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Il fossato tra città e campagna preoccupa il Presidente svizzero

Il Presidente della Confederazione Moritz Leuenberger durante la sua apparizione alla Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri che si è svolta nella fine settimana a Nyon, nel Canton Vaud Keystone

Davanti a circa 30.000 spettatori presenti a Nyon, nel Canton Vaud, per la Festa federale di lotta e dei giochi alpestri, il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger si è detto domenica preoccupato del fossato che separa città e campagna e che si manifesta in quasi tutte le votazioni federali.

Gruppi in costume, milizie vodesi, cori misti e fanfare hanno animato la manifestazione, che si è svolta in un ambiente entusiasta, con molto folclore e tradizioni. La bandiera della festa federale è stata ufficialmente consegnata agli organizzatori vodesi dai predecessori bernesi.

Il consigliere federale ha auspicato il reciproco rispetto fra città e campagna, poiché solo chi è cosciente delle proprie radici può cambiare la Svizzera. I disaccordi fra «la Svizzera che cambia e la Svizzera che vorrebbe rimanere come era prima» sono superabili ed è sempre stata la forza del nostro Paese coniugare questi due movimenti – ha sottlineato il Presidente svizzero.

Simbolo stesso di come in Svizzera si trattano gli avversari è la sportività dei lottatori, che tolgono la segatura dalla schiena di chi hanno messo con le spalle a terra e battuto. Città e campagna devono rispettarsi ed incontrarsi, come le associazioni di lottatori accolgono i cittadini.

La tradizione di un comportamento corretto deve comunque ancora essere ricordata ad «alcuni politici, aziende pubblicitarie ed imprenditori», ha detto Leuenberger in riferimento alla discussa campagna contro la revisione della legge militare.

A questo proposito il presidente ha consigliato come lettura il regolamento tecnico dei lottatori, con le sue direttive per un rispetto reciproco, il divieto di prese rozze e pericolose. «Se lo avessi conosciuto prima lo avrei proposto come preambolo per la nuova Costituzione federale» – ha dichiarato Leuenberger.

Il rispetto del più forte per il più debole vale anche in politica, che deve rendere servizio a tutti, «anche alle future generazioni, anche alle minoranze. Solo chi prepara la Svizzera alle nuove sfide può anche conservarne la tradizione», ha sottolineato il consigliere federale. Anche Charles Favre, presidente del governo vodese, ha ricordato la varietà di culture e sentimenti che compone la Svizzera, aggiungendo che quest’ultima non deve avere paura del futuro. «La Confederazione ha in mano tutte le carte vincenti per forgiare il posto che le spetta nel cuore dell’Europa», ha esclamato Favre.

swissinfo e agenzie

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