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Il direttore dell’Ufficio federale della cultura lascia

Non c'è più fiducia tra Pascal Couchepin (sinistra) e David Streiff Keystone

David Streiff lascerà la direzione dell'Ufficio federale della cultura (UFC) il 31 marzo 2005, a condizione che per quella data sia già stato nominato il suo successore.

Le dimissioni arrivano dopo che il ministro della cultura, Pascal Couchepin, durante il festival di Locarno aveva criticato il funzionamento dell’UFC.

«Non sussistono più le basi per una collaborazione proficua»

Il DFI ha spiegato così le dimissioni del direttore dell’UFC, che nell’immediato futuro l’UFC sarà confrontato con decisioni di rilievo per l’avvenire del settore culturale svizzero: «per questo si presuppone una stretta collaborazione tra il capo dipartimentale e il direttore dell’ufficio.»

Tra i temi sul tappeto, il DFI ha ricordato la legge sulla promozione della cultura e la riorganizzazione del Museo nazionale svizzero.

La polemica nata per un film canzonatorio

La notizia giunge dopo che a metà agosto Couchepin aveva annunciato di voler far luce sulle attività della sezione cinema.

L’inchiesta amministrativa avviata dal ministro della cultura non era però piaciuta a Streiff, che aveva dichiarato di essere sorpreso dai toni usati dal consigliere federale.

Streiff aveva aggiunto: «Le persone che conoscono Couchepin sono evidentemente meno sorprese. La prendiamo come capita e speriamo che in tal modo si faccia chiarezza sul nostro modo di procedere nell’aiuto al cinema svizzero.»

Diversi organi di stampa avevano ipotizzato che alla base delle incomprensioni potrebbe esserci il film della regista romanda Léa Frazer, «Bienvenue en Suisse».

La realizzazione, presentata in maggio a Cannes e sostenuta da una sovvenzione federale di 500’000 franchi, brillava per i giochi di parole a sfondo erotico sul nome del consigliere federale vallesano (»coucher» per fare l’amore, e «pine» per pene).

Il direttore dell’UFC si era scusato pubblicamente e aveva ammesso che in quel caso gli organi competenti si erano lasciati sfuggire qualcosa.

L’era Streiff

Durante l’era Streiff, durata quasi undici anni, la Confederazione ha inserito nella Costituzione federale l’articolo sulla cultura, ha rivisto la legge sul cinema e quella sul trasferimento dei beni culturali.

L’UFC ha inoltre aperto il Centro Dürrenmatt a Neuchâtel e risanato, restituendoli al pubblico, la Biblioteca nazionale, il museo degli automi musicali di Seewen, la sede della Collezione Oskar Reinhart e il Museo Vela.

In precedenza Streiff, tra l’altro, aveva diretto per dieci anni il Festival di Locarno.


swissinfo e agenzie

Alla base delle incomprensioni tra il direttore dell’UFC e il ministro della cultura ci sarebbe il film della regista romanda Léa Frazer, «Bienvenue en Suisse».

La realizzazione, presentata in maggio a Cannes e sostenuta da una sovvenzione federale di 500’000 franchi, brillava per i giochi di parole a sfondo erotico sul nome del ministro della cultura Pascal Couchepin.

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