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Il dilemma di Johann Vogel

Il capitano della Nazionale svizzera di calcio Vogel con l'allenatore Kuhn Keystone

Il capitano della Nazionale svizzera Johann Vogel conferma che il Manchester lo vorrebbe nei propri ranghi. Ma il Milan, il suo attuale club, fa... l'inglese.

In questa intervista a swissinfo il calciatore svizzero afferma di essere contento di far parte del Milan, ma confessa anche che gli piacerebbe giocare un po’ di più.

Johann Vogel sta attraversando un periodo molto delicato nella sua carriera. Sta infatti lottando per essere titolare nell’A.C. Milan, dopo esserlo stato per anni al PSV Eindhoven (Paesi Bassi).

Approdato, lo scorso mese di maggio, al prestigioso club italiano, per il centrocampista elvetico non è affatto facile ritagliarsi un posto tra il talentuoso Kakà e l’esperienza di Rui Costa. Del resto come fare, stando in panchina…

Le cifre parlano chiaro: su sei partite disputate in serie A, ha giocato complessivamente appena 246 minuti. E poi 30 minuti durante due partite valide per la Coppa dei Campioni e 270 minuti in occasione di tre partite di Coppa Italia.

Recentemente Johann Vogel ha ricevuto una proposta da parte del Manchester United. Ma, per il momento, l’A.C. Milan rifiuta di lasciar partire il capitano della Nazionale svizzera, che sarà presente alla Coppa del mondo in Germania.

swissinfo: Quale la differenza tra il calcio olandese e quello italiano?

Johann Vogel: Nel calcio olandese ciò che conta maggiormente è il possesso di palla. Si gioca di più, insomma, con il pallone. In questo senso si tratta di un calcio più tecnico, più offensivo.

In Italia è esattamente il contrario: il calcio è più difensivo. Si gioca, più che altro, per non commettere degli errori.

swissinfo: Dal posto di titolare al PSV… alla panchina in Italia. Non ha qualche rimpianto?

J.V.: Ma certo! Sapevo comunque che giocare a Milano sarebbe stato difficile. Ma quando un club così prestigioso come il Milan contatta un giocatore, fa davvero un effetto incredibile. Resto pertanto fiducioso e credo nell’avvenire.

swissinfo: Giocare nel Milan che cosa rappresenta di più rispetto ad un’altra squadra?

J.V.: Significa, prima di tutto, essere in mezzo ai migliori giocatori del mondo e, quindi, imparare moltissimo sia sul piano tecnico, sia sul piano tattico. La macchina organizzativa del club è semplicemente fantastica e farne parte rappresenta indubbiamente un vantaggio.

swissinfo: Ci stiamo avvicinando alla Coppa del mondo. L’attaccante Vieri, anche lui in forze al Milan, ha chiesto il trasferimento a Monaco. Poiché a Milano continua ad essere riserva. Come vive il fatto di giocare così poco?

J.V.: Non nascondo che vorrei giocare di più prima dei Mondiali. In ogni caso, con o senza Coppa del mondo, vorrei davvero essere maggiormente sul campo. Se nel Milan non è possibile, lo sarà altrove.

swissinfo: Ci conferma che è stato contattato dal Manchester?

J.V.: Sì, il Manchester ha chiesto al Milan il mio trasferimento in Inghilterra. Ma il Milan non ci sta. Ripeto, a Milano mi trovo bene, ma vorrei giocare di più.

swissinfo: Ogni commissario tecnico di una nazionale si preoccupa del ritmo di gioco dei suoi elementi. Pensa che Köbi Khun abbia chiesto al Milan di farla giocare più spesso?

J.V.: Francamente non credo proprio che un simile contatto sia avvenuto. Conosco bene il mio allenatore: non è il genere di persona che va a bussare alle porte di un club. No, sono io che ho chiesto al Milan di farmi scendere in campo più spesso.

swissinfo: quali sono le chance della Svizzera in Germania?

J.V.: Abbiamo giocato contro la Francia per ben due volte nelle fasi di qualifica e, per due volte, abbiamo pareggiato. Credo che contro questa squadra potremmo guadagnare qualche punto.

Il Togo è un avversario che non conosciamo bene, ma che dobbiamo battere. Stesso scenario contro la Corea del Sud. Siccome questa squadra non gioca più in casa, come invece fu nel 2002, penso che sarà meno forte rispetto agli ultimi Campionati del mondo.

swissinfo: Come immagina il percorso della Svizzera in questa Coppa del mondo?

J.V.: Restando con i piedi per terra, credo onestamente che dovremmo farcela a passare il primo turno. Dopo, vedremo. Il nostro primo obiettivo è dunque la qualifica alla fase successiva.

swissinfo: Come dovrà giocare la Svizzera per andare il più lontano possibile?

J.V.: Penso che durante le partite di qualifica abbiamo dimostrato come giochiamo e che cosa sappiamo fare. Nella squadra, inoltre, c’è un buon equilibrio tra giocatori esperti e giovani speranze. Una cosa ci è chiara: la nostra squadra deve agire e non reagire.

swissinfo: Come interpreta il suo ruolo di capitano in Nazionale?

J.V.: Quando le cose non vanno per il verso giusto, devo stimolare i compagni, richiamarli alle loro responsabilità. In occasione della partita contro la Turchia, per esempio, non avevamo disputato un buon primo tempo.

Ho dunque dovuto esercitare la mia funzione di capitano dispensando ai più giovani, esattamente come fa una persona matura, consigli, suggerimenti e avvertimenti.

Intervista swissinfo, Guilherme Aquino, Milano
(traduzione e adattamento Françoise Gehring)

Johann Vogel è nato a Ginevra nel 1977
Inizia nel Meyrin per debuttare poi come professionista nel Grasshopper (Zurigo), con il quale ha vinto 3 volte il titolo di campione svizzero
1995: prima selezione nella Nazionale e dal 1998 capitano
1999: trasferimento al PSV di Eindhoven dove gioca più di 100 partite
Maggio 2005: trasferimento all’A.C. Milan, dove è legato con un contratto di 3 anni

Ai prossimi Campionati del Mondo di calcio in Germania, la Svizzera farà parte del gruppo G. I suoi avversari sono : Francia (testa di serie), Togo e Corea del Sud.

L’edizione 2006 della Coppa del mondo vede il ritorno della Svizzera ai livelli agonistici più alti. I rossocrociati non vi avevano preso più parte dal lontano 1994, negli USA.

In precedenza la Nazionale svizzera di calcio aveva disputato i Campionati del mondo nel 1934, nel 1938 e nel 1954 (paese organizzatore).

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