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Il Portogallo fa le valigie

Nulla da fare, il Portogallo contro la Germania non ce l'ha fatta. La delusione dei tifosi a Neuchâtel swissinfo.ch

Sconfitto dalla Germania a Basilea, il Portogallo deve ancora una volta riporre i suoi sogni nel cassetto. Nostro reportage da Neuchâtel, che da ormai quasi 20 giorni vive al ritmo portoghese.

Sul cartello che segnala l’entrata nella città, l’adesivo con la scritta “Noucastel” ha rimpiazzato l’originale. Il motivo è semplice: la nazionale portoghese ha stabilito il suo quartier generale per questi Europei nella località ai piedi del Giura.

Al suo arrivo, la squadra lusitana ha ricevuto un’accoglienza inaspettata: un migliaio di motociclisti ha scortato l’autobus dei giocatori dall’aeroporto di Ginevra-Cointrin a Neuchâtel, ossia per più di 100 km. Ad attenderli davanti all’albergo vi erano migliaia di persone. Nei giorni seguenti, il fervore popolare per Cristiano Ronaldo & Co. non è scemato, anzi. I biglietti (circa 12’000 al prezzo di 16 franchi l’uno) per i due allenamenti aperti al pubblico sono stati venduti nello spazio di poche ore. Inoltre, dopo le tre partite del girone preliminare, i giocatori portoghesi sono stati aspettati davanti al loro albergo da centinaia di fan fino a notte fonda.

Un’accoglienza che ha sorpreso sia i giocatori che le decine e decine di giornalisti portoghesi al seguito della squadra. A tal punto che alcuni non hanno esitato a definire Neuchâtel un quartiere di Lisbona. Molti, forse, non sapevano però che nel canton Neuchâtel i portoghesi rappresentano la comunità straniera più importante, con oltre 10’000 persone.

Villaggio dell’Euro

Come per tutte le partite giocate dal Portogallo, molti lusitani si riuniscono alle Jeunes Rives, il parco sulle rive del lago trasformato nel “villaggio dell’Euro” per questi Europei.

Un villaggio ben diverso dalle ‘fan zone’ e dalle ‘UBS Arena’ disseminate nel paese: qui niente diktat degli sponsor ufficiali dell’UEFA. I commercianti possono vendere le marche di birra che vogliono, senza dover far capo alla multinazionale del malto onnipresente in questi giorni.

Dai diversi stand emanano aromi portoghesi, naturalmente, ma anche italiani, egiziani, brasiliani, cinesi, indiani, svizzeri…

I numerosi schermi televisivi disseminati qua e là non superano i tre metri di diagonale. Di più e si rischia la multa! Quando si dice che l’UEFA è inflessibile…

Portoghesi ottimisti

Anche stasera, per assistere ai quarti di finale tra il Portogallo e la Germania, il pubblico è numeroso. Tante famiglie, molti bambini. Di tifosi tedeschi nemmeno l’ombra. Tutt’al più qualche esponente dell’antitifo.

“Questi giorni sono stati fantastici”, ci dice Basilio Machado, presidente dell’Associazione portoghese di La Chaux-de-Fonds, “molte persone sono giunte qui a Neuchâtel dal Portogallo”. “Mio fratello e mia sorella sono venuti qui apposta da Porto”, conferma Joaquim.

Tra i presenti serpeggia un certo ottimismo: “Stasera vinciamo 2-0”, “Anche 1-0 basta, l’importante è vincere”…

Basilio è un po’ preoccupato dal manto erboso del St. Jakopark di Basilea, che è stato cambiato dopo la partita Svizzera-Portogallo di domenica. “Se il campo tiene bene vinciamo”. Le ottime prime due partite disputate dagli uomini di Scolari hanno dato fiducia al popolo rosso-verde.

Doccia fredda

Il Portogallo inizia bene. Non passa però nemmeno mezz’ora che una doccia fredda si abbatte sulle Jeunes Rives: nello spazio di quattro minuti, tra il 22′ e il 26′, Schweinsteiger e Klose mettono a segno due gol, con la complicità della retroguardia portoghese. Prima della pausa Nuno Gomes riesce ad accorciare le distanze. Il Portogallo torna a sperare, anche se tra il pubblico l’ottimismo iniziale si è un po’ smorzato.

In avvio di ripresa gli uomini di Scolari sembrano poter riagguantare il risultato. Al 7′ Deco segna, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Tra il pubblico comincia a serpeggiare un sentimento di ingiustizia. Ai più il gol era sembrato valido. Ancora una volta è però la Germania a dar prova di realismo: al 16′ Paulo Ferreira perde di vista Ballack, Ricardo esce “a farfalle” e il capitano della Mannschaft sigla il 3-1.

Sui volti degli spettatori, come su quello dell’allenatore Scolari, cominciano ad apparire i primi segni di rassegnazione. “Come si fa a concedere un gol così?”, domanda un po’ stizzito un tifoso.

La festa va avanti comunque

Il Portogallo si getta in avanti e a tre minuti dallo scadere Postiga sigla il secondo gol. Il miracolo è ancora possibile? Il pubblico di Neuchâtel sembra in ogni caso crederci. La diga tedesca però non cede. Come nel 2000 e nel 2004, anche questa volta i tifosi portoghesi devono riporre i loro sogni nel cassetto.

“È la terza volta di fila che ci va male agli Europei, per me basta così”, ci dice un po’ sconsolato Toni. Ma poi ci ripensa: “Sì, la prossima volta non farò più il tifoso… ma la festa la farò lo stesso”. E in effetti, malgrado la sconfitta, sul volto di molti portoghesi il sorriso riappare velocemente. A Neuchâtel la festa continua, anche se senza il Portogallo non sarà più la stessa.

swissinfo, Daniele Mariani, Neuchâtel

Portogallo-Germania 2-3
Reti: Schweinsteiger (G) al 22′, Klose (G) al 26′, Nuno Gomes (P) al 40′ p.t.; Ballack (G) al 16′, Postiga (P) al 42′ s.t.
Basilea, St. Jakob Park, 39’730 spettatori
Arbitro: Peter Fröjdfeld (Svezia)

Portogallo: Ricardo, Bosingwa, Pepe, Ricardo Carvalho, Paulo Ferreira, João Moutinho (Raul Meireles), Petit (Postiga), Deco, Cristiano Ronaldo, Nuno Gomes (Nani), Simão.

Allenatore: Luiz Felipe Scolari

Germania: Lehmann, Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm, Rolfes, Ballack, Hitzlsperger (Borowski), Schweinsteiger (Fritz), Klose (Jansen), Podolski

Allenatore: Joachim Löw (squalificato)

20 giugno 20.45 Vienna Croazia – Turchia

21 giugno 20.45 Basilea Olanda – Russia

22 giugno 20.45 Vienna Spagna – Italia

La Germania, che ha sconfitto 3-2 il Portogallo, è qualificata per le semifinali. Incontrerà la vincente tra Croazia e Turchia.

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