Prospettive svizzere in 10 lingue

Il Consiglio degli Stati contro i tagli a swissinfo

Il consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi Keystone Archive

Anche la Camera dei cantoni chiede che la piattaforma d'informazione sia mantenuta. I senatori hanno infatti approvato una mozione di Filippo Lombardi.

All’Esecutivo viene dunque chiesto di opporsi al previsto progetto di ristrutturazione.

L’attuale offerta multilingue del sito internet swissinfo.org – l’ex Radio svizzera internazionale – va preservata. Lo chiede una mozione del senatore democristiano ticinese Filippo Lombardi approvata mercoledì – 19 voti a 16 – dal Consiglio degli Stati, contro il parere del Governo. L’atto parlamentare è volto a contrastare i piani della SRG SSR idée suisse, che intende smantellare la piattaforma multimediale.

Il consiglio di amministrazione della SSR ha deciso il 21 marzo scorso di ridimensionare drasticamente la sua filiale informativa per l’estero: delle attuali nove redazioni solo il servizio inglese proseguirebbe la propria attività, con un numero ridotto di giornalisti. Tedesco, francese e italiano vedrebbero la loro offerta limitata al lumicino: un solo giornalista per lingua nazionale. Le redazioni in arabo, cinese, giapponese, portoghese e spagnolo sparirebbero completamente.

La ristrutturazione deve comunque ancora essere esaminata dal Dipartimento federale delle comunicazioni ( Datec) e dall’Ufficio federale delle comunicazioni ( Ufcom). La decisione finale spetterà al direttore del Datec Moritz Leuenberger e al Consiglio federale. Per questo, lo stesso «ministro» aveva chiesto giovedì di non trasmettere la mozione, poiché dell’intera questione si dovrà ancora occupare il Consiglio federale.

Ribadire l’importanza di swissinfo

Nella mozione presentata dal consigliere agli Stati ticinese, viene chiesto in particolare al Consiglio federale di esprimere chiaramente la volontà di mantenere l’offerta attuale del portale swissinfo e di considerare la possibilità di cofinanziare questo servizio, come figura all’articolo 31 del nuovo progetto di Legge sulla radiotelevisione (LRTV).

Durante la discussione in seno al Consiglio degli Stati, anche i senatori Dick Marty, Peter Briner e Rolf Escher hanno sottolineato l’importanza strategica di un portale in grado di far conoscere la Svizzera all’estero, offrendo servizi di qualità non solo in inglese e nelle lingue nazionali.

Doppioni da evitare

Tra i consiglieri agli Stati contrari alla mozione, il radicale Hans Fünfschilling – membro del consiglio di amministrazione della ssr – ha sottolineato che i programmi radiotelevisivi sono accessibili in tutto il mondo via satellite o tramite internet.

Sulla medesima lunghezza d’onda Maximilian Reimann (Unione democratica di centro), che ha lodato la decisione della ssr; a suo parere, la riorganizzazione di swissinfo permette di creare sinergie, eliminando i doppioni.

Sostegno dagli svizzeri all’estero

Anche la «Quinta Svizzera» si è espressa a più riprese contro i piani di smantellamento di swissinfo. Diverse risoluzioni adottate dalle organizzazioni degli svizzeri residenti in Francia, Germania, Italia, Spagna, Portogallo e Gran Bretagna si rivolgono al Governo affinché la piattaforma d’informazione sia mantenuta nella sua forma attuale.

«Swissinfo è un biglietto da visita per la Svizzera, al quale non si può rinunciare», osservano le associazioni di cittadini elvetici espatriati, che giudicano il sito «uno strumento d’informazione indispensabile», in particolare in relazione alle votazioni ed elezioni federali.

Il progetto di ristrutturazione di swissinfo da parte della ssr ha suscitato proteste da più parti.

Due commissioni parlamentari hanno raccomandato il mantenimento dell’attuale offerta in nove lingue, chiedendo inoltre di avviare un dibattito sul mandato del servizio pubblico nei confronti degli svizzeri all’estero.

Giovedì, il consiglio degli Stati ha approvato una mozione che chiede al Governo di garantire l’esistenza di swissinfo.

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