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Il lato oscuro del G8 di Genova

Ora o mai più tratta un argomento ancora scottante in Italia swissinfo.ch

"Ora o mai più", in concorso a Locarno, è il primo film sui terribili pestaggi operati dalla polizia sui manifestanti nella caserma di Bolzaneto durante il G8.

Basato sulle testimonianze di centinaia di ragazzi picchiati, il film è una commedia sentimentale, ed una denuncia della vergogna.

Secondo il produttore del film, Domenico Procacci, è un miracolo che un film che denuncia esplicitamente la violenza della polizia contro i manifestanti del G8 di Genova del 2001 sia stato prodotto, senza nessuna forma di censura, anche grazie alla RAI.

“Ora o mai più” è un film che non mancherà di suscitare nuove polemiche in Italia, dove proprio recentemente vengono a galla notizie sconcertanti, come il fatto che le bombe molotov ritrovate in un centro sociale, erano state probabilmente introdotte proprio dalla polizia.

“Ho letto su La Repubblica questa notizia, che stava però solo a pagina otto!”. Ha detto nell’incontro con il pubblico dopo la proiezione del film il produttore, Domenico Procacci. “Al mio stupore che una cosa del genere non fosse stata messa in prima pagina, i giornalisti miei amici mi hanno risposto che in fondo non se ne poteva più del G8”.

Proprio per contrastare l’oblio, il desiderio di rimozione di un fatto tra i più incresciosi della storia recente d’Italia questo film è stato realizzato. E per una volta senza aspettare dieci o vent’anni dopo.

Anche perché, come commentava uno spettatore nell’incontro con il regista e il cast dopo la proiezione: “Un conto è leggerle sul giornale certe notizie, un altro è l’immedesimazione con la storia di questi ragazzi che viene vedendo il film”.

Il film è stato molto applaudito ed moltissimi gli spettatori che hanno assistito anche al forum dopo la proiezione, facendo domande per un’ora al regista e agli attori. Il che testimonia dell’interesse che il film ha suscitato.

Perché non si sente mai dire il nome di Berlusconi o di Scajola?

“Perché non volevamo fare un film ideologico e farci strumentalizzare dalla stampa”, risponde il regista, Lucio Pellegrini alla persona che gli rivolge questa domanda.

Qualcun altro tra il pubblico vorrebbe che la storia fosse meno sentimentale, più politica. Altri lo hanno trovato forte proprio perché è la storia di ragazzi ingenui di provincia che scimmiottano un po’ le pose da rivoluzionari, e non di militanti duri.

“Ora o mai più”, anche se si svolge tra centri sociali e azioni di protesta, in realtà è una commedia all’italiana, una storia di amicizia e di amore, un film di formazione, in cui dei ragazzi entrano nella vita giocando “ad essere contro”, e sul loro cammino subiscono il trauma del G8, uscendone cambiati. Da quel momento la loro vita non sarà più la stessa.

In questa storia leggera, il momento del pestaggio contrasta in modo ancora più brutale, e non c’è più nemmeno bisogno di vedere gli attacchi della polizia contro i manifestanti per le vie di Genova. Immagini che già conosciamo fin troppo bene.

Il controcampo su ciò che non è mai stato visto

Anzi, Genova non si vede proprio. “Sono contento, ha detto un signore tra il pubblico, che non abbiate mostrato le immagini della città che sono passate nei telegiornali.”

E infatti del G8, così mediatizzato, si vede solo la caserma di Bolzaneto, solo la violenza anche contro chi, come il protagonista, in centro a Genova, ai cortei non riesce nemmeno ad arrivarci.

Un film bello e importante che è fiero di essere passato dal trampolino di lancio di Locarno. Anche se non è per paura che il festival di Venezia non lo ha mostrato. Il produttore Procacci mi spiega che Venezia era più titubante di Locarno nel volere “Ora o mai più” nel concorso.

Ma anche a Venezia ci sono film di denuncia e forti. Se in Italia attualmente esiste effettivamente un problema di pluralismo dell’informazione, e di delegittimazione della magistratura, almeno i registi e i festival del cinema sembrano operare con totale libertà di scelta.

swissinfo, Raffaella Rossello, Locarno

“Ora o mai più” regia di Lucio Pellegrini (“E allora mambo”, “Tandem”).
Cast: Jacopo Bonvicini, Violante Placido, Edoardo Gabriellini.
Prodotto da Domenico Procacci.
Basato sulle testimonianze di centinaia di ragazzi pestati dalla polizia alla caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova.

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