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Il cellulare entra nell’era del video

La nuova generazione di telefonini offre immagini, video e musica Keystone

Videofonia, clip animati, giochini, trasmissioni TV: l'UMTS, la nuova generazione di telefonia mobile, punta alle immagini.

Con le nuove frequenze, gli operatori sbarcano ora con i servizi a banda larga. Ma i consumatori abboccheranno?

«L’applicazione killer dell’UMTS sarà l’immagine», oracolava qualche anno fa Didier Quillot, il patron della compagnia di telefonia mobile francese Orange. E infatti la videocomunicazione è la vera novità che distingue la nuova generazione dall’attuale rete GSM.

La nuova tecnologia permette infatti di visionare con una qualità accettabile dei programmi TV, come le trasmissioni sportive o i telegiornali. Si tratta dunque di una nuova era per la telefonia mobile?

Giochi, sport e gambe nude

La terza generazione della comunicazione senza cavo segna un passaggio importante dal punto di vista tecnologico. Certo, i videoclip e i giochi sono già una realtà, ma con la rete UMTS si accede ad una nuova dimensione.

Grazie alle sue potenzialità nella trasmissione dei dati – che in teoria è almeno 40 volte superiore all’attuale capacità e dieci volte più della rete GPRS – l’UMTS permetterà agli editori di offrire dei nuovi servizi. Si potrà scaricare la musica, vedere il proprio interlocutore sullo schermo del cellulare e divertirsi in molti altri modi.

Gli esperti del settore parlano di «games, goals and girls». Dunque il pubblico amante dei gadget dovrebbe voler giocare, vedere i risultati sportivi e scaricare delle immagini pornografiche.

Ma per stimolare l’interesse ci vogliono dei terminali con uno schermo abbastanza grande e dei colori di qualità. Inoltre il suo prezzo deve essere accessibile e le batterie devono durare parecchie ore, altrimenti sarà difficile convincere i potenziali acquirenti.

Prospettive tecniche

Poi c’è un altro problema rilevante: la velocità d’accesso. In una prima fase, gli operatori indicano un volume di trasmissione compreso fra i 200 e i 400 kbits/s. Per il momento dunque, le fantastiche cifre citate nel 2000 sono ancora un miraggio. Al momento della distribuzione delle frequenze, si parlava infatti di 2 Mega bit al secondo.

La videosorveglianza, il «Push to Talk» (una variante moderna dell’ormai superato «walkie-talkie») o la creazione di un abbonamento «premium», destinato ai clienti esasperati dai problemi della rete GSM, sono delle applicazioni previste dalla terza generazione.

Redditività sconosciuta


Ma nessuno osa predire il successo dell’operazione. I favolosi piani della prima ora sono ormai un lontano ricordo, non si prospetta più una crescita esponenziale della domanda.

«La diffusione della televisione sul cellulare è interessante. Ma a fino ad oggi, visti i costi di questo servizio, manca ancora un’offerta abbordabile», ammette uno specialista, attivo presso uno dei tre operatori svizzeri.

Lo scenario delineato nel 2000 è ormai nel cestino; non ci sarà il grande colpo. Il passaggio dall’attuale rete GSM all’UMTS sarà lento e graduale. Bisognerà equipaggiare gli utenti di nuovi telefonini, prima di poter vendere i servizi e dunque avere degli introiti.

Rimane poi da scoprire qual è l’interesse vero degli utenti e anche il limite finanziario a cui questi sono pronti ad esporsi.

Basandosi sulle prime esperienze di Orange in Francia, i clienti scelgono l’erotismo (28%), seguono le notizie (22%), la musica (13%) e lo sport (11%). Anche le informazioni locali sembrano interessare i primi abbonati.

Successo enorme in Asia

In Asia, le nuove frequenze sono già disponibili dal 2000 e hanno cambiato i costumi di giapponesi e coreani. Nei due paesi si contano già 35 milioni di abbonati UMTS.

Ma la partenza è stata lenta e difficile. Ci sono voluti due anni per convincere il grande pubblico. Le canzoni e uno sguardo ai programmi che girano in televisione sono i servizi più usati nel lontano Oriente.

A favorire la diffusione ci sono ulteriori applicazioni: il cellulare è diventato anche un portamonete elettronico e un biglietto per i trasporti pubblici. Un operatore nipponico offre infatti degli apparecchi dotati di un microcip che permette di pagare il conto al ristorante e trasmettere i dati personali all’entrata in metropolitana.

Se ad est c’è voluto tempo, l’Europa non sembra voler correre. Non a caso gli esperti predicono un lungo periodo di secca per gli operatori. Secondo l’istituto Forrester Research, nel 2008 sarà solo il 21% della popolazione europea a disporre di un terminale UMTS; la redditività degli impianti non sarà raggiunta prima del 2014.

swissinfo, Luigino Canal
(traduzione: Daniele Papacella)

«UMTS»: Universal MobileTelecommunications System.
Gli esperti definiscono la terza generazione della comunicazione mobile con «3G», parafrasata poi con «games, goals and girls», i tre servizi che si prospettano redditizi.
Secondo uno studio indipendente la rete non sarà redditizia prima del 2014.

In commercio da alcuni anni, i telefonini della terza generazione hanno conquistato un loro spazio in estremo oriente: 35 milioni sono gli utenti in Giappone e Corea.

In Europa gli esperti rilevano una maggiore reticenza: ci vorranno anni prima che la rete arrivi alla maturità.

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