR), visto che insieme i due partiti borghesi hanno la maggioranza in parlamento. Invece nell’ultimo dibattito sul preventivo 2002 i deputati radicali si sono schierati con il Partito socialista (PS) in una cosiddetta «coalizione della ragione»: una mossa «incomprensibile» secondo Blocher, che continua ad invitare il PLR ad ideare una piattaforma comune, prima delle prossime elezioni, sul tema della politica finanziaria.

L’UDC ha obiettivi precisi: le imposte vanno diminuite del 17 per cento, le spese del 10 per cento. Blocher attende le proposte dei radicali per poter discutere e trovare un’intesa. L’UDC non avrebbe difficoltà ad ottenere un terzo consigliere di stato (oggi sono 2 UDC, 2 PLR, 1 PPD, 1 PS e 1 ecologista), ma l’obiettivo – secondo Blocher – non è conquistare seggi, bensì riuscire ad applicare una politica liberale. «Sebbene la nostra base prema fortemente verso i tre mandati, io freno quest’evoluzione», afferma il consigliere nazonale. «Sono per una lista forte di cinque candidati borghesi che si battano per meno stato, più libertà e meno imposte».

Legame con Zurigo

Se il problema è quello delle tasse perché Blocher non sposta il suo domicilio? «Se mi trasferissi da Herrliberg (Zurigo) a Freienbach (Svitto) verserei solo 5 milioni di tasse contro i 15 che pago oggi». ammette Blocher, che però subito sottolinea di sentirsi legato, per motivi personali, al cantone biancoblù. «Zurigo vale perciò i 10 milioni l’anno che pago in più», afferma Blocher. Ma per un imprenditore il discorso è diverso, ha aggiunto.

Nessun pensiero di ritirarsi: «Se la mia azienda avesse improvvisamente bisogno di tutte le mie forze mi ritirerei. Altrimenti le mie dimissioni sono pianificate per il 2027», scherza Blocher. «Allora avrò 87 anni, la stessa età di Konrad Adenauer quando lasciò la politica».

swissinfo e agenzie

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