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Il Papa riallaccia il dialogo con Hans Küng

L'udienza accordata dal Papa ad Hans Küng potrà condurre alla riconciliazione? Keystone

Benedetto XVI ha incontrato sabato uno dei suoi critici più severi, il teologo svizzero Hans Küng, per un colloquio che è stato definito «amichevole».

Entrambi le parti hanno stilato un bilancio molto positivo dell’incontro, tenutosi a Castelgandolfo.

Il colloquio tra Benedetto XVI e il teologo svizzero dissidente Hans Küng si è svolto sabato nella residenza estiva del Papa ed è stato caratterizzato da un «clima amichevole», ha comunicato lunedì il portavoce della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls.

«Entrambi le parti erano d’accordo che non avesse senso entrare, nel quadro dell’incontro, in una disputa circa le questioni dottrinali persistenti tra Küng e il magistero della Chiesa Cattolica», ha aggiunto Navarro Valls.

Il colloquio, durato un paio d’ore, si è concentrato, «pertanto, su due tematiche che recentemente rivestono particolare interesse per il lavoro del teologo: la questione del Weltethos (etica mondiale) e il dialogo della ragione delle scienze naturali con la ragione della fede cristiana».

Küng soddisfatto dell’incontro

«È stata una gioia reciproca rivederci dopo tanti anni. Non ci siamo abbracciati: sa noi siamo tedeschi non così espansivi come i latini!», ha dichiarato Hans Küng.

Il teologo svizzero conosce infatti bene l’attuale Papa, avendolo incontrato alla fine degli anni ’50 all’Università di Tubinga.

Alla domanda se l’invito a cena fosse inatteso o ci fosse stata una sua richiesta, Hans Küng ha spiegato: «È un fatto che Papa Wojtyla non mi abbia voluto ricevere dopo che mi era stata ritirata la mia missione canonica per insegnare a Tubinga». Ma «io non ho mai perso la fiducia che un incontro potesse avvenire con un altro Papa». Infatti, ha aggiunto, « qualche tempo fa avevo scritto una nuova lettera per chiedere un incontro a Benedetto XVI».

Rispetto alle prospettive che il colloquio potrebbe aprire per il futuro, Hans Küng ha affermato che si tratta di «una testimonianza e per me e per tanti uomini e per tante donne che pongono domande alla Chiesa: questo non è un Papa che guarda al passato, rinchiuso in se stesso. Al contrario egli guarda alla situazione ecclesiale com’è ed è attento e capace di ascolto. Egli è in un atteggiamento di ricerca e capace di intrattenere un colloquio con altri o con altre».

Ai ferri corti col Vaticano da diversi anni

Da parte sua, «il Papa – ha affermato Navarro Valls – ha apprezzato lo sforzo del professor Kung di contribuire ad un rinnovato riconoscimento degli essenziali valori morali dell’umanità attraverso il dialogo delle religioni e nell’incontro con la ragione secolare. Ha sottolineato che l’impegno per una rinnovata consapevolezza dei valori che sostengono la vita umana è pure un obiettivo importante del suo Pontificato».

Hans Küng è ai ferri corti col Vaticano da diversi anni. Nel 1979, la Congregazione per la dottrina della fede, di cui era membro Joseph Ratzinger, aveva proibito a Küng di insegnare teologia con l’accusa di essersi «allontanato dalla verità della fede cattolica».

In particolare, Küng aveva messo in discussione il dogma dell’infallibilità papale.

Favorevole a un dialogo tra le religioni e ad accordare più spazio alle donne nella Chiesa, Küng era stato particolarmente critico nei confronti del Pontificato di Giovanni Paolo II, definito un «dittatore spirituale».

swissinfo e agenzie

Nel 1979, la Congregazione per la dottrina della fede ha vietato ad Hans Küng di insegnare teologia cattolica, dopo le sue prese di posizione in contrasto con la dottrina cattolica, in particolare sull’infallibilità del Papa.
Sia Küng che Joseph Ratzinger hanno partecipato al Concilio Vaticano II (1962-1965) in qualità di consiglieri.
Küng, nominato docente a Tubinga nel 1960, ha sostenuto Joseph Ratzinger, quando quest’ultimo ha ricevuto una cattedra nel 1966 nella stessa università.
Le traiettorie dei due teologi hanno però preso direzioni diverse, in particolare dopo il 1968.

Hans Küng, 77 anni, ha dichiarato di essere stato lui stesso a domandare udienza a Benedetto XVI; il quale ha risposto positivamente. Giovanni Paolo II, dal canto suo, aveva rifiutato l’incontro durante tutto il suo Pontificato.

Il colloquio è l’ultimo di una serie di incontri difficili per il Papa. Un mese fa, Benedetto XVI aveva ricevuto Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, fondata ad Ecône, in Vallese, da Mons. Lefebvre, scomunicato da Giovanni Paolo II nel 1988. Inoltre aveva ricevuto Oriana Fallaci e in Germania aveva visitato la sinagoga di Colonia e aveva incontrato le comunità islamiche.

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