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Il preventivo 2002 ritorna agli Stati

Il preventivo 2002: un vero e proprio "mattone"... Keystone

Parte la ricerca di un compromesso per appianare le divergenze tra le camere. Il Nazionale propone una variante con un deficit di 256 milioni di franchi.

La versione del Consiglio degli Stati prevede invece una maggiore uscita di 502 milioni.

Dopo tre giornate di dibattiti, il Consiglio nazionale ha approvato mercoledì il preventivo 2002, con 124 voti contro 35 e 6 astenuti. L’UDC e alcuni Verdi vi si sono opposti. Si prevedono uscite per oltre 51 miliardi ed entrate leggermente inferiori.

Energie rinnovabili e strade

Concludendo l’esame particolareggiato, la Camera del popolo ha compiuto un ultimo gesto in favore delle energie rinnovabili. Con 112 voti contro 64, ha seguito la proposta di una minoranza eterogenea favorevole a un aumento di 4 milioni di franchi in favore dei programmi di ricerca energetica e di ricupero del calore.

Tutto sommato, la Camera ha aggiunto 54 milioni di franchi alla versione della sua commissione delle finanze. In particolare non ha voluto toccare i mezzi destinati all’aiuto alla stampa, mentre ha concesso qualche franco in più all’incoraggiamento del cinema e alle scuole svizzere all’estero.

Come il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha concesso 88 milioni di franchi supplementari alla costruzione delle strade nazionali, suscitando l’opposizione di Kaspar Villiger e di una minoranza rosso-verde. Quest’ultima si è sentita nuovamente fustigata dalla maggioranza quando non ha voluto allinearsi agli Stati nella concessione di un credito di 42 milioni per l’infrastruttura ferroviaria.

Cilecca del freno alle spese

L’UDC ha apertamente criticato questo ritorno alla cifre rosse. La sua opposizione, unita a quella dei Verdi che hanno parlato di «tagli fatti a vanvera e privi di riflessione politica», è stata avvertita al momento del voto sul freno alle spese.

Il quorum di 101 voti (maggioranza qualificata) richiesto da questo meccanismo destinato a controllare le spese è stato mancato per 5 voti quando si è trattato di approvare 1,042 miliardi di crediti d’impegno per l’acquisto di materiale di vario genere, soprattutto militare. I deputati avranno comunque modo di correggere questo smacco durante l’esame delle divergenze.

Pressione sulle spese

Lo schieramento borghese ha poi fatto pressione in favore di risparmi supplementari nel piano finanziario 2003-2005. Con 93 voti contro 75, ha trasmesso una mozione della sua commissione che, nel piano finanziario 2003-2005, esige che la crescita delle spese non superi il 3,3 per cento in valore nominale, al posto del 4,1 per cento.

Il piano finanziario 2003-2005, che la Camera ha poi accolto con 120 voti contro 38 (UDC), prevede nuovi deficit nel 2003 (600 milioni) e nel 2004 (400 milioni). Il ritorno alla cifre nere è atteso per il 2005, con una maggiore entrata di 800 milioni. L’UDC non è riuscita a convincere la maggioranza a prendere atto del piano finanziario, disapprovandolo.

Questo piano si basa su una crescita delle spese pari al 4,1 per cento, nettamente superiore a quella prevista dell’economia. Orbene – ha osservato Caspar Baader (UDC/BL) – il popolo ha chiaramente mostrato la direzione da seguire, plebiscitando domenica scorsa il freno all’indebitamento, che limita le spese al livello delle entrate previste.

Freno all’indebitamento dal 2003

Questo meccanismo imperativo entrerà probabilmente in vigore il 1. gennaio 2003, ha dichiarato il ministro delle finanze Kaspar Villiger, che ha inutilmente esortato il Nazionale a respingere la mozione. Per ridurre la crescita delle uscite al 3,3 per cento, si dovranno varare programmi di risparmio annui per almeno 1,5 miliardi di franchi, ha sottolineato. Lo schieramento rosso-verde è insorto contro questa prospettiva.

II. supplemento

Come gli Stati, settimana scorsa, anche il Consiglio nazionale ha accolto, con 118 voti contro 35, il II. supplemento al preventivo 2001, che prevede una spesa di 2,028 miliardi di franchi, ciò che provocherà un deficit nel consuntivo 2001 dello Stato. Ai 787 milioni inizialmente previsti dal II. supplemento si aggiungono infatti gli oltre 1,2 miliardi di franchi per Swissair e per la nuova Crossair.

swissinfo e agenzie

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