Il Perù chiede assistenza giudiziaria per la vicenda Montesinos
Lima ha chiesto assistenza giudiziaria a Berna in relazione ai conti bancari dell'ex capo dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos bloccati in Svizzera. La magistratura zurighese ha finora «congelato» circa 70 milioni di dollari.
La procura peruviana ha chiesto assistenza nell'ambito di due procedimenti separati a carico di Montesinos, come ha reso noto Folco Galli, portavoce del Dipartimento federale di giustizia. La prima richiesta è giunta a Berna il 5 dicembre scorso e riguarda l'accusa di traffico di droga e riciclaggio. La seconda è pervenuta il 28 dicembre e concerne l'imputazione di arricchimento illecito.
In entrambi i casi le autorità peruviane desiderano la consegna dei documenti bancari riguardanti i conti ascrivibili a Montesinos. Inoltre i conti, bloccati dalla magistratura zurighese nell'ambito del procedimento autonomo per riciclaggio, dovrebbero essere congelati anche ai fini dell'assistenza giudiziaria.
La richiesta peruviana è ora nelle mani della Procura zurighese che dovrà valutare in quale misura dare soddisfazione a Lima, ha detto Galli. Nella città sulla Limmat non è stato possibile ottenere alcun commento in merito: «Informeremo a tempo debito», è stata la risposta della procura zurighese.
Vladimiro Lenin Montesinos Torres, 54 anni, è stato per dieci anni stretto collaboratore dell'ex presidente peruviano Alberto Fujimori. Montesinos, all'origine della crisi politica che ha costretto alla fuga lo stesso Fujimori, è ricercato per le accuse di violazione dei diritti umani, terrorismo, corruzione, arricchimento illecito, riciclaggio e traffico d'armi.
Secondo gli inquirenti egli avrebbe intascato commissioni versate in relazione a vendite d'armi fra Russia e Perù. Sarebbe inoltre coinvolto in grossi affari con la mafia della droga e la guerriglia in Colombia ed avrebbe depositato all'estero circa un miliardo di dollari.
swissinfo e agenzie

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