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Il cinema del mondo fra le montagne dei Grigioni

Da mercoledì fino a domenica si tengono per la decima volta a Thusis (GR) i "Weltfilmtage", una rassegna dedicata in particolare alla cinematografia di Asia, Africa e America Latina. Ospite del festival, il regista argentino Eliseo Subiela.

A Thusis, lungo la N13 all’imbocco della Via Mala, c’è un piccolo cinema, il Kino Rätia. Alla fine degli anni Ottanta, come molti cinema di periferia, il cinema Rätia rischiava la chiusura. Alcune persone decisero allora di tentare nuove vie per salvare la sala e nel 1991 diedero vita ad una piccolo rassegna di film dedicata alla cinematografia del Terzo mondo.

Nel frattempo, il riferimento ad un mondo “terzo” è caduto ed i “Weltfilmtage” sono diventati un evento importante nel panorama delle rassegne cinematografiche elvetiche. Non si tratta di un vero e proprio festival: non c’è concorso e non ci sono premi. Eppure da dieci anni, in autunno, Thusis presenta una selezione di film asiatici, africani e latino-americani (ma non solo, fra i film proiettati quest’anno ci sono anche due pellicole di produzione svizzera, “Made in India” e “ID-Swiss” e una svedese) di alto livello, alcuni dei quali in prima visione svizzera.

E a Thusis, ogni anno, giungono anche registi da tutto il mondo, per presentare le loro opere. Negli scorsi anni, della rassegna grigionese sono stati ospiti ad esempio il tunisino Nacer Kjemir, il giapponese Kohei Oguri e l’argentino Fernando Solanas.

In occasione della decima edizione dei “Weltfilmtage”, a Thusis sarà presente l’ argentino Eliseo Subiela, autore noto anche in Svizzera per film dall’inconfondibile cifra stilistica, fra il poetico e il grottesco, quali “El lado oscuro del corazón”, “No te mueras sin decime a donde vas” e “Despabilate amor”, tutti e tre riproposti a Thusis.

Sabato Subiela presenzierà alla proiezione in prima visione svizzera del suo ultimo film, “Las aventuras de Diós”, un “thriller metafisico”, come lo definisce lo stesso regista, che narra del viaggio onirico di un uomo dentro la propria testa.

Altra prima visione svizzera a Thusis sarà quella di “Lumumba”, un film di Raoul Peck dedicato a Patrick Lumumba, combattente per l’indipendenza del Congo morto assassinato nel 1960.

Accanto alle novità, il programma – una trentina di pellicole in tutto – propone anche alcuni film più noti al grande pubblico, come “Beshempkir” (Aktha Abdilkalkow,, Kirghistan), “El entusiasmo” (Ricardo Larraín, Cile) e “Lista de espera” (Juan Carlos Tabío, Cuba), e una piccola rassegna di pellicole africane, fra cui “Le franc” e “La petite vendeuse du soleil” del regista senegalese Djibril Diop Mambety.

Per festeggiare degnamente il decimo anniversario, dal 1° novembre fino alla fine dell’anno il cinema Rätia proietta ogni mercoledì uno dei film che hanno segnato la storia della rassegna. E intanto, tra ottobre e novembre, alcuni di questi film hanno fatto il giro delle valli grigionesi, portando il “cinema del mondo” dove neppure il cinema di Hollywood arriva molto spesso.

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