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Il fascino delle processioni storiche di Mendrisio

I trasparenti portati in processione sono dipinti con scene che illustrano il vecchio ed il nuovo testamento (Foto: www.mendrisiotourism.ch) 'Pilatos y Ecce Homo', Francesco Catenazzi (1775-1830). (www.mendrisiotourism.ch)

Il via alle processioni storiche di Mendrisio, uniche in Svizzera e reintrodotte nella loro forma attuale nel 1798, è stato dato giovedì sera.

Con la «Funzion de Giudée» è stata una partenza in tono minore: solo all’incirca 9.000 gli spettatori presenti. Forse per colpa dell’effetto Gottardo, i turisti confederati sono stati meno numerosi degli altri anni. La prima delle due processioni, una vera e propria rappresentazione teatrale con tanto di figuranti in costumi, è partita alle 20.30 dalla chiesa San Giovanni, all’entrata del centro storico del Magnifico Borgo. Aperta dai «battistrada» a cavallo e dai trombettieri, davanti a circa 200 partecipanti – di cui una sessantina di bambini – ha percorso la via principale illuminata dai preziosi trasparenti fino alla chiesa dei Cappuccini.

La «Funzion di Giudée», la cui origine risale alla fine del Seicento, mette in scena tutti i personaggi che accompagnarono Gesù sulla collina del Calvario: gli ebrei, i soldati romani, le tre Marie ossia la Madonna accompagnata da Maria Maddalena e Maria di Cleofa, i discepoli, i due ladroni, Ponzio Pilato, re Erode, i Mori, il Sommo sacerdote che porta le tavole della legge e infine Nicodemo. I 40 figuranti a cavallo sono scortati da lacché e palafrenieri con le fiaccole.

Effetti Gottardo ed hockey

«Quest’anno – ha spiegato a swissinfo Giuseppe Poma, presidente del comitato organizzatore da una trentina d’anni – gli spettatori sono stati meno numerosi del solito. Ne abbiamo contati circa 9.000, mentre l’anno scorso sono state oltre 12.000 le persone giunte a Mendrisio per assistere ad ogni processione».

La serata era stellata anche se un po’ fresca e la mancata affluenza non è quindi dipesa dalla meteo. «L’effetto Gottardo avrà sicuramente fatto da freno sui turisti confederati e germanici – aggiunge Giuseppe Poma – quest’anno infatti si sentiva meno parlare tedesco nelle viuzze del centro storico.Poi si giocava anche alla Resega l’ultima partita di semi-finale dei play-off di disco su ghiaccio, tra Lugano e Zurigo: non era quindi la serata ideale…»

Mendrisio Turismo conferma la tendenza al ribasso: «Quest’anno ci sono ancora camere libere nella regione, non siamo ancora giunti al tutto esaurito. Aspettiamo altri arrivi per la processione di Venerdì Santo però l’affluenza globale sarà certamente minore del solito.» Per la prima volta quest’anno Mendrisio Turismo ha organizzato un treno a vapore della società Gottardo per il tragitto da Lugano a Mendrisio.

Storia della processione

La processione di Venerdì santo risale al 1659. Chiamata «entierro», dallo spagnolo «messa in terra», è più sobria, dal significato prettamente religioso. E’ anche più imponente della «Funzion di Giudée» in quanto vi partecipano circa 800 figuranti, tra i quali 500 sono bambini vestiti di bianco.

Sullo stesso percorso del giovedì, la sfilata raduna le varie confraternite religiose munite degli strumenti della Passione ed accompagnate da tre corpi musicali, i ragazzi con i trasparenti, i dolorosi del Santo Rosario, le suore, il Cristo morto, la Sacra Sindone e soprattutto la Madonna Addolorata che il Ticino cattolico venera sin dal Medioevo.

Appello ai romandi

Le processioni storiche di Mendrisio, fino ad una ventina d’anni fa conosciute soltanto in Ticino, attirano ormai visitatori anche dalla vicina Italia, dal resto della Svizzera e dalla Germania. «Purtroppo gli svizzeri romandi ci conoscono poco» precisa Giuseppe Poma che approfitta dell’occasione per lanciare loro un appello: «Venite alle processioni di Mendrisio, ne rimarrete affascinati».

Le sfilate della Settimana Santa sono sostenute finanziariamente da Mendrisio Turismo, che assicura il 10 percento del fabbisogno totale, stimato in 50.000 franchi circa. L’ente turistico mendrisiense organizza anche i trasporti in pullman ed i pernottamenti. Le processioni però non sarebbero possibili senza l’immenso impegno di tutti i volontari, figuranti, organizzatori, aiutanti vari. Tra loro, la sarta che disegna, realizza e cura le centinaia di costumi d’epoca.

Gemma d’Urso, Mendrisio

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